Credit: Instagram Raúl Fernández
Credit: Instagram Raúl Fernández

Solo due settimane sono trascorse dalla caduta avvenuta in occasione dei test di Sepang MotoGP che aveva riportato gravi danni allo spagnolo Raúl Fernández. Due fratture al bacino e una all’anca. Nonostante ciò, lo spagnolo è tornato a Lusail sfornando delle ottime prestazioni.

UN 2023 SENZA STRAFARE QUELLO DI RAÚL FERNÁNDEZ

L'esordio in Moto3 di Raúl Fernández è datato 2016 e nei seguenti cinque anni è questo il campionato dove lo spagnolo milita, fino al 2020. Con il quarto posto in classifica piloti si guadagna il passaggio alla classe intermedia sulla moto del team Red Bull KTM Ajo. Basta un anno al #25 per farsi notare: infatti, conclude al secondo posto a soli quattro punti dal compagno di box e vincitore del titolo Moto2 Remy Gardner.

Nel 2022 arriva il tanto atteso debutto in MotoGP, per alcuni prematuro, in sella alla KTM del team Tech3. Un primo anno, così come la seconda stagione, infruttuosi per il vice campione del mondo Moto2 nel 2021. Nella scorsa stagione, in sella al prototipo del team RNF, ottiene il 21° posto in classifica piloti con soli 51 punti conquistati nell’intero anno. Miglior risultato ottenuto in extremis in occasione del GP di Valencia, l’ultimo a disposizione nel 2023, dove concluse la gara in 5ª posizione. Dopo risultati altalenanti, fuori e dentro la top 10 che hanno caratterizzato tutta la stagione passata, ci si aspetta che il 2024 sia diverso come ci ha mostrato lui stesso nei test a Lusail.

I TEST A SEPANG CARATTERIZZATI DALLA CADUTA

In Qatar nell'ultima due giorni di test Fernández è tornato in pista insieme al compagno Miguel Oliveira. I due insieme formano il team Trackhouse Racing, nuova squadra statunitense che possiede oltre alla squadra di MotoGP anche un team NASCAR.

Le conseguenze dell'infortunio rimediato nel brutto highside di Sepang, e la condizione fisica che ne comporta, gettano una lunga ombra sollevando preoccupazioni in vista dell’imminente stagione di MotoGP. Tuttavia come indicano i risultati dei test in Qatar, Fernández non solo si è ripreso, ma è anche riuscito ad adattarsi rapidamente alle esigenze della RS-GP23. Dodicesimo il primo giorno di test in Qatar, quinto il seguente. Nel suo 50° giro di 56, Fernández è riuscito a realizzare un best lap in 1:51.341 sui 5,42 km del Circuito Internazionale di Lusail, appena +0.389 più lento del leader Bagnaia. Inoltre Raúl è stato il secondo pilota più veloce su moto Aprilia – dietro a Alex Espargaró in terza piazza. Denominarlo un rientro eccellente è quasi diminutivo tenendo conto dell'entità dell’infortunio e del tempo che serve per tornare al top. 

Potrebbe quindi aggiungersi un altro pilota che lotterà con i denti per le prime posizioni nella prossima stagione di MotoGP. Probabilmente non lo vedremo nel gruppetto dei migliori, ma sicuramente sarà tra i primi dieci piloti in griglia. Lo spagnolo ha a disposizione la vecchia versione dell’Aprilia ovvero la GP-23. Ma le cose cambieranno da qui a poco, perché la GP-24 promessa da Massimo Rivola arriverà nelle mani dello spagnolo per la pausa estiva con aggiornamenti e novità aerodinamiche, portando, chissà, ulteriori risultati di livello al ventitreenne.

Credit: Account X Trackhouse Racing
Credit: Account X Trackhouse Racing

RAÚL FERNÁNDEZ: “IN QATAR NON ABBIAMO VOLUTO CREARE SITUAZIONI PERICOLOSE”

"Non ci siamo concentrati sul giro veloce, abbiamo solo provato la gomma morbida - ha detto Raúl Fernández a Crash.net - La chiave di questo test è stata non creare situazioni pericolose. Ad ogni modo, non volevo ancora concentrarmi su un singolo giro veloce. Sono semplicemente felice del lavoro che abbiamo svolto. Il ritmo era molto buono, soprattutto lavorando con la gomma usata. Per noi è stato bellissimo, anche visto che non mi sento ancora al 100%, cosa che spero possa migliorare in vista del Gran Premio”.

LE ASPETTATIVE PER LA STAGIONE 2024

Il giovane iberico è un pilota talentuoso che con una moto all'altezza come quella italiana e un team di livello può portare a casa ottimi piazzamenti. Milita nella classe regina già da due anni. Il periodo di ambientamento che la MotoGP richiede si può dire concluso per Raúl, ed è arrivata l'ora di fare sul serio. Il Trackhouse Racing inoltre può contare sull'aiuto del team manager Davide Brivio - uomo d'esperienza che portò la Suzuki e Joan Mir sulla vetta del Mondo nel 2020.

Damiano Cavallari

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