Diciottesimo giro del GP d'Australia. Vettel è in testa con Rosberg ad inseguire, i commissari sventolano le bandiere gialle e le telecamere vanno subito a cercare la Haas di Gutierrez, insabbiata in curva 3. Passano poschi istanti e sullo sfondo appare però una scena raggelante: un'ammasso informe di rottami si è schiantato contro il muro nella via di fuga. Si tratta della McLaren di Fernando Alonso, accartocciata e ribaltata.

Lo spagnolo in curva 3 ha appena tamponato ad altissima velocità il posteriore della VF16, per poi andare a sbattere violentemente contro il muretto, prendere letteralmente il volo cappottandosi più volte in aria e terminare la corsa contro le barriere al termine della via di fuga. Tra l'incredulità generale, le immagini riprendono l'asturiano sgusciare fuori dai resti della sua MP4-31, mentre un sospiro di sollievo generale accompagna i passi zoppicanti di Fernando verso gli steward. Davanti a un inquadratura simile era stato naturale temere il peggio, con i ricordi di recenti drammi ancora vivi nella memoria.

Stavolta però i sistemi di sicurezza fanno il loro dovere. La scocca e la cellula di sopravvivenza, appositamente progettate per proteggere i piloti, funzionano perfettamente e nonostante tutta la vettura sia ormai irriconoscibile, l'abitacolo è integro. La pista è completamente cosparsa di detriti e questo comporta un'interruzione della corsa con regime di bandiera rossa. Bandiera rossa che si rivelerà poi fondamentale per gli esiti del GP.

Nel frattempo i due piloti, dopo gli accertamenti medici, raggiungono la pit-lane. Esteban Gutierrez non appena è sceso dalla sua monoposto è corso verso Alonso, per sincerarsi delle sue condizioni: "Non ho capito cosa sia successo: ho sentito un gran botto nel retrotreno e mi sono girato, poi ho visto la McLaren volare e mi sono molto spaventato. Per fortuna non mi sono fatto niente e anche Fernando, grazie a Dio, sta bene. E' stato un momento spaventoso: quando sono saltato fuori dalla macchina sono corso da lui ed è stato un grande sollievo vedere che stava bene".

Lo spagnolo è parso sereno dopo l'incidente: "Credo che sia stato un incidente di gara. Entrambi eravamo in battaglia, ovviamente, a volte ci dimentichiamo che viaggiamo a 300 km/h: io ho cercato lo spazio per passare Esteban sulla sinistra e forse ho ritardato un po' la frenata, mentre Esteban si stava difendendo per mantenere la posizione. Non ci sono state manovre anomale. La Formula 1 ha dimostrato che il rischio non si cancella, ma la sicurezza è decisamente migliorata: voglio evidenziare l'eccellente lavoro fatto dalla McLaren che ha realizzato una scocca molto robusta. Peccato per la gara, perché la macchina stava andando bene. Questo inizio di stagione è deludente perché abbiamo iniziato la stagione con zero punti e avendo danneggiato la power unit, per cui mi toccherà montare la seconda già in Bahrain..." ha dichiarato Fernando. Il quale ha poi aggiunto: "Ricordo lo spavento di vedere prima il cielo, poi la terra e di nuovo il cielo e la terra. Ho solo un po' di fastidio alle ginocchia per i colpi che ho preso là dentro, ma sto bene. Appena la macchina si è fermata ho cercato di scappare fuori perchè so che mia mamma guarda la gara in televisione da casa e si spaventa facilmente."

La faccenda si chiude quindi con un grosso spavento e nulla di più. In questo primo appuntamento della stagione abbiamo avuto un'importante indicazione di quanto il rischio sia impossibile da eliminare negli sport motoristici ma, per fortuna, il livello di sicurezza in Formula 1 ha raggiunto standard davvero eccellenti.

Alessandro Gazzoni