C'è poco da fare: quando scende in pista, noi italiani non possiamo che tifare per lui. Perché un pilota nostrano in Formula 1 ci manca troppo; e così, quando ce n'è uno a girare, siamo tutti contenti. Anche se con la Haas e solo per il primo turno di prove libere: anche oggi, infatti, Giovinazzi ha girato alla grande sul circuito Hermanos Rodriguez senza incertezze né problemi, portando in pista la vettura di Romain Grosjean. Un turno di prove insidioso, in particolar modo per la natura del tracciato, posto a quasi 2300 metri di altitudine e quantomai scivoloso sia per l'asfalto particolarmente liscio, che per lo sporco presente in pista, utilizzata pochissimo nel corso dell'anno.

Al confronto con Magnussen il pilota di Martina Franca ha girato più lento, portando avanti però un lavoro diverso, concentrato sulla gomma soft per capirne il degrado (visto che se le temperature dovessero alzarsi essa risulterebbe una scelta quasi obbligata per la gara) con il pieno carico di benzina. Solo un paio di giri invece portati a termine con la gomma supersoft, con cui però Antonio è riuscito a piazzarsi davanti a Charles Leclerc, lui sì il diretto rivale per un sedile in Sauber nel 2018. Circa due decimi separano i due; certo la Haas non è la Sauber, ma era importante rimanere davanti, e il nostro Antonio ci è riuscito, concludendo una sessione senza errori e incertezze.

Il valzer dei sedili per la prossima stagione non si è ancora concluso. Da un lato la Ferrari che punta a piazzare entrambi i suoi piloti al via a Melbourne, dall'altro il team Haas e la Sauber: la prima che ha già confermato da tempo da sua line up (a meno di clamorosi ripensamenti), la seconda ancora incerta tra novità e conferme, con i nomi di Wehrlein ed Ericsson che ancora gravitano intorno al team. La scelta però non dovrebbe farsi attendere a lungo, a meno che la Ferrari, dall'alto del suo blasone, non decida di intervenire direttamente (e pesantemente) per trasformare il team elvetico in una vera e propria squadra satellite di Maranello, tema del cui futuro si discute da molto, ma a proposito del quale non si sono ancora viste mosse concrete.

Stefano De Nicolo'

 

{jcomments on}