Suzuka, l'analisi della gara
Ad un certo punto della gara, sembrava che tra i tre impegnati a giocarsi la vittoria, ovvero Grosjean, Webber e Vettel, fosse proprio il campione del mondo in carica quello con minori chance di spuntarla. Ma guai a sottovalutare il Cannibale tedesco. Complice un secondo pit-stop ritardato, ed un ultimo stint nel quale è riuscito a sfruttare al meglio le gomme fresche, Vettel è riuscito a piazzare il proprio quinto sigillo consecutivo, a dimostrazione di una superiorità che in questo finale di stagione nessuno sembra in grado di poter contrastare. Troppo superiore il ritmo nei giri finali rispetto a Grosjean, il quale nulla ha potuto per contenere il ritorno delle due Red Bull, al termine di una gara che lo ha visto comunque ancora grande protagonista, nonchè a podio per la seconda volta consecutiva. Il francese ha corso da vero top driver, scattando come una molla dalla quarta posizione ed imponendo il proprio ritmo nelle fasi iniziali. Grosjean sembra finalmente maturo per poter ottenere la propria prima vittoria in carriera, ed il prossimo anno se disporrà ancora di una Lotus competitiva sarà sicuramente in grado di giocarsela con i migliori. Chi, invece, esce con un pizzico di delusione dalla gara giapponese è Mark Webber. Ottenuta la prima pole stagionale, il canguro australiano sognava di compiere la gara perfetta, ma tra sè e i suoi sogni di gloria ci si è messo il solito Vettel, insieme ad una tattica tutt'altro che azzeccata. Resta da vedere chi, in Red Bull, abbia preso la decisione di fargli effettuare tre soste anzichè due, strategia quest'ultima che ha consentito a Vettel di avvantaggiarsi sensibilmente. Dal canto suo, Webber nel finale non è stato in grado, contrariamente al compagno, di sfruttare le coperture fresche, e pur avendo montato la mescola più morbida ha faticato più di quanto fosse lecito aspettarsi per avere ragione di Grosjean. Da qui, probabilmente, la differenza tra uno che ha già portato a casa quasi quattro titoli e chi, invece, in Red Bull ha svolto praticamente sempre il ruolo di eterno secondo. Per quanto riguarda la Ferrari, Alonso ancora una volta ha tratto il meglio da quanto aveva a disposizione, approfittando dei guai Mercedes e del calo di gomme di Hulkenberg nel finale. Certo, se in qualifica fosse riuscito ad essere più performante, la gara sarebbe stata più semplice, anche se il podio anche oggi era decisamente fuori dalla portata del pilota spagnolo. Felipe Massa, invece, ancora una volta è finito ai margini della zona punti, attardato da un drive-through comminatogli per velocità eccessiva in corsia box e dopo essere stato superato in pista dal proprio compagno di squadra non per ordini di scuderia, ma perchè semplicemente...più lento. In ogni caso, il finale di stagione non si prospetta foriero di soddisfazioni per i tifosi del Cavallino, che farebbero bene a sperare sin d'ora in un 2014 finalmente in grado di soddisfare le proprie aspettative, confidando sul fatto che il dominio del binomio Vettel-Red Bull possa essere rimesso in discussione. La gara ha riservato diverse emozioni e sorpassi: particolarmente in luce Esteban Gutierrez, giunto settimo e per la prima volta in carriera a punti. Il giovane messicano ha anche sfoderato un attacco tutto grinta al tornantino ai danni del malcapitato Massa, il quale è però riuscito a mantenere la posizione sfruttando la migliore velocità di uscita dalla curva. Ma, forse per la prima volta in stagione, Gutierrez ha dimostrato di avere delle doti, e non essere soltanto un pilota con la valigia. Di certo, chi ha confermato ancora una volta il proprio indubbio talento è stato Nico Hulkenberg: il tedesco ha condotto la Sauber al sesto posto, dovendosi arrendere solo nel finale a due campioni del calibro di Alonso e Raikkonen. Per il 26enne tedesco, la prospettiva Lotus in chiave 2014 sembra sempre più vicina, anche se non sono da escludere sorprese legate al budget di cui potrà disporre il team di Enstone; in tal caso, sarebbe forte la candidatura di Pastor Maldonado, autore oggi di un sorpasso kamikaze all'ultima chicane ai danni del proprio compagno di squadr Valtteri Bottas. Infine, un pensiero sul pubblico giapponese: attento, competente, entusiasta e sempre numeroso, anche se sotto quest'ultimo punto di vista sembrano lontani i tempi d'oro della McLaren-Honda. Ma attenzione: il passato potrebbe presto ritornare. Magari con Fernando Alonso alla guida. Anche se questa è un'altra storia...
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