WRC | Ogier forza quattro: in Spagna fa suo rally e titolo
Sebastien Ogier scrive un'altra pagina memorabile nella storia di questo sport. Il francese, con il quarto titolo messo in bacheca, raggiunge due leggende come Juha Kankkunen e Tommi Mäkinen. Ancora lontano, quasi irraggiungibile, quel mostro omonimo e connazionale che di cognome fa Loeb, a quota nove. Il francese quest'anno si è presentato al via per la prima volta senza la certezza di sbaragliare la concorrenza, con un regolamento innovato proprio per limitare il suo domino. Oltre al regolamento però, anche gli avversari sembravano in grado di spodestare il re: la Hyundai ha presentato una i20 New generation con tutte le carte in regola per vincere, cosa che ha tra l'altro fatto in diversi eventi. Il risultato però è stato il medesimo: il pilota più forte sbaraglia la concorrenza e chiude il discorso con due gare di anticipo.
Seb in Spagna si è presentato per gestire il vantaggio in classifica dal compagno di squadra Mikkelsen. Un Mikkelsen che però è stato protagonista di un brutto errore nella dodicesima speciale, finendo contro un guard rail che lo ha costretto al ritiro. Da quel momento Ogier ha capito di poter veramente vincere il mondiale già a Barcellona ed ha iniziato a fare sul serio: in F1 si chiamerebbe "hammer time". Il distacco da Sordo, che fino a quel momento pareva in completa gestione della gara, ha iniziato ad assottigliarsi sempre più. Due speciali dopo, nella numero 14, il sorpasso: Ogier è primo, Ogier è campione del mondo. Sordo non può nulla se non alzare la guardia e incassare il ritorno di Seb come un pugile in trance agonistica che inizia a picchiare con tutte le proprie forze. Lo spagnolo è stato intelligente nel guidare tranquillo per assicurarsi il secondo posto finale davanti all'altro driver Hyundai Neuville. Al termine della Power Stage poi il cannibale ha mostrato il suo volto umano: il fiume di emozioni che impetuoso scorreva dentro quel fantastico pilota è sfociato in un abbraccio da ritratto con il suo co-pilota Julien Ingrassia.
Un 2016 perfetto per Ogier. L'arrivo del primo figlio, la conquista del titolo mondiale Rally, il quarto della carriera. Solo il numero di vittorie non è all'altezza di quanto ottenuto nelle ultime stagioni, ma solo a causa di un regolamento che, su gare sterrate, penalizza troppo chi parte per primo.
Può gioire anche la Hyundai perché, oltre al secondo posto di Sordo, ha portato a casa anche il gradino più basso del podio grazie a Thierry Neuville, visto che il recente rinnovo di contratto sembra abbia acceso una scintilla nel driver della casa coreana. Il belga è salito sul podio grazie al ritiro di Mikkelsen, anche se la lotta tra i due sembrava farsi sempre più probabile prima del ritiro del vincitore dell'edizione 2015 della gara catalana. Chiude il terzetto di i20 Hayden Paddon. Il neozelandese è stato autore di una buona gara, aiutato nella prima tappa dal fondo sterrato, ma su asfalto questa volta è apparso decisamente più competitivo rispetto alle ultime uscite. Dietro di lui Mads Ostberg con la prima Ford Fiesta RS WRC, arrivato però lontanissimo dai primi 4. A chiudere la top 10 troviamo Ott Tanak in sesta posizione con la Ford Fiesta del team D-Mack, seguito da Kevin Abbring. Ottavo posto per Kopecky, poi Tidemand e Breen. Buon undicesimo posto, anche se distante dal decimo, per il nostro Lorenzo Bertelli.
Da dimenticare il fine settimana di Kris Meeke e Jari-Matti Latvala. Il pilota irlandese della Citroen ha commesso subito un grave errore nella PS2, capottando la sua DS3 WRC ma riuscendo a proseguire la gara. Poi due forature, un testacoda e un problema al motore lo hanno poi costretto al ritiro. Il finlandese della Volkswagen, invece, ha rotto una sospensione a metà della seconda tappa e non ha più potuto proseguire la gara, ma già aveva perso tanti secondi a causa di una foratura nel corso della mattina.
Il prossimo e penultimo appuntamento con il grande rally è fissato per il week end del 30 ottobre quando si svolgerà il Rally del Galles.
Alessandro Gazzoni