Molti non lo sanno ma, non molto tempo fa, la storica Bugatti è stata a tutti gli effetti un marchio italiano e, a consentire questa storica vicenda, fu un personaggio fuori dal comune per lungimiranza ed estro, Romano Artioli. Ed è proprio l’artefice di tale operazione a narrare, nelle pagine di “Bugatti & Lotus Thriller La  costruzione di un sogno” edito da Cairo Editore, le vicende che hanno coinvolto direttamente lui, la sua famiglia e tutti gli uomini che hanno lavorato al suo fianco. I sogni di un giovane ragazzo, diventato da poco imprenditore, si attorcigliano al destino di uno dei marchi più blasonati del panorama automobilistico quale la Bugatti. Unica cosa in comune il 1952: anno in cui il costruttore francese cessò la sua produzione di automobili e Artioli aprì la sua prima impresa, il Garage 1000 Miglia.

Con un ritmo incalzante e senza tregua l’imprenditore bolzanino, nativo di Mantova, ripercorre tutta la sua vita dall’infanzia passata a leggere manuali di meccanica, fondato il Garage 1000 Miglia da ragazzo, diventare importatore di Opel e Suzuki, fino a coronare il sogno di far rinascere la Bugatti.

Leggere le pagine di questo romanzo autobiografico è come sedersi a gambe incorniciate su di un tappeto, vicino ad un focolare, e ascoltare la storia raccontata da “nonno Romano” seduto in poltrona a ricordare le imprese che ha realizzato nella sua vita. Basta chiudere gli occhi per sentire il brivido e l’eccitazione che pervadeva il suo animo nel realizzare ogni sua gesta. I ricordi sono così vividi e intensi che non sembrano essere passati decenni, bensì che il protagonista li stia vivendo con il lettore.

Il libro è uno spaccato di storia italiana che passa dalla ricostruzione del dopoguerra, con tutte le difficoltà di far quadrare i conti e motorizzare un’intera nazione. In netta opposizione con la potenza industriale dell’America degli anni 50-60 così dirompente ma al tempo stesso alienante per gli operai e le condizioni in cui erano costretti a lavorare. Il creare un’attività e cercare dei partner italiani in una realtà quasi austriaca come la provincia di Bolzano che, inizialmente poteva sembrare un handicap, ma che poi solo la mente vulcanica di Artioli è riuscito a trasformare in un plus e nel cavallo di Troia per espugnare la Germania e diventare l’importatore di punta della Ferrari.

Ma il sogno, nonostante il passare degli anni, è rimasto intatto: ridare nuova vita all’iconico marchio Bugatti e, come la Gioconda, riportarlo in patria. Non tutti sanno che Ettore Bugatti è nato e cresciuto a Milano. L’operazione di acquisizione è solo il primo tassello di una lunga guerra che l’entourage di Artioli riesce conquistare, perché da lì a poco le battaglie cui dovrà far fronte sono tante e provenienti da più lati. L’idea va al di là di creare solamente auto, ma di riportare in auge l’intero marchio con un merchandising degno del blasone della casa. Mai come in questo caso si può dire che dietro un grande uomo ci sia una grande donna: Renata, come ammesso dallo stesso autore, è stata molto più che una degna alleata per un’operazione tanto difficile quanto complicata ed estenuante.

La rinascita del mito è passata anche dalla mente di Tiziano Benedetti, Achille Bevini e Oliviero Pedrazzi, che hanno progettato la leggendaria EB 110 (che forse i bambini ora cresciuti si ricorderanno nel suo azzurro intenso come modellino della Bburago), un’auto degna di essere chiamata Supercar in grado di prestazioni sbalorditive per la sua epoca, oltre ad essere un’opera d’arte su quattro ruote, tanto che il suo design risulta tutt’ora attuale.

Ma l’opera di Artioli non si è fermata solamente alla Bugatti e all’iconica Fabbrica Blu di Campogalliano, uno stabilimento all’avanguardia per l’epoca, andando addirittura oltremanica per acquisire un altro mostro sacro dell’automobilismo la Lotus. Due marchi così diversi ma uniti dallo stesso destino: alla continua ricerca della perfezione sia nella dinamica del veicolo che nello stile, ma costretti ad una fine ingloriosa. Anche in questo caso la “cura Artioli” ha funzionato portando entusiasmo fra i dipendenti e nuovi modelli come la Elise, dedicata a sua nipote.

Ma si sa i successi portano anche invidia e dal trionfo l’equipe Artioli si è trovata a dover fronteggiare numerosi ostacoli e persone che hanno tramato nell’ombra per far cadere tutto ciò che, con immensa fatica, si è cercato di costruire in una vita intera. Purtroppo il cattivo ha trionfato ma ha vinto solamente una battaglia e non la guerra: Bugatti è tornata più forte che mai grazie all’acquisizione del gruppo Volkswagen costruendo Hypercar, mentre Lotus si è ritagliata una fetta di mercato fra le auto con il miglior rapporto peso-potenza e dotate di un handling da fare invidia a chiunque. Ma la cosa più bella è sicuramente il pellegrinaggio, che di anno in anno, vede i numerosi fans recarsi a Campogalliano per poter ammirare la Fabbrica Blu simbolo di tutto l’amore e la passione riversata nell’automobile da Romano Artioli.

“Bugatti & Lotus thriller la costruzione di un sogno” è un fantastico viaggio fra le ambizioni e le passioni di un adolescente, portate avanti da un ragazzo visionario, fino al coronamento del sogno spezzato materialmente ma non nelle sue gesta. La biografia di Romano Artioli è edita da Cairo Editore, al prezzo di 16 € e disponibile in tutte le librerie e store digitali; inoltre presto sarà disponibile anche in lingua inglese.

Michele Montesano