F1 | Le pagelle di fine stagione: poche luci e tante ombre nel 2019 della Ferrari
A pochi giorni dall'inizio del 2020 ripercorriamo l'anno che sta per finire della scuderia Ferrari. Una stagione che, dopo gli illusori test di Barcellona, sembrava essere quello della svolta per la scuderia di Maranello che, a conti fatti, ha peggiorato il suo ruolino se paragonato con quello della stagione precedente.
Furono ben 6, infatti, le affermazioni della stagione 2018 (5 con Vettel e 1 con Raikkonen) che vide la Rossa in lotta per il Mondiale per buona parte della stagione, salvo poi crollare nella seconda metà. Andamento, come detto, ampiamente non confermato nel campionato appena concluso dove a fronte di ben 9 pole position, sono state "solamente" 3 le vittorie (due con Leclerc e 1 con Vettel), con proprio il monegasco l'unica nota lieta di un'annata davvero al di sotto delle attese.
Ma andiamo a dare i voti alla stagione 2019 del Cavallino.
FERRARI: VOTO 6,5. Poche, pochissime, le note positive come detto. Nella prima parte di stagione, fino alla pausa estiva per intenderci, l'unica nota lieta per la Ferrari è stata rappresentata da Charles Leclerc. Il monegasco, alla sua seconda stagione completa nel Circus, non ha mai patito il grande salto dall'Alfa Romeo alla Ferrari, dimostrandosi fin da subito all'altezza, e poi anche superiore, al ben più titolato compagno di squadra Sebastian Vettel. Defraudato della vittoria in Bahrain (problema tecnico) e in Austria (dopo un duello piuttosto discusso con Verstappen), per Leclerc la definitiva presa di coscienza dei propri mezzi è arrivata nei Gran Premi di Spa e Monza, dove oltre a vincere, ha duellato senza timori reverenziali con Lewis Hamilton, il pilota di riferimento del Circus.
Tante, purtroppo, le note negative per un team che ha come obiettivo lottare per entrambi i titoli Mondiali. Ad incominciare dalla gestione dei piloti, forse sottovalutata all'inizio della stagione, culminata in maniera piuttosto goffa e kafkiana ad Interlagos. Per non parlare del rinnovo appena annunciato di Leclerc e la possibilità, tutt'altro che remota, di poter ingaggiare Lewis Hamilton nel 2021. Con quale spirito correrrà Sebastian Vettel, praticamente già parte del passato della Ferrari? E come si potrà sentire Charles Leclerc, rinnovato fino al 2024 ma con la possibilità di avere al box un compagno tanto blasonato quanto scomodo?
Dal punto di vista tecnico, la stagione della Ferrari è stata una lotta continua con la SF90H, vettura estrema come concezione ma di difficile resa se non in determinate condizioni di tracciato. Non a caso le migliori performance della Rossa si sono avute in piste da basso carico aerodinamico ( Spa, Monza e Montreal), patendo nella parte finale del campionato, da Austin in poi per intenderci, la lettera di chiarimento della FIA sulla questione flussometro.
CHARLES LECLERC: VOTO 9. La nota lieta della stagione, un'ancora di salvezza a cui aggrapparsi per il futuro. Gagliardo, combattivo e tenace. Fin dalle prime gare non ha mostrato timori reverenziali, prima nei confronti del compagno di squadra, e poi anche nei duelli con il sei volte Campione del Mondo Lewis Hamilton. Per ben 7 volte in pole position, non è riuscito a capitalizzare le partenze al palo in vittorie, conquistandone "solo" due, in Belgio e in Italia, i veri momenti clou della sua stagione. Momenti bui? Soprattutto il Gran Premio di Monaco dove, una strategia non perfetta in qualfica prima e una sua condotta di gara troppo aggressiva, lo hanno costretto al ritiro nel suo Gran Premio di casa. Il 2020 sarà l'anno della riconferma per lui? Si, a patto che la Ferrari gli dia una vettura in grado di competere per la vittoria in tutte le gare.
SEBASTIAN VETTEL: VOTO 7. Da uomo di punta della squadra a scomodo inquilino. E' la parabola discendente del tedesco che, causa la prepotente ascesa di Leclerc, man mano ha perso la leadership all'interno della Ferrari. Ma volendo analizzare al microscopio la sua stagione, non è che sia stata così cattiva; certo non all'altezza di un 4 volte Campione del Mondo, ma comunque non tutta da buttare. 2 pole position e una vittoria lo score di Sebastian che, per la prima volta dopo anni di egemonia interna al team, ha dovuto fare i conti con un "vero" compagno di squadra. Al di là delle dichiarazioni di facciata, la sensazione è che la Ferrari lo abbia scaricato. Starà a lui, nel 2020, a suon di prestazioni far rimangiare le critiche ai suoi detrattori, oltre che allontanare lo scomodo spettro di Lewis Hamilton che incombe sul suo sedile.
Vincenzo Buonpane