Sebastian Vettel: voto 10. Un uomo solo in fuga. In prova, in qualifica, in gara, il tedesco risulta, ancora una volta, semplicemente irraggiungibile per tutti i suoi rivali. Spegne sul nascere le speranze dei ferraristi, rispondendo alle bordate di fischi che riceve sul podio con diplomazia ed eleganza. Adesso gli manca una sola cosa: dimostrare di essere un vincente anche senza la monoposto migliore del lotto. Allora sì che potrà raggiungere la propria definitiva consacrazione.

Fernando Alonso: voto 9. Sembra un pò di commentare la gara di Spa: qualifica così così, gara super. Coglie il miglior risultato per lui possibile, impreziosito dallo splendido sorpasso su Webber alla Roggia. Massa poi gli cede subito strada, ma da questo punto di vista la pacchia potrebbe presto finire. Non occorre essere dei "geni" per capire che l'aria in Ferrari sta cambiando...

Nico Hulkenberg: voto 9. L'incredibile Hulk è tornato. Riesce nel miracolo di riportare la Sauber, da inizio anno latitante, nelle posizioni di vertice. Sarà stato anche merito dell'ala 2012 rispolverata per l'occasione, ma basterebbe guardare le prestazioni di Gutierrez per capire quanto ci abbia messo del suo. Peccato solo per la partenza sbagliata, anche se tenere dietro Webber e le Ferrari sarebbe comunque stato pressoché impossibile. Ha colto la migliore occasione per riproporsi agli occhi del Cavallino (e dei suoi tifosi) per un volante nel 2014.

Mark Webber: voto 8. Torna in prima fila dopo parecchio tempo, riuscendo anche a rimettere piede sul podio. Ci teneva a gareggiare da protagonista nella sua ultima Monza, anche se la Red Bull gli dà una grossa mano. La sua velocità di punta nel finale non gli consente di prendersi la rivincita su Alonso.

Felipe Massa: voto 8. Proprio nel momento in cui il suo futuro in Ferrari sembra essere segnato. Felipe al solito tira fuori una grande prestazione. Bravo in qualifica, perfetto al via, efficacie uomo-squadra nel lasciare spazio alla rimonta di Alonso. Peccato che (probabilmente) sia ormai troppo tardi: in Sauber lo attendono a braccia aperte.

Daniel Ricciardo: voto 8. Qualcuno nel paddock si chiede se non stia già guidando una Red Bull. Costantemente tra i primi, al di là dell'ormai consueta partenza negativa si regala un week-end da protagonista. E non soltanto per l'annuncio ufficiale del suo passaggio nel team campione del mondo per il 2014.

Nico Rosberg: voto 7. Hamilton sembra andare più di lui, dal punto di vista della prestazione pura. Ma Nico, nel complesso, risulta molto più concreto, partendo sesto e arrivando sesto. Certo, una specie di brodino se si ripensa ai giorni di gloria di Montecarlo e Silverstone. Ma la Mercedes sembra già aver imboccato la strada della competitività calante.

Romain Grosjean: voto 6. Corre in maniera pulita, ma ben lontano dai picchi euforici mostrati al Nurburgring e a Budapest. L'impressione è che non sia ancora pronto a ricoprire il ruolo di prima guida in Lotus, qualora Raikkonen dovesse andare via.

Lewis Hamilton: voto 6. Lui si autodefinisce "un idiota", per la prestazione realizzata nelle qualifiche. In realtà in Mercedes scoprono un difetto al fondo vettura e poi ci si mette anche Sutil che lo danneggia nel giro buono. In gara tiene un ritmo forsennato, peccato che la strategia su due pit-stop non fosse quella vincente. Ma non avrebbe potuto fare altrimenti.

Jenson Button: voto 6. Da un momento all'altro ci si attende che la McLaren esca dalla propria crisi tecnica, specie nel Gran Premio dove la scuderia festeggia i propri 50 anni di attività. Invece, niente: l'unica consolazione è quella di avere in casa un pilota solido, veloce ed esperto che almeno riesce a racimolare un punto.

Kimi Raikkonen: voto 5. Da quando sono iniziate le voci di mercato sul suo conto, sembra essersi distratto ed incapace di concentrarsi sul presente. Da due gare non raccoglie nemmeno un punto, il che è tutto dire. Con l'aggravante che a Monza rovina tutto con un errore da principiante alla prima curva, quando va a tamponare Perez. Dopo tenta la rimonta girando su tempi notevoli, ma ormai il danno era fatto.

Sergio Perez: voto 5. Batte (seppure di poco) il compagno in qualifica, poi al via viene danneggiato da Raikkonen. Alla lunga conferma di essere meno incisivo ed efficace rispetto a Button, finendo ben lontano dalla zona punti.

Esteban Gutierrez: voto 5. Alla fine, guardando il suo risultato in classifica davanti alle Williams, il 13° posto finale non sarebbe neanche poi tanto male. Il problema è che mentre il suo compagno vola, lui continua a rimanere nelle retrovie come se niente fosse. D'accordo, stiamo parlando di due categorie di piloti ben diverse: ma quando si darà una svegliata?

Pastor Maldonado: voto 5. Altra gara anonima, come la stagione della Williams. In attesa di tempi (e di un volante) migliori...

Valtteri Bottas: voto 5. Leggasi come sopra. Con la beffa aggiuntiva che neppure il suo nome sulla tabella del posto auto a lui riservato viene scritto in maniera corretta. Fossimo in lui ci chiederemmo il perchè.

Jean-Eric Vergne: voto 5. Basta guardare il suo fine settimana monzese per scoprire i reali motivi per cui la Red Bull ha scelto Ricciardo e non lui. Al sabato, ha l'occasione di qualificarsi tra i primi ma getta tutto alle ortiche finendo largo in Parabolica. In gara, è costretto ad arrendersi dopo soli 14 giri per un guasto alla trasmissione. Non è nè freddo nè fortunato.

Giedo Van Der Garde: voto 5. Porta per l'ennesima volta la macchina al traguardo, con un confronto dignitoso rispetto al compagno di squadra.

Charles Pic: voto 5. Se il verde è il colore della speranza, in Caterham devono proprio essere degli inguaribili ottimisti...

Adrian Sutil: voto 4. Il suo week-end (e quello della Force India) è semplicemente da dimenticare. Ci si attendeva una vettura efficace sui lunghi rettilinei: macchè, lui finisce addirittura dietro alle Williams con l'aggravante di non aver lasciato strada a Hamilton nelle qualifiche. Una "svista" che gli costa tre posti sulla griglia: ma non sarebbe cambiato granché.

Jules Bianchi: voto 4. Alla vigilia viene escluso dalla lista dei papabili per un posto in Ferrari nel 2014. Lui si deprime e in gara fa coppia fissa con Chilton, ad anni luce di distanza dalla concorrenza.

Max Chilton: voto 4. Il fatto di poter osservare una gara dal vivo dà anche la possibilità di vedere chi si batte nelle retrovie e, nella fattispecie, di rendersi conto di quanto siano lente le Marussia. Almeno non è tutta colpa sua...

Paul Di Resta: voto 3. Ma dove voleva andare? Trascorre la settimana tra tarallucci e vino a trovare i parenti italiani, salvo poi arrivare alla gara un pò "annebbiato", vista l'ingenuità che commette al primo giro. Almeno è riuscito ad auto-eliminarsi da solo, senza coinvolgere nessun altro.

{jcomments on}