La F1 si reca al Mugello per la prima volta con il GP della Toscana. Tuttavia alcuni piloti, grazie alle formule propedeutiche, hanno avuto già modo di provare lungo i saliscendi del tracciato di Scarperia. Con parecchie curve da affrontare in pieno il circuito toscano si preannuncia una dei più difficili a livello di resistenza fisica per i piloti. Infatti in diversi punti si supereranno i 5 G di accelerazione laterale. Non è da sottovalutare anche il consumo non uniforme degli pneumatici per via dei lunghi curvoni da percorrere in appoggio. Anche per questo Pirelli è stata conservativa, per quanto riguarda le gomme, portando in campo le mescole centrali della sua gamma.

Dal punto di vista aerodinamico il circuito si presenta come da medio carico, poiché sarà fondamentale avere una vettura con sufficiente carico nei transitori delle curve e nei cambi di direzione. Anche perché nel rettilineo più lungo, quello principale, si potrà utilizzare il DRS. A livello telaistico sarà importante il giusto molleggio per imprimere il forza sugli pneumatici. Ma, al tempo stesso, non bisognerà essere troppo aggressivi su di essi per via dell’elevata abrasione del manto stradale. Ultimo la componente motore sarà chiamato ad un lungo utilizzo considerando che in gran parte del circuito si avrà il gas spalancato. Curioso da notare come le simulazioni fatte in fabbrica parlavano di un tempo di percorrenza sul giro di 1’14” basso ma, alla prova dei fatti, finora nessuno è riuscito a scendere sotto il muro del 1’16”. Scopriamo le novità portate in pista dai team in questo GP:

Mercedes

Dopo la battuta d’arresto a Monza, in casa Mercedes si è potuta osservare una W11 in grado di dominare con aria libera ma ostica da guidare in scia. Un problema non nuovo: lo si poteva notare anche in Red Bull negli anni dei quattro titoli consecutivi. Se un team domina si decide di impostare il concetto aerodinamico di base in funzione delle risultanze in pista. Dal punto di vista tecnico in casa Mercedes sono tornati a una configurazione da carico medio-alto. Tale soluzione là si può vedere sia sull’ala anteriore ma soprattutto sull’alettone posteriore. Infatti prima di quest’ultimo è presente una nuova Deck-Wing a “V”: tale dispositivo è ancorato direttamente all’anello che contorna lo scarico del motore. Inoltre prevede un andamento a ventaglio (freccia rossa) con la zozza centrale composta da due profili è quella laterale dal profilo singolo. Obiettivo cercare di ottimizzare il carico aerodinamico sul retrotreno. (Foto: @SomersF1)

Ferrari

Nulla di nuovo in quel di Maranello, il team del Cavallino non ha portato nessuna nuova soluzione anche al Mugello. Unica eccezione la livrea celebrativa per i 1000 Gran Premi disputati. Come già spiegato implicitamente dallo stesso Binotto la maggior parte delle risorse sono già concentrate sulla prossima stagione. Va nella medesima direzione l’utilizzo dei due gettoni di sviluppo sulla monoposto targata 2021. Un vero peccato perché, considerando il congelamento tecnico, il 2020 sarebbe stato utile come “laboratorio su pista” per il prossimo campionato.

Red Bull

Anche in Toscana le Red Bull potranno essere le uniche vetture in grado di impensierire le Mercedes. Complice il layout del Mugello che potrebbe esaltare le doti telaistiche e della RB16 l’obiettivo è sicuramente stare a ridosso alle frecce d’argento. Sulla monoposto anglo austriaco si è optato per alettoni anteriore e posteriore (freccia verde) da medio carico per assecondare il grip meccanico con quello aerodinamico. Interessante il lavoro di micro aerodinamica fatto sul pavimento in corrispondenza delle pance laterali con l’utilizzo di piccole derive incassate fra il fondo stesso e la lama esterna (freccia rossa) per convogliare più aria nel sotto vettura e incrementare la portata d’aria del diffusore. (Foto: @AMuS; @SomersF1)

