Monza 2016 potrebbe essere l'ultima gara di Formula 1 per l'impianto brianzolo. Possibile? Si, stando a quanto dichiarato da Bernie Ecclestone in un'intervista alla Gazzetta dello Sport, dove il boss della FOM (Formula One Management, la società che detiene i diritti commerciali della F1) ha toccato tutti i temi che stanno tendendo banco in questi giorni, compresa la situazione contrattuale di Monza, con in negoziati per il rinnovo che dovrebbero iniziare a maggio, come dichiarato da Ivan Capelli (Presidente dell'Automobile Club Milano) alla presentazione del piano di rilancio dello storico circuito.

"Monza è la storia, ma la Formula 1 si paga. La situazione è molto semplice. Due anni fa avevo fatto un accordo con una delle persone che ora non sono più coinvolte nell’autodromo", spiega Ecclestone. E il riferimento è all’ex presidente Acm, Carlo Edoardo Valli, incontrato nel paddock monzese insieme al governatore lombardo Roberto Maroni. "L’accordo prevedeva che per Monza venissero applicate le stesse condizioni economiche degli altri circuiti europei", con il raddoppio delle quote sino ai 20 milioni di euro. "Tutto fatto, tutto a posto, strette di mano. Non è successo nulla... La situazione quindi è presto detta: c’è un contratto per la gara di quest’anno, non per le stagioni successive. E sconti in vista non pare che ci possano essere. Perché fare condizioni diverse da Zeltweg o Spa? Monza è la tradizione, ma la Formula 1 si paga", le parole di Mister E che suonano come una sentenza per lo storico Tempio della Velocità.

Ritornando alla strettissima attualità, come non commentare l'attuale momento della Ferrari, in grado di impensierire la Mercedes, dominatrice della passata stagione: "La vittoria della Ferrari ha dimostrato che la Mercedes si può battere. Mi pare un campionato avvincente, incerto. Ci divertiremo anche in Bahrain, la Ferrari ci proverà di nuovo. A prescindere dalle difficoltà di fondo che rimangono. Marchionne? E' molto bravo".

E sulla minaccia di ritiro della Red Bull: "Vorrebbe continuare a lottare per il Mondiale, altro che lasciare la F1!". Ecclestone detta inoltre la ricetta che, secondo lui, riporterebbe spettacolo, audience e, soprattutto, pubblico: "Le power-unit ibride sono complicate perché esigono una tecnologia costosissima e nessuno ha i soldi per sostenerla. Un team aveva potere di veto per bloccare i regolamenti: Ferrari. Non ha potuto farlo. Quindi bisogna tornare a motori dai costi più ragionevoli intervenendo con la massima urgenza“.

L’idea di Bernie è di tornare ai V8 aspirati (modificati in modo da raggiungere potenze di 1000 cavalli) e di avere il solo KERS, abbattendo i costi, aumentando lo spettacolo e tornando ad attirare pubblico e sponsor. Questo perché, prosegue l’84enne, “La F1 non è solo tecnica, ma anche divertimento, ed è un giro di soldi: il pubblico paga i ticket, l’organizzatore incassa e paga noi che a nostra volta giriamo i soldi ai team insieme coi diritti tv. Ma se le audience tv calano e il pubblico ai Gran Premi pure, diventa un problema".

Sarà d'accordo la Mercedes che, grazie anche all'introduzione delle Power Unit, sta dominando in lungo e largo il Mondiale?

Vincenzo Buonpane

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