F1 | Le pagelle di fine stagione: Alfa Romeo, fine delle trasmissioni
Sedici punti e penultimo posto nel Costruttori: l'ultima avventura dell'Alfa Romeo (come brand, visto che da Arese non è mai uscito un bullone) in F1 finisce risucchiata nell'anonimato della parte bassa della classifica e lascia spazio senza troppi rimpianti al ritorno in pista della Sauber, in attesa dell'ingresso di Audi nel Circus.
La scuderia: finisce un'epoca
Il team Alfa Romeo visto in pista nel 2023 rappresenta una copia sbiadita, ma soprattutto senza stimoli della scuderia del biennio 2018 / 2019. Nel 2017 Sergio Marchionne aveva trovato una quadratura piuttosto creativa del cerchio, entrando in coabitazione con Sauber per l'esordio nel 2018 di Charles Leclerc. L'ingresso di Kimi Raikkonen per la fase finale della carriera, nel 2019, aveva coinciso con giorni di grazia nel Circus. Nel 2023 Ferrari non agisce più da partner, legando le attività della FDA, le varie personalità dell'ufficio tecnico (una su tutte quella di Simone Resta) non fanno più parte dell'organico e il traino mediatico del brand Alfa Romeo va progressivamente scemando. In questo quadro abbastanza coerente con quella che sarà la partnership con Audi, la scuderia deve fronteggiare una stagione che segna la transizione verso il ritorno alla temporanea indipendenza. Messa in questi termini, bisognava sopravvivere e un nono posto finale rappresenta qualcosa in più dell'obiettivo minimo da raggiungere.
Voto: 6.
I piloti
Zhou Guanyu conferma la natura di onesto professionista del volante, senza particolari alti e bassi, alle prese con una monoposto certamente non competitiva. Nel calderone delle valutazioni va sicuramente evidenziato il buon risultato raccolto in qualifica in Ungheria, così come una distanza limitata nei confronti del compagno di squadra, in termini di punteggio finale. Il pilota cinese merita sicuramente la riconferma con la scuderia elvetica perché, al netto di tutte le considerazioni finanziarie legate alla sua presenza, in ogni caso porta a casa quello che la scuderia aspetta da lui.
Voto: 6.
Valtteri Bottas continua a vestire i gradi di primo pilota nella scuderia e il punteggio finale riflette questa scala di valori. Diciamolo in maniera franca: il pilota di Nastola sembra una versione piuttosto sbiadita del Valtteri con la tutina Mercedes. Quel Bottas nei giorni di grazia sapeva tenere dietro un cliente piuttosto difficile come Lewis Hamilton. Da una parte, va detto, la vettura a disposizione di certo non ha aiutato a concretizzare prestazioni da incorniciare. Dall'altra Bottas fa più notizia per la passione legata al ciclismo o a discutibili operazioni come il calendario con protagonista il suo deretano. Al netto di considerazioni estetico / anatomiche, tutto questo dovrebbe dare da pensare.
Voto: 5,5.
La vettura
Nella guerra tra poveri dobbiamo mettere a confronto Alfa Romeo con la Haas. La scuderia elvetica conta su un approccio di business ed ingegneria diverso che permette una certa creatività tecnica. La monoposto che ne risulta non ha le caratteristiche di un fulmine di guerra, ma basa le proprie fondamenta su un'idea tecnica originale. Questo consente una storia di sviluppi meno vincolata da idee altrui e soprattutto indirizzata allo sblocco di prestazioni.
La differenza con Haas risulta piuttosto palese, con un terzo dei punti in più raccolti durante la stagione. Non tutti possono vincere: in Alfa Romeo / Sauber lo sanno e lavorano sul progetto di conseguenza. In questo contesto dobbiamo segnalare una questione. Le ultime classificate nel campionato 2023 di F1 hanno entrambe PU Ferrari e sommano ventotto punti. Questa comunanza quanto può avere contribuito nei risultati stagionali della scuderia? Ai posteri l'ardua sentenza.
Luca Colombo