McLaren

Il team di Woking è il vero sconfitto di Monza, Sainz aveva tutte le carte in regola per poter vincere ma purtroppo il suo sogno non si è avverato. Ma la McLaren è la vera rivelazione di quest’anno: con un budget nettamente inferiore è riuscita a progettare, e soprattutto a evolvere, una monoposto molto competitiva. Anche il GP del Mugello non fa eccezione per il tram inglese che ha portato un nuovo musetto. Il nuovo muso, di chiara ispirazione Mercedes, è stato fatto debuttare nelle FP1 da Sainz. Un esordio non casuale visto che il 15 settembre scatterà il congelamento per quanto riguarda quest’area, inoltre il debutto in pista implica anche l’omologazione dal punto di vista del crash-test. Il nuovo musetto si presenta con il bulbo centrale leggermente rigonfio (freccia rossa), in stile Mercedes, per poi ridurre la sezione nel suo prosieguo. Infatti anche i piloni di sostegno dell’ala sono molto piccoli e ravvicinati. Presenti anche le Zanne, o Cape, che fungono da diffusore contrario per incanalare aria al di sotto della vettura (freccia azzurra). Ancora una volta la McLaren è il team che guarda al futuro dopo che nelle libere del Belgio aveva fatto debuttare il fondo piatto tagliato in osservanza alle regole 2021. Una strategia ideale visto che il team l’anno prossimo dovrà lavorare sul telaio per alloggiare la Power Unit Mercedes al posto dell’attuale Renault. (Foto: @AMuS)

Renault

Dopo due GP incoraggianti, la Renault si presenta in Toscana con l’obiettivo di proseguire il trend positivo. Infatti la RS20 ha sempre denunciato un rendimento incostante e poco uniforme, soprattutto se confrontato, a parità di motore, con la McLaren. Sulla monoposto di Ricciardo sono stati montanti dei nuovi deflettori, nello specifico il profilo orizzontale singolo è stato sostituito da una struttura con quarto soffiature (freccia rossa). L’obiettivo è cercare di pulire i flussi che lambiscono il corpo vettura, schermandoli dalle turbolenze generate dal rotolamento degli pneumatici anteriori. Piccole modifiche anche sull’elemento principale dei bargeboard che ora presenta una diversa seghettatura (freccia azzurra) per energizzare i flussi difetti alle pance. (Foto: @SomersF1)

Alpha Tauri

Dopo una gara da sogno a Monza, in quel di Faenza si ritorna con i piedi per terra consci però della validità del progetto AT01. Al Mugello sono arrivate piccole modifiche mirate a migliorare l’efficienza complessiva della monoposto. I tecnici hanno portato interventi di micro aerodinamica sul profilo verticale dell’alettone anteriore. In particolare sul marciapiede c’è un micro-canale (cerchio rosso) che ha il compito di energizzare il flusso e spingerlo oltre la sagoma degli pneumatici anteriori favorendo il fenomeno dell’Out-wash. Questa soluzione molto probabilmente lavorerà in sinergia con i nuovi cerchi anteriori, dotati di piccole placche metalliche rettangolari poste sulle nove razze. Il loro compito è sicuramente di aiutare l’estrazione del calore dell’impianto frenante e abbassare le temperature di esercizio degli pneumatici. Inoltre lo spostamento d’aria cerca di ridurre le turbolenze nocive generate dagli pneumatici stessi. (Foto: @AMuS; @SomersF1)

Racing Point

Oltre all’annuncio dell’ingaggio di Vettel in casa Racing Point si è vista una modifica interessante sulla RP20. La monoposto di Stroll è apparsa ai box con delle nuove pance laterali. La conformazione tende a copiare la filosofia Red Bull e Williams, in quanto si è cercato di ridurre al massimo gli ingombri delle masse radianti e compattare gli elementi della Power Unit. L’obiettivo è cercare di aumentare il corridoio in corrispondenza della zona Coca Cola (frecce verdi e linee costruttive), riducendo anche la resistenza aerodinamica. Di contro l’incognita sono le temperature interne, per questo il lavoro di fluidodinamica interna deve andare di pari passo con la ricerca aerodinamica della parte esterna. (Foto: @AMuS)

Haas

Pacchetto da alto carico in casa Haas. Il team italo americano ha portato al Mugello un’alettone posteriore dotato di mainplane e flap DRS con una corda molto accentuata (freccia verde). Questi lavorano in stretta sinergia con la Deck-Wing biplano (freccia azzurra), il tutto per cercare carico aerodinamico sul posteriore migliorano la trazione complessiva della VF20. (Foto: @AMuS)

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 Michele Montesano