Luca Salvadori, il padre Maurizio: "Portare avanti la causa è mio dovere"
Viene finalmente rivelata la dinamica dell'incidente mortale di Frohburg attraverso una ricostruzione 3D, dove vengono a galla altri dettagli sconcertanti.
Nella data di ieri sono arrivati nuovi dettagli per quanto riguarda la morte di Luca Salvadori, tragicamente scomparso durante la gara del International Road Racing Championship a Frohburg. Il padre di Luca, Maurizio Salvadori, ha rilasciato un video sul canale YouTube del figlio addossando forti critiche nei confronti dell'organizzatore.
Spiegata la dinamica dell'incidente
Durante il corso del video, il secondo rilasciato da Maurizio Salvadori, motivo di grande interesse è stato per la spiegazione della dinamica dell'incidente che ha decretato la morte di Luca Salvadori. Come dichiarato dal padre stesso, hanno deciso di non mostrare le immagini riprese dalla telecamera piazzata sulla Ducati Panigale V4R del pilota milanese. Grazie ai dati raccolti insieme a Dainese, però, si è vista un'affidabile ricostruzione 3D dell'incidente.
Luca segue da vicino il pilota che lo precede ad una velocità di 250 km/h. Il pilota davanti sbanda ed entra in high-side ma il corpo prende una traiettoria stranissima in aria. Quando cade davanti a Luca, lui è costretto ad andare sulla sinistra e andare sull'erba.
Polemica sulle barriere: “Protezioni non omologate”
È proprio a questo punto che la trama si infittisce. La moto di Luca Salvadori arriva alle barriere prima del pilota, spostandole e costringendo il corpo del pilota ad impattare direttamente sulle balle di fieno piuttosto che sulle protezioni. Salvadori dichiara: “Quando Luca è caduto, la moto è arrivata contro le barriere prima di lui. Queste si spostando perché non sono fissate come da normativa. Si apre così un varco: l'impatto con le balle di fieno è a 102 km/h”.
Maurizio Salvadori si concentra poi sulle protezioni ad aria che, come da regolamento, non erano fissate a terra. Evidentemente, se lo fossero state, l'esito dell'incidente avrebbe potuto essere meno grave: “Le protezioni ad aria non erano omologate: non erano fissate a terra come da regolamento. Inoltre, sembra che queste fossero utilizzate per le corse ciclistiche. A questo si aggiungono le balle di fieno pressate meccanicamente, vietate dal 2018”.
Un forte attacco agli organizzatori: “Personaggi del genere vanno allontanati”
Maurizio Salvadori, in chiusura, ha reso noti altri particolari circa l'organizzazione dell'evento. La telecamera di Luca ha continuato a funzionare ed il padre ha potuto così sentire le comunicazioni tra Direzione Gara e soccorritori: “Abbiamo sentito che non c'è stata alcuna preoccupazione per le persone. L'unica cosa che è stata chiesta è di ripristinare il prima possibile la pista perché le gare dovevano andare avanti”.
Salvadori poi continua: “In caso di incidenti mortali è d'obbligo l'intervento della polizia locale. In questa sede l'organizzatore ha definito l'intervento delle forze dell'ordine superfluo. L'organizzatore ha poi dichiarato di aver preso a carico decine di competizioni su strada, avendo altri incidenti mortali. Credo che personaggi di questo tipo debbano essere allontanati da questo tipo di responsabilità: non è possibile che possano ancora operare persone di questo tipo”. In chiusura il padre della vittima dichiara la sua volontà di proseguire la causa legale: “È la prima volta che viene intentata una causa agli organizzatori. Una causa del genere è complicata, dispendiosa in quanto necessita di tecnici ed avvocati di grandissimo livello. Questo credo sia il mio dovere per quello che è avvenuto a Luca. Il mio scopo è uno solo: fare in modo che questo genere di avvenimenti non si verifichino più”.
Valentino Aggio
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