Michelin punta a tornare in F1 dal 2017
Già da alcune settimane circolavano delle voci su un possibile ritorno della Michelin in Formula 1, ma adesso questi rumors sembrano diventare sempre più consistenti, con l'inizio di una schermaglia diplomatica tra la casa francese e la Pirelli in vista della fornitura degli pneumatici per il triennio 2017-2019. Sono tanti però i punti sui quali battersi per "conquistare" Ecclestone: ad esempio, l'utilizzo di cerchi da 18" o da 19" piuttosto che da 13", ed anche l'aumento delle dimensioni della larghezza delle gomme posteriori, anche se il "grande capo" sembra essere abbastanza scettico sul rientro dei francesi nel Circus, i quali sostengono però di avere la ricetta vincente per aumentare lo spettacolo in pista. In una lunga intervista concessa ad Autosport, il direttore di Michelin Motorsport, Pascal Couasnon, ha espresso il suo pensiero su questo nuovo, ambizioso progetto.
"Noi amiamo la concorrenza, amiamo le corse automobilistiche, e come molte altre persone siamo sicuri che la Formula 1 possa essere molto eccitante. Non è mio compito criticare o parlare di quello che sta succedendo in questo momento: noi crediamo semplicemente di poter dare la possibilità a piloti e ingegneri di trarre il massimo e per arrivarci è necessario uno pneumatico ad altissime prestazioni e con aderenza fenomenale. Questo è ciò che ci emoziona. E' bello vedere - ha proseguito - cosa sta succedendo oggi nel motorsport, come la grande battaglia che abbiamo avuto a Le Mans, una lunga volata di 24 ore, ed è stato interessante ascoltare Nico Hulkenberg dire che la gara è stata una lotta per 24 ore, e che sarebbe potuto andare al massimo per tutto il tempo. Questo ci rende felici, è il motivo per cui sviluppiamo le gomme, quindi se potessimo farlo in Formula 1, sarebbe fantastico. La Michelin - ha sottolineato Couasnon - ha iniettato emozioni nel motorsport, quindi perché non dovremmo essere in grado di farlo in Formula 1? Abbiamo bisogno di misure più moderne con una parete laterale più piccola che ci avvicinino alla realtà, e se ciò significa un cerchio di minimo 18" o 19", perché no? Ma è una discussione che potremo avere più tardi, è importante prima capire che cosa e non come. La nostra proposta - ha concluso - è di poter offrire al pilota la possibilità di dire "sono stanco" al termine di una gara, e quindi vogliamo dare loro un buon grip meccanico per essere più vicini alla realtà, in modo da poter trasferire la tecnologia dalla pista alla strada. Se questo significa costruire uno pneumatico posteriore più largo, ben venga".
Dunque, dai vertici della casa francese le porte sembrano essere decisamente aperte verso un ritorno nella massima serie. Staremo a vedere quale sarà il prossimo capitolo di una vicenda che potrebbe influire pesantemente sul prossimo futuro della Formula 1.
Carlo Luciani
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