Il candidato principale a farsi carico di questo compito particolarmente oneroso è Sebastian Vettel, oggi apparso piuttosto a suo agio nel completo di rappresentanza Ferrari. Incalzato dalle domande di Marc Gené, impegnato nell'istrionico ruolo di maestro di cerimonia durante la presentazione, Seb fa sapere di essersi già calato nell'abitacolo, ma per la prova sedile: "Abbiamo fatto la prova sedile e tutto è filato liscio. Ogni anno cambiano piccole cose e il telaio è più o meno simile a quello dell'anno scorso in termini di regolamenti, ma la posizione di guida è sempre un po' differente. L'importante è sentirsi comodi e così è stato."

Vettel vorrebbe già essere in pista per provare la nuova Rossa: "Non vediamo l'ora di scendere in pista per vedere quanto va e come si comporta la vettura. Penso che quest'auto sia un grosso passo avanti rispetto allo scorso anno, quindi vediamo quali saranno le sensazioni: questa è la risposta che vogliamo avere."

Riportandosi su un concetto già espresso da Maurizio Arrivabene durante la presentazione, il tedesco sottolinea il lavoro svolto in fabbrica per produrre la SF71H e come sia importante curare i dettagli: "E' molto bello avere tutti qui. Sono tante ore, tanto lavoro che confluisce nella vettura, non solo una volta finita la stagione e durante l'inverno, ma anche durante l'anno, quando si inizia il nuovo progetto. (...) Di sicuro è impressionante quanto impegno sia stato profuso, l'attenzione ai dettagli (...) Tutti i piccoli dettagli contano, tutte le parti piccole possono fare la differenza."

Dichiarazioni di circostanza a parte, per Seb si tratta del quarto anno con la Rossa di Maranello: fino ad ora la storia in rosso del tedesco ha avuto un sapore dolce-amaro che era già pronosticabile il giorno in cui firmò il primo contratto con la Ferrari. Del resto, il fatto di prendere per mano una Scuderia un po' in bambola (nel 2015) e riportarla dove le compete, ovvero giocarsela per l'obiettivo grosso contro lo strapotere AMG Mercedes (nel 2017), a meno di non avere delle fette di salame ben spesse sugli occhi, prefigurava dei giorni difficili che potremmo definire da Purgatorio.

L'ultimo campionato recita 363 per Hamilton contro 317 per Vettel: se la Ferrari riuscirà a dare al tedesco una vettura performante non solo sui tracciati lenti, ma anche su quelli veloci (come pronosticato da Binotto oggi), e sviluppata in maniera progressiva e continua (fattore che è sicuramente venuto meno nell'ultimo campionato), è realistico pensare di giocarsela fino in fondo ed affiancare nel palmarès un certo Juan Manuel Fangio.

Luca Colombo

 

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