Tante novità in questa stagione 2017, tra cui una delle principali è rappresentata dalle gomme. Al di là delle nuove dimensioni, quali sono state le indicazioni e le direttive che vi ha fornito la Federazione per realizzare le nuove mescole? Quali riscontri e novità dovremo attenderci durante i Gran Premi?
I parametri sono stati piuttosto precisi. Abbiamo ricevuto una richiesta d'intervento volta alla diminuzione del degrado per quanto riguarda tutto il range di mescole: ovviamente ciò non significa eliminarlo del tutto, altrimenti esse sarebbero divenute tutte uguali e con la sola differenza che una avrebbe garantito maggiori prestazioni rispetto all'altra. Occorre infatti creare livelli di degrado diversi per avere un crossover tra le varie mescole e favorire la diversità delle strategie. Ci è stato chiesto inoltre di diminuire l'over-heating, ovvero quel fenomeno di riscaldamento superficiale che faceva perdere grip alla gomma soprattutto quando una vettura si trova in scia all'altra: a questo proposito, si tratta di un evento impossibile da eliminare del tutto, poiché soprattutto con il maggiore carico aerodinamico presente quest'anno, in una situazione del genere inevitabilmente il flusso sporco d'aria va a disturbare la vettura che segue e le fa perdere downforce. Però la richiesta era di poter avere una gomma capace, non appena tornata in aria libera, di riacquistare velocemente grip: in alcuni casi questa situazione si è verificata durante i test, ed i piloti hanno effettivamente potuto constatare come questo obiettivo sia stato raggiunto.

Questo significa che rispetto allo scorso anno le gomme torneranno a garantire un livello di grip ottimale in un lasso di tempo più breve?
Esatto. Mentre nel passato occorrevano fino a due giri per ripristinare una situazione di normalità, adesso abbiamo verificato che saranno sufficienti poche curve per tornare ad avere un grip ottimale. Inoltre, ci siamo mossi entro tutta una serie di ulteriori parametri da seguire: tra di essi, un delta prestazionale tra le varie mescole e il numero di giri che ciascuna di essa avrebbe dovuto percorrere. Si trattava però di finestre d'intervento decisamente limitate, pertanto questo ci ha portato a realizzare un prodotto completamente nuovo. Al di là delle nuove misure, infatti, le mescole sono state riformulate completamente con l'ausilio di nuovi materiali e nuovi concetti, indispensabili per raggiungere tali obiettivi. E' stata una sfida tecnologica importante e al tempo stesso molto stimolante.

Lo scenario avanzato da qualcuno, secondo il quale nel 2017 potremo in via teorica assistere a delle gare senza la necessità di effettuare pit-stop, secondo te può essere verosimile?
Sicuramente ogni tracciato fa storia a sé: occorre considerare che noi con cinque mescole saremo chiamati ad affrontare venti piste diverse con dieci macchine differenti. Il fatto che vi sarà un minore degrado non rappresenta di certo un mistero, visto che i piloti potranno spingere di più e saranno di conseguenza meno incentivati ad effettuare delle soste. Potrebbe quindi succedere di vedere gare con un unico pit-stop, ma questo non significa affatto che saranno più noiose, poiché se avremo maggiore battaglia in pista automaticamente gli spunti d'interesse non mancheranno. Inoltre, le macchine saranno più difficili da guidare e i piloti saranno probabilmente più stanchi, per cui tutto questo potrà influire in tal senso.

L'incidenza di queste novità come potrà variare da circuito a circuito?
Ci saranno senz'altro piste dove assisteremo ad un incremento prestazionale superiore rispetto ad altre: Silverstone, Barcellona o Suzuka saranno tra queste per via delle loro caratteristiche, mentre sui rettilinei di Monza il drag di tutto il pacchetto offrirà una maggiore resistenza all'avanzamento, con velocità di punta inferiori o al massimo uguali rispetto allo scorso anno.

Avendo programmato quest'intervista, abbiamo pensato di chiedere ai nostri followers su Twitter di rivolgere la propria domanda a Mario Isola. Abbiamo scelto quella di Vito Quaranta, il quale ti chiede se e in quali condizioni verrà considerata la possibilità di poter utilizzare le gomme backup nel corso della stagione.
Non pensiamo di utilizzarle, ma il motivo per cui abbiamo pensato di omologarle è semplice. Noi siamo arrivati a questi test basandoci su delle simulazioni, visto che le vetture 2017 non avevano mai girato in pista e tutto lo sviluppo è stato fatto utilizzando le mule car. Sicuramente tali prove ci sono risultate molto utili e ci hanno dato la possibilità di verificare in pista alcune soluzioni, ma la differenza rispetto alle macchine che stanno girando qui si è rivelata pari a circa 5". Questo significa che lo stress è cui è sottoposta la gomma è diverso, quindi numerosi parametri subiscono mutamenti notevoli. Dovendoci presentare in questa situazione alla nuova annata, abbiamo scelto di puntare su una famiglia di mescole nuova, che noi chiamiamo 'base', la quale è completamente diversa da quella dell'anno scorso. Se le prestazioni delle vetture che stanno girando adesso non fossero risultate in linea con le simulazioni, a quel punto avremmo potuto optare sulle backup, le quali sono molto più simili alle precedenti mescole. Abbiamo però constatato che le mescole base funzionano bene e mi sento di poter dire che la soluzione di riserva rappresentata dalle backup rimarrà nel cassetto.

E' stato appena annunciato il tuo nuovo ruolo in seno a Pirelli di Head of Car Racing: ci spieghi in cosa si differenzia rispetto al passato?
Innanzitutto occorre sottolineare che Paul Hembery rimarrà coinvolto al 100% nel motorsport con una funzione di coordinamento, dopo averlo guidato e fatto crescere negli ultimi diciassette anni. Avendo accumulato una grande visione strategica, per lui ora si prospetta una nuova sfida, poiché guidare come presidente l'America Latina è una posizione importantissima in azienda. Sono molto contento che rimanga con un occhio sul motorsport perchè ci serve il suo supporto, ma faremo in modo tale da non tenerlo eccessivamente 'impegnato', visto che abbiamo un ottimo team e tante persone valide che potranno crescere. Io continuerò ad essere presente come sempre a tutte le gare cercando di 'meritarmi' il ruolo che ho assunto, operando in stretta continuità con il passato e senza alcuna rivoluzione interna. Non è esatto affermare che io prendo il posto di Paul: per quanto mi riguarda, continuerò a gestire tutti i rapporti esterni dell'azienda sui campi di gara, coadiuvato da un collega validissimo come Gianni Guidotti che seguirà la parte tecnica, industriale e commerciale. Credo si tratti di un'organizzazione molto valida e siamo convinti che funzionerà nel migliore dei modi.

Da Barcellona - Marco Privitera

 

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