F1 | GP Austria, l'analisi tecnica
La F1 torna nel Vecchio Continente per la sezione europea estiva del campionato, scendendo in pista per il GP in Austria: in una fase che diventerà decisiva per le sorti dei campionati, le scuderie avranno un supporto più agile da parte della fabbrica per qualsiasi problematica di natura tecnica. McLaren presenta proprio al Red Bull Ring una MCL60 profondamente rivista.
Aggiornamento a metà
Secondo l'organizzazione dichiarata, la scuderia di Woking introdurrà a Spielberg la prima parte del piano aggiornamenti del 2023, in questo caso sulla sola monoposto di Lando Norris. Metà del pacchetto aggiornato vedrà la pista in Austria e la restante metà andrà suddivisa tra la gara di Silverstone e quella all'Hungaroring. McLaren ha dovuto accelerare il piano produttivo, a causa di qualche ritardo accumulato durante l'inverno, e, per quanto il tracciato di Spielberg non costituisca il luogo migliore dove far esordire un aggiornamento, il fatto di avere Oscar Piastri sulla monoposto "base" potrà dare un riscontro immediato per le correlazioni del caso.
[embed]https://twitter.com/AlbertFabrega/status/1674451542538084352[/embed]Come anticipato a suo tempo da Andrea Stella e Zak Brown, la vera MCL60 avrebbe visto la luce a stagione inoltrata e così è stato. La MCL60 ha mostrato problemi evidenti nella gestione delle gomme sull'arco della durata di gara e un gap rispetto ai migliori nelle curve da medio carico. Tra le problematiche importanti notiamo il fatto che la monoposto abbia funzionato anche discretamente su alcuni tracciati, mentre su altri ha proprio ceduto il passo rispetto alla concorrenza. Il lavoro svolto fino ad oggi sulla monoposto, con sviluppi limitati su determinati dettagli, ha migliorato sì le prestazioni, ma non in modo sostanziale e il corposo aggiornamento dovrebbe supplire a questa "carenza".
Concetto dei sidepod
Abbiamo evidenziato (e continueremo a farlo) come tra i quattro concetti delle pance laterali presentati nella stagione 2022, le scuderie abbiano manifestato una fisiologica tendenza a convergere verso una soluzione, quella vincente. Per quanto recentemente i tecnici Mercedes abbiano notato come la sola geometria dei sidepod non cambi radicalmente le prestazioni, da quell'elemento bisogna partire per modificare il resto. L'obiettivo rimane sempre lo stesso: ripulire ed aumentare il flusso d'aria che va verso il diffusore.
[embed]https://twitter.com/AlbertFabrega/status/1674428450898313223[/embed]Notiamo quindi un ampio sottosquadro (tutta la zona sembra ispirata alla soluzione impiegata da Red Bull), che aumenterà la portata d'aria verso il posteriore e a lato del diffusore. Aston Martin, invece, fa scuola per lo scivolo ripido e piuttosto profondo lungo le pance, tra l'altro ben delimitato da una "parete" solida, che indirizzerà i flussi sul complesso del diffusore. Contestualmente a questa modifica notiamo come il fondo abbia un nuovo disegno, molto più semplificato e convenzionale rispetto a quanto visto fino ad ora. Probabilmente questa semplicità servirà da "base" per indirizzare poi gli interventi di aggiornamento (aperture e "tagli") nella zona.
Domande aperte
Il resto delle modifiche arriverà durante l'estate e vale la pena chiedere se vedremo una nuova cinematica nelle sospensioni anteriori, che pare giocare il ruolo di asso nella manica per le monoposto di nuova generazione. Nel frattempo vale la pena notare che un po' tutte le scuderie vadano a convergere verso geometrie dell'ala posteriore (soprattutto per quanto riguarda le pareti laterali) meno rotonde e più "spigolose". In questo caso le soluzioni diventano aerodinamicamente più efficienti, tuttavia, con l'introduzione di pareti che vanno ad arginare alcuni flussi, va a decadere l'impostazione concettuale per cui le monoposto di nuova generazione dovevano offrire una scia meno turbolenta per consentire duelli più ravvicinati tra le monoposto.
Luca Colombo