Un vero e proprio jackpot quello che Nico Hulkenberg ha regalato alla Renault. Nell'ultima gara del 2017 la casa di Enstone si giocava l'ultima possibilità di scavalcare la Toro Rosso in classifica costruttori. Allo spegnimento dei semafori il team di Faenza vantava un vantaggio di 4 punti sui francesi: 53 Toro Rosso, 49 Renault.

A decidere questa sfida è stato un pilota che si è spesso visto al centro di ipotetiche trattative di mercato piloti: Nico Hulkenberg. Il tedesco ha chiuso l'ultimo Gran Premio della stagione in sesta posizione, mentre il suo compagno di squadra, Carlos Sainz, è stato costretto al ritiro per il mancato fissaggio dell'anteriore sinistra al pit stop.

Una prestazione vigorosa quella di "Hulk", che ha dovuto infatti fare i conti anche con una penalità di 5" rimediata al primo giro. Nel tentativo di infilare Sergio Perez, l'ex pilota della Force India ha tagliato una chicane, senza poi restituire la posizione al suo ex-compagno di box.

Una penalità che però non ha messo KO il numero 27, che ha estratto dal cilindro una prestazione magica, arrivando primo nel "gran premio degli altri". Ma la grandezza di questa prova del tedesco sta nella mentalità con cui ha affrontato una gara dove ha subito immediatamente la penalità, e perciò i distacchi sono sempre stati "falsati". Riuscire, come ha poi fatto, a gestire la complicata situazione di dover amministrare il gap su Sergio Perez, al volante di una vettura più competitiva della sua, è stata una manifestazione del talento che ha accompagnato Nico nel corso della sua carriera. Un talento che oggi vale esattamente 8 milioni di Euro.

Questa è infatti la differenza tra il settimo e il sesto posto in classifica costruttori. Soldi che in questa F1 sono importantissimi per non rimanere indietro nella ricerca e sviluppo. Perché rimanere indietro in questo settore, in una categoria all'avanguardia come la F1, è sinonimo di condanna alle retrovie.

Chi ne ha fatto le spese è stata la Scuderia Toro Rosso. Il team di Faenza ha subito un tracollo verticale da quando ha perso uno dei suoi due piloti titolari, e liquidato il secondo. Parliamo di Carlos Sainz, passato proprio alla Renault dal GP di Austin, e di Daniil Kvyat, lasciato a piedi dopo il Gran Premio americano.

Una tappa che ha segnato la svolta di questa stagione per entrambe le scuderie, perché dopo Austin (dove Kvyat riuscì a portare a punti per l'ultima volta la Toro Rosso) la rimonta Renault è stata dirompente. Un ruolo fondamentale lo ha giocato anche lo scarso rendimento dei nuovi alfieri: Gasly e Hartley non sono mai riusciti a conquistare la decima posizione.

Il prossimo anno in casa Renault ci sarà un nuovo rivale, che porta il nome di McLaren. Un team con tanta storia alle spalle, ed un blasone invidiabile. Dal 2018 saranno spinti dalle Power Unit transalpine, e questo farà scattare automaticamente un testa a testa fra il team costruttore e quello cliente. Questi soldi aiuteranno i francesi a sviluppare una vettura che possa vincere il duello con McLaren, e chissà, magari fornire anche una Power Unit in grado di giocarsela con quei Fab 3 ancora inarrivabili.

Alessandro Gazzoni

 

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