Non è infatti una novità l'addio di Sepang, che ha interrotto un sodalizio che durava ormai dal 1999, e non lo sono nemmeno i ritorni di Hockenheim e Paul Ricard, impianti storici ma allo stesso tempo sempre affascinanti. Quello a cui mirano però i vertici della massima categoria automobilistica è di aggiungere ancora altri eventi nel calendario al fine di raccogliere un pubblico sempre più ampio, confermando sia gli appuntamenti storici europei, sia inserendo delle tappe nuove in Asia, America Latina e Stati Uniti, ovvero in tutti quei luoghi in cui la Formula 1 ancora non è diffusa come in Europa.

Lo stesso Sean Bratches, capo commerciale della F1, ha dichiarato che aumentare il numero di corse nel corso di una stagione sarebbe un fattore positivo per la competizione, ma porterebbe comunque diversi problemi da affrontare. Intervistato da Autosport, ha infatti rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Il nostro punto di vista è quello secondo cui dovremmo andare oltre le 21 gare in calendario, risultando più attivi ed intraprendenti nei nuovi mercati dove andiamo a sbarcare. Ho messo a punto uno studio economico per capire quali vantaggi può avere la Formula 1 dall'organizzare una gara in un dato Paese o città. Così possiamo iniziare ad identificare un calendario ottimale nei luoghi migliori, contrattando con le città e scegliendo le opzioni più vantaggiose".

Ovviamente l'attenzione dovrà essere rivolta anche ai team, principali protagonisti del Circus, i quali al momento sembrano comunque essere favorevoli all'iniziativa proposta. Un'altra idea di Bratches è quella di allungare i tempi tra una corsa e l'altra, causando però una serie di conseguenze sia positive che negative. Un primo problema potrebbe essere infatti quello rappresentato dall'abbreviazione delle pause invernali ed estive, togliendo così alle squadre del tempo per poter testare le proprie vetture. Un vantaggio, invece, potrebbe essere quello di non far coincidere la Formula 1 con altri eventi sportivi di importanza rilevante, come potrebbe accadere il prossimo anno con la finale di Wimbledon e quella dei mondiali di calcio, in concomitanza con il GP di Gran Bretagna.

Per il momento queste sono soltanto idee, ma è da apprezzare comunque il lavoro di Liberty Media, che sta comunque cercando di portare avanti delle idee piuttosto originali.

Carlo Luciani