IndyCar | Indy 500, qualifiche day 2: McLaughlin guida la tripletta Penske
Pole position per Scott McLaughlin, che scatterà primo nella gara più importante della stagione IndyCar davanti a Power e Newgarden
Alla quarta qualifica per la 500 Miglia di Indianapolis in carriera, Scott McLaughlin si è preso la pole position con la media record di 234.220 miglia orarie. Il neozelandese ha guidato una giornata per il team Penske, che ha monopolizzato la prima fila con Power e Newgarden. Da rimarcare la prestazione di Kyle Larson, quinto, mentre Marcus Ericsson e Graham Rahal si sono salvati in extremis nella last chance qualifying. Eliminato il rookie Nolan Siegel, a muro nel finale, ma è certo che risentiremo parlare di lui in IndyCar.
Scott da record, Larson fa il tempo e… vola via!
Ha ritoccato il record fatto segnare la passata stagione da Palou, Scott McLaughlin. Quattro giri percorsi tutti d’un fiato, senza battere ciglio, e che gli consentiranno tra una settimana di scattare davanti a tutti nella gara più veloce del mondo. Accanto a lui, in prima fila, il kiwi troverà i due team mate Will Power e Josef Newgarden. Una giornata, quella odierna, importantissima soprattutto per il driver del Tennessee, che deve uscire da un tunnel veramente buio iniziato dopo la squalifica dalla gara di St. Pete.
La seconda fila sarà aperta da Alexander Rossi, nel complesso soddisfatto della prestazione, e dal team mate Kyle Larson. Da rimarcare la prestazione della stella Nascar; il californiano, infatti, è passato con margine in top six, per poi giocarsi al meglio le proprie carte. Appena sceso dalla vettura, poi, è subito salito sull’elicottero che lo ha portato all’aeroporto. Deve infatti recarsi a North Wilkesboro, per giocarsi l’All Star Race della categoria Stock-Car; che dire, una giornata impegnative per lui. A chiudere la seconda fila sarà Santino Ferrucci, veloce e costante nei suoi quattro passaggi.
Sato e Rosenqvist fuori dalla top 6, Ericsson si salva nel Bump day
Nella prima fase delle qualifiche, che ha selezionato i migliori sei, ad avere la peggio sono stati in particolare i piloti spinti dal motore Honda. Rosenqvist, Sato e Kirkwood non hanno avuto la minima chance di giocarsela con i rivali motorizzati Chevy; tra questi, da segnalare la mancata qualificazione alla top 6 di Pato O’Ward. Il messicano è risultato il peggiore di giornata tra gli uomini McLaren. Ultimo del gruppone è risultato Ryan Hunter-Reay, con una media di solo 230.567 miglia orarie. Il pilota di Fort Lauderdale ha lamentato diversi problemi con il bilanciamento della vettura già dalle prove della mattinata, e non si aspettava nulla di meglio da questa qualifica. Da sottolineare, sicuramente, la settima piazza di Rinus Veekay, dopo lo spavento dei giorni precedenti.
Chi ha rischiato di non poter partecipare alla gara di domenica prossima è stato Marcus Ericsson. Lo svedese di Andretti ha avuto un’incomprensione con il muretto durante il suo primo tentativo, rallentando vistosamente dopo la bandiera bianca, quando ancora mancava un giro. Nel finale, la media di 229.644 gli ha permesso di restare in gioco, insieme a Katherine Legge e Graham Rahal. Fuori dai giochi invece il giovanissimo Nolan Siegel, che nel secondo giro dell’ultimo tentativo è andato anche a muro.
L’appuntamento, ora, è per la giornata di domani, con le ultime prove libere prima del Carburation Day di venerdì. Domenica, invece, durante il Memorial Day, sarà finalmente tempo per il più grande spettacolo della IndyCar e del motorsport: la 108° edizione della 500 Miglia di Indianapolis.
Nicola Saglia