Credits. RFK Racing
Credits. RFK Racing

William Byron (Love's Travel Stops Chevrolet #24) ha vinto la 66ma edizione della Daytona 500, sfida valida per la NASCAR Cup Series che nel finale è stata caratterizzata da un significativo ‘big one’ che ha coinvolto ben 18 auto all'ingresso di curva 3-4.

NASCAR Daytona, l'incertezza prima del ‘big one’

Tutto è stato lineare nello Stato della Florida nei primi 190 passaggi ad eccezione di una contatto dopo soli cinque giri in corrispondenza della curva del tri-ovale più famoso d'America.

La musica è cambiata dopo l'ultima sosta della giornata, dieci passaggi che hanno preceduto un contatto che ha portato all'esclusione di 18 auto eliminando gran parte dei protagonisti assoluti.

Partendo dal presupposto che un ‘big one’ nel ‘World Center of Racing’ è normale, così come a Talladega (Alabama), l'impatto che si è verificato nella parte finale della manifestazione ha spezzato in due lo schieramento eleminando principalmente Daniel Suarez (Freeway Insurance Chevrolet #99), Martin Truex Jr  (Bass Pro Shops Toyota #19), Ryan Blaney (Menards/PEAK Ford #12)., Denny Hamlin (FedEx Toyota #11), Kyle Larson (HendrickCars.com Chevrolet #5), Joey Logano (Shell Pennzoil Ford #22)  e Brad Keselowski (Castrol Edge Ford #6).

NASCAR Daytona, tanti protagonisti out nell'incidente finale

Tutto è stato innescato da una ‘spinta’ da parte di Alex Bowman (Ally Chevrolet #48) a Byron , compagni di squadra che successivamente si sono giocati il titolo nell'ultimo passaggio con Ross Chastain (Busch Light Chevrolet #1) e Austin Cindric (Discount Tire Ford #2).

Byron ha perso la propria Chevy Camaro #24 colpendo nel posteriore l'ex campione della serie Keselowski. Il pilota e proprietario del RFK Racing non ha potuto evitare di finire in testacoda colpendo Logano, presente virtualmente al secondo posto alle spalle di Chastain.

Il resto è storia con l'uscita di scena dell'autore della pole Logano, il tre volte campione della Daytona 500 Hamlin e tantissimi altri protagonisti che avevano la chance concreta di contendersi il primato nei successivi dieci passaggi.

Settimana prossima tutti torneranno regolarmente in pista presso l'Atlanta Motor Speedway (Georgia), impianto completamente rivisto negli ultimi anni. Fortunatamente non vi sono state conseguenze per i piloti coinvolti in uno dei tanti spettacolari ‘big one’ della storia di Daytona.