Superbike, Laguna Seca: un pazzo weekend californiano
Melandri e Sykes si impongono nelle due gare, ma quanti colpi di scena e momenti da trattenere il fiato a Laguna Seca: a partire dal volo di Davies in gara-1, quello di Lowes in gara-2 e sempre nella seconda prova l’incidente bruttissimo di Barrier (il quale, per fortuna, sta bene), sino all'uscita di scena di Melandri e Giugliano. Il ravennate grazie alla vittoria di gara-1 arriva a quota 16 in Superbike come Falappa, Toseland ed Hodgson, mentre Sykes con il successo in gara-2 consolida la sua leadership in campionato prima della pausa estiva.
Gara-1. Ottimo lo spunto di Sykes che mantiene la sua prima posizione seguito dalle Aprilia di Melandri e Guintoli e dalla Ducati di Davies, partito bene ma che ha perso una posizione rispetto alla griglia di partenza. Subito al Cavatappi, però, il primo colpo di scena: errore di Sykes che va lungo in ingresso e sale sul tombino in discesa, perdendo così la sua prima posizione a vantaggio delle Aprilia. Un paio di giri dopo l’errore di Sykes ecco il primo volo di giornata: è Davies che compie un mezzo highside e sbatte violentemente la testa contro il cordolo. Il gallese rimane sdraiato a terra in attesa dei soccorsi, riesce a rialzarsi visibilmente intontito e viene portato al centro medico per accertamenti. Fuori scena Davies è la Ducati di Giugliano a dare spettacolo e a portarsi sul gruppo di testa a suon di bei sorpassi. Il ducatista aggancia Sykes e si prepara a passarlo, ma sbaglia anch'egli l’ingresso del Cavatappi e finisce largo, perdendo terreno dal terzetto di testa. A metà gara anche Sykes rinuncia all’inseguimento delle Aprilia, lasciando campo libero a Melandri e Guintoli ed accontentandosi del terzo posto finale. Melandri capisce che è il momento di osare e aumenta il ritmo staccando progressivamente Guintoli, per andare a chiudere in solitario gara-1. E così succede: il ravennate gira costantemente più veloce di Guintoli e in un paio di giri accumula quel secondo che lo tiene in sicurezza. Marco non è contento e continua nella sua marcia distaccando Guintoli di oltre 2” prima di festeggiare sotto la bandiera a scacchi. Le due Aprilia arrivano quasi in parata con Melandri davanti a Guintoli, poi Sykes e quindi Giugliano che resiste agli attacchi di Elias e chiude quarto. Buona prestazione ancora una volta delle Bimota di Badovini ed Iddon che però vengono tolte dalla classifica.
Gara-2. La gara parte già con una defezione: Chaz Davies viene dichiarato unfit to race per via della brutta botta presa in gara-1 e se la dovrà guardare dall’hospitality Ducati. In partenza fila via tutto liscio senza incidenti ed errori. La prima parte di gara fila prosegue con le Aprilia e Sykes a comandare il gruppo seguiti da Rea, Laverty, Elias e Giugliano. Errore di Rea che finisce largo e perde terreno finendo dietro a Baz e regalando così il quarto posto virtuale a Laverty, seguito da Elias e Giugliano. Ma anche Laverty sbaglia e regala la sua posizione ad Elias e Giugliano, in lotta tra loro per il quarto posto. Giugliano ed Elias si attaccano al terzetto dei fuggitivi per una battaglia a 5 che promette spettacolo. Ma quando meno te l’aspetti, ecco che si materializza la prima bandiera rossa: Alex Lowes al Cavatappi centra Baz volando per aria dopo il contatto e ricadendo pesantemente su schiena e caviglia sinistra. L’inglese ruzzola nella sabbia del Cavatappi fermandosi sugli airfence in discesa. Bandiera rossa necessaria per prestare soccorso al pilota Suzuki. Mancavano ancora 14 giri dei 25 totali. Nuova procedura di partenza e numero di giri ridotto a 7 dai 14 che mancavano. Si riparte ancora con Sykes e le Aprilia a dettare il ritmo ma dopo appena 2 giri ecco una nuova bandiera rossa: la BMW di Barrier è ferma in mezzo alla pista con lo sfortunato pilota francese che è adagiato al muretto dei box. Dalle immagini si nota che il francese probabilmente ha fatto tutto da solo uscendo largo dall’ultima curva e finendo sul tappeto di erba sintetica. Barrier cade e striscia sull’asfalto, finendo con le gambe contro il muretto box e procurandosi una frattura ad un piede. Altra procedura di partenza, ma vengono confermati i 7 giri come prima dell’interruzione. Ripartenza con Melandri che brucia Sykes prendendo la testa della gara, seguito proprio dall’inglese e da Guintoli. Sembra filare tutto liscio ma all’ultima curva il primo colpo di scena: Melandri si autoelimina dalla gara con un errore da principiante. A questo punto è Sykes a comandare seguito da Guintoli e da un Giugliano indemoniato. Il ducatista prova l’attacco al francese ma scivola anche lui al Cavatappi dopo aver pizzicato il cordolo in entrata. La sua moto rimane in mezzo alla pista ma per fortuna non viene interrotta la gara. Il resto dei giri scorre via liscio con Sykes al comando seguito da Guintoli e da Rea in terza posizione. Grande prestazione dell’irlandese che approfitta delle disgrazie altrui per salire sul podio. Al traguardo Sykes precede Guintoli poi Jonathan Rea e via via tutti gli altri. Ancora una buonissima prestazione delle Bimota che però vengono tolte dalla classifica, e così il migliore degli italiani risulta Alessandro Andreozzi che centra la 9° posizione finale. Marco Pezzoni
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