Nelle scorse ore vi avevamo dato la notizia del passaggio della Formula 1 dalla CVC (il fondo presieduto da Bernie Ecclestone) alla new entry Liberty Media, società di media informativi acerrima rivale del magnate delle comunicazioni Rupert Murdoch, che già aveva provato la scalata alla Formula 1 per poi vedersi il tentativo respinto da Bernie Ecclestone. 

E’ chiaro a tutti che le cifre in ballo sono alte e questo tipo di trattative non si chiudono certo dall’oggi al domani. Come avviene nel mondo del calcio, anche per il passaggio di un grande business come la Formula 1 c’è la firma di un preliminare e poi un closing finale della trattativa, che avverrà entro il Q1 del 2017. Se l’intero business della Formula 1 è valutato tra i 6 e gli 8 miliardi di dollari, la firma sul preliminare dell’acquisto del 18,7% delle azioni vale all'incirca 4,4 miliardi di dollari. Mica bruscolini come si suol dire, per un acquisto che entrerà nella storia dello sport e non solo.

Ma chi sono gli uomini dietro a questa importante trattativa? Liberty Media è una società americana che ha diversi interessi (sport, media, intrattenimento) ed appartiene al magnate John Malone. La persona che però sta trattando direttamente con Bernie Ecclestone l'acquisto della Formula 1 è il presidente ed amministratore delegato di Liberty Media, Gregg Maffei che intende confermare il boss inglese come amministratore delegato, mentre la presidenza di questa nuova società andrà niente di meno che all’ex vice-presidente della 20th Century Fox, Chase Carey.

Sull’acquisizione della Formula 1 da parte di Liberty Media è intervenuta anche la FIA, con una nota ufficiale apparsa sul sito tramite le parole del presidente Jean Todt. La FIA - si legge nella nota - è a conoscenza di questa trattativa e spera di avere la possibilità di parlare con tutte le parti in causa per i possibili effetti di questo acquisto sulla promozione del campionato di punta. Jean Todt ci tiene a precisare che riconosce l’esperienza di Liberty Media nel campo sportivo, dei media e dell’intrattenimento e si ritiene fiducioso che la nuova holding e FIA possano lavorare in sinergia per sviluppare ulteriormente la Formula 1 e portarla verso le nuove generazioni di fan del motorsport in tutto il mondo.

Dopo anni difficili per la Formula 1, con perdite prima di circuiti storici e poi di tifosi a vantaggio di paesi con scarsa tradizione motoristica, questa facce nuove che entrano nella governance della Formula 1 sono ossigeno puro, pensando a come potrebbe essere cambiata la gestione politica dei regolamenti e dei rapporti con team e costruttori. Inoltre, grazie alla grande esperienza nel campo dei media, si spera che la Formula 1 possa riavvicinarsi ai tifosi grazie ai social media, strumento da sempre osteggiato da Bernie Ecclestone in passato ma che sta prendendo sempre più piede (i recenti canali Twitter e YouTube ne sono un esempio) all’interno della categoria regina dell’automobilismo.

Marco Pezzoni