La situazione di emergenza legata al Covid-19 azzera i mercati auto e moto in Italia nel mese di Aprile. Come purtroppo prevedibile, il lockdown ha inciso in maniera assai significativa sulle immatricolazioni fatte registrare nel nostro Paese, con un calo della vendita di nuove vetture pari al 97,5%, praticamente identico al dato proveniente dalle due ruote (97%). Mentre la riapertura dei concessionari lascia sperare in una ripresa, gli operatori chiedono al Governo di intervenire con misure a sostegno del settore.

MERCATO AUTO: URGE TERAPIA D'URTO

Soltanto 4279 nuove immatricolazioni nel mese di Aprile, con un calo del 97,5% rispetto all'anno precedente. Il mercato dell'auto mette in luce tutte le difficoltà derivanti dal lockdown, visto anche il dimezzamento (-50,7%) rispetto al primo quadrimestre dello scorso anno. Non va meglio per il mercato dell'usato, che nello scorso mese ha fatto registrare un calo del 93,6%.

Gli operatori del settore chiedono un intervento deciso da parte del Governo. Secondo Paolo Scudieri, presidente di ANFIA, "la riapertura dei concessionari da sola non basterà a superare la più grave crisi dal secondo dopoguerra. Occorre concentrarsi su una rapida ripartenza che preveda un'estensione del fondo Ecobonus 2020 e un incentivo all’acquisto delle vetture in stock prodotte prima del lockdown”.

Le cose non vanno meglio nel resto d'Europa. La Francia ha registrato un calo dell'89%, con la prospettiva di riaprire i concessionari l'11 Maggio ed un piano di interventi del Governo solo a partire da Settembre. In Germania, invece, la riapertura dei punti vendita è invece avvenuta lo scorso 21 Aprile, anche se sarà comunque inevitabile una contrazione legata al momento d'incertezza.

LE MOTO: TREND INVERTITO RISPETTO A FEBBRAIO

Dati analoghi arrivano anche dal settore moto, dal quale giunge un -97% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente ed un -46% su base annua. Dati che suonano quasi beffardi, rispetto al +11,8% fatto registrare poco prima della pandemia. In questo caso, il grido d'allarme proviene da Paolo Magri, presidente di Ancma: "Il nostro settore e la sua filiera dovranno essere prontamente aiutati, attraverso una serie di incentivi volti al sostegno della domanda. Altrimenti saremo a fortissimo rischio".

“Abbiamo apprezzato l’idea del ministro De Micheli di prevedere il buono mobilità alternativa, tuttavia è evidente che, alla luce del ridimensionamento del trasporto pubblico, – ha sottolineato Magri – anche motocicli, scooter e ciclomotori saranno protagonisti della mobilità della Fase 2 per le loro prerogative esclusive, tra cui il minore impatto ambientale e quello sul traffico urbano, la garanzia di distanziamento sociale e la velocità negli spostamenti di lunga percorrenza”.

Marco Privitera