Qual è il male oscuro della Red Bull?
3-8-3-7. Una sequenza di numeri che, molto probabilmente, gli uomini Red Bull non giocheranno tanto volentieri al Lotto. Si tratta difatti dei giri percorsi in ciascuna giornata dalla nuova RB10, nel corso dei test di Jerez. Difficilmente qualcuno avrebbe potuto prevedere un simile calvario per la scuderia campione del mondo, tornata dalla Spagna con appena 21 tornate percorse e una montagna di problemi da risolvere, prima di tornare in pista il prossimo 19 Febbraio in Bahrain. L'incognita da risolvere ha un nome ben preciso: surriscaldamento. Più di una volta, infatti, Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo sono dovuti rientrare precipitosamente ai box dopo pochi chilometri, con un fumo acre proveniente dalla RB10 che rapidamente ha avvolto tutta la zona del paddock. I tecnici di Milton Keynes hanno cercato di correre ai ripari nella giornata conclusiva persino con una soluzione d'emergenza, dotando la RB9 di uno sfogo supplementare nella parte terminale delle fiancate che però non è stato sufficiente a risolvere i guai. Al punto che, dopo l'ennesimo stop, i meccanici hanno abbassato le serrande ed iniziato ad impacchettare il materiale, per un ritorno anticipato in fabbrica che ha sancito il via ufficiale allo stato di crisi della scuderia anglo-austriaca. Per quanto riguarda i piloti, Vettel si è sfogato andando a pranzare con Raikkonen nel motorhome Ferrari mercoledì, mentre Ricciardo ha sfoggiato il suo immancabile sorriso, confidando sul fatto che questa situazione possa presto trasformarsi in un brutto ricordo.
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