Iniziano a trapelare i primi dettagli riguardo al terribile incidente occorso a James Hinchcliffe, pilota canadese del team Schmidt Peterson Motorsport, durante la penultima sessione di prove libere ad Indianapolis, in preparazione alla 500 Miglia che si correrà domenica.

Lo sfortunato pilota, a causa di un probabile guasto alla sospensione anteriore destra, è andato rovinosamente ad impoattare contro il muretto esterno ad una velocità di 228 miglia orarie, con una forza che ha superato i 125 G. Secondo quanto emerso, Hinchcliffe ha riportato ferite alla zona pelvica e alla coscia destra, rimasta perforata dal triangolo della sospensione anteriore rientrato nella scocca dopo l'urto, il che gli ha provocato una notevole perdita di sangue.

Le condizioni di Hinchcliffe sono apparse da subito serie fin dal suo arrivo all'ospedale di Indianapolis, dove è stato sottoposto ad intervento chirurgico che ha avuto esito positivo, prima di essere trasferito in terapia intensiva dove il dottor Timothy Pohlman ha rilasciato delle dichiarazioni in cui ha lodato l'efficienza organizzativa della Indycar: "James è in stabile miglioramento. Le sue condizioni erano critiche al suo arrivo in ospedale e penso che il sistema IndyCar abbia bisogno di essere lodato per il modo in cui si è preso cura del pilota dopo l'incidente". Sollievo e maggiore tranquillità anche nelle parole del co-proprietario del team Schmidt Peterson Motorsport, Sam Schmidt: "Ovviamente siamo sollevati perché James è sveglio ed è uscito dalla sala operatoria. Al momento, questa è la cosa più importante e noi faremo assolutamente tutto il necessario per garantire un completo recupero".

Recupero che sarà lungo e laborioso, anche se lo stesso Schmidt ha dichiarato che si potrebbe pensare di vedere Hinchcliffe in pista prima della fine del campionato; dal canto suoil vincitore di Nolache, nelle prime dichiarazioni dopo l'incidente, ha voluto ringraziare tutti coloro che lo hanno supportato nei momenti successivi all'incidente: "Le parole non possono descrivere quanto sono grato al Safety Team. Non posso nemmeno spiegare quanto apprezzi il supporto dei fan, dei miei familiari e degli altri piloti. Oggi ancora di più siamo una famiglia".

Per quanto riguarda la vettura numero 5 (quella di Hinchcliffe), dal team fanno sapere di non aver ancora preso una decisione su colui che sarà al volante della Dallara, ma che la scelta è al momento ristretta ad una rosa di ben cinque piloti. Di sicuro, l'ennesimo incidente verificatosi sul catino dell'Indiana non ha mancato di sollevare diverse polemiche, soprattutto a proposito del nuovo aero-kit elaborato da Chevrolet e Honda, anche se in questo la componente aerodinamica sembra c'entrare ben poco.

Vincenzo Buonpane

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