Le "porte girevoli" in Ferrari vedranno Laurent Mekies abbandonare Maranello per ritornare a Faenza in AlphaTauri: il movimento del tecnico francese muove qualche riflessione da spendere per entrambe le scuderie italiane, accomunate da un momento non eccezionale nel campionato 2023 di F1.

Approdo in AlphaTauri

Partiamo da Faenza. L'acquisizione di Laurent Mekies al posto di Franz Tost, vicino alla pensione, rappresenta un atto di successione logico ad uno sguardo superficiale: il fattore età gioca a suo favore. Considerazioni anagrafiche a parte, pende un grosso interrogativo sul francese, tenendo conto della traiettoria di carriera fino ad oggi intrapresa: Laurent Mekies possiede le caratteristiche giuste per ricoprire il ruolo? La realtà dell'AlphaTauri risulta nota al francese, tuttavia il compito di risollevarne le sorti, dopo un 2022 non brillante e un avvio di 2023 sulla stessa falsariga, potrebbe essere molto arduo.

Dobbiamo però considerare come Franz Tost e l'intero "sistema" AlphaTauri (o Toro Rosso, poco importa) fossero un'emanazione della volontà di Dietrich Mateschitz e, una volta venuto a mancare l'uomo forte del marchio austriaco, la mentalità corporate di Red Bull abbia preso (o stia prendendo) di petto la situazione inerente alla gestione e al futuro di questo "progetto" che pare non funzionare più come in passato. Sicuramente il futuro fornirà una fotografia esatta della situazione e comprenderemo meglio il "passo di lato" del tecnico francese di provenienza Ferrari.

Ferrari: abbiamo più di un problema

Parlando dell'ovvio, nel giro di quattro mesi la Ferrari ha visto tre elementi importanti del proprio organigramma dare le dimissioni: prima Binotto, poi Sanchez ed ora Mekies. Laurent Mekies ha un profilo ben conosciuto nel Circus, tuttavia in Ferrari non ha saputo lasciare il segno. Parte dello "zoccolo duro" dei tifosi imputa al francese, direttore sportivo della Rossa dal 2018, una gestione discutibile in più eventi e una "difesa" debole nelle occasioni in cui le decisioni prese dalla F1 o dalla Federazione hanno visto la Rossa soccombere. Rimanendo in un'ottica da tifoso, la fuoriuscita di Mekies costituisce un passaggio obbligato per lasciare alle spalle la "gestione Binotto" e procedere con l'ennesima "rifondazione Rossa". Un grande classico, quest'ultimo, che tiene banco su questi schermi almeno dal 2008.

In realtà le cose sono un po' differenti e in F1 la logica da "nuova gestione" di un ristorante risulta un modello applicabile fino ad un certo punto. L'esperienza lavorativa, in qualsiasi ambito, suggerisce che le dimissioni di un elemento posizionato molto in alto nell'organigramma (e la posizione di team principal lo è) generino determinate conseguenze e dinamiche sul posto di lavoro. In una precedente analisi, avevamo determinato come l'effetto domino innescato dalle dimissioni di Mattia Binotto costituisca un duplice un problema per la Rossa, in termini di "forza lavoro" e in termini di struttura organizzativa.

Strategia organizzativa...o altro?

Poiché anche Mekies, dopo Sanchez, finirà in una scuderia avversaria, vale la pena domandare come sia maturata questa opportunità, considerando le voci che parlavano di un contratto blindato tra la Rossa e il francese. Curiosamente, mentre AlphaTauri pubblicava la notizia del nuovo incarico per il francese e la questa rimbalzava nel mondo, la Ferrari non ha rilasciato nessuna dichiarazione riguardo al proprio direttore sportivo. Teoricamente potremmo vedere Mekies al suo posto a Baku, ma non abbiamo idea di come sia stato risolto il contratto tra le parti e quali dinamiche abbiano portato il francese al timone della scuderia faentina già dal 2024.

In altre parole, il turnover che stiamo vedendo ai piani alti della Ferrari produrrà altre fuoriuscite "eccellenti"? Quale strategia dobbiamo leggere dietro questi movimenti importanti a Maranello? E se non fosse una strategia, a Maranello hanno un problema con il personale di alta caratura, che non ha più intenzione di rimanere all'interno delle mura della Rossa? E se così fosse, la cosa potrebbe essere replicata sui piloti, dando corpo a quelle voci che parlano di un futuro lontano da Maranello per Charles Leclerc?

Luca Colombo