F1 | GP Messico, Verstappen non si scusa: "Ad Austin penalizzato da una decisione ingiusta"
Le polemiche seguite al Gran Premio degli Stati Uniti e alla penalità inflitta a Max Verstappen per il suo sorpasso all'ultimo giro non si sono certo esaurite, e hanno seguito tutto il Circus fino in Messico. Qui proprio il pilota olandese era atteso al varco per una parziale rettifica alle sue dichiarazioni. Scuse che in modo netto non sono arrivate; il giovane Max infatti non cambia la sua posizione: "Secondo me è stata una decisione ingiusta che mi ha penalizzato e sottratto il podio, avrei potuto usare toni diversi, ma dopo la gara le emozioni sono forti, e non mi è sembrato corretto tutto questo. Io sono uno fatto così, mi piace essere diretto nelle cose che devo dire e non mi trattengo". Questo è il massimo delle scuse che arrivano da Verstappen, che non fa il nome del commissario che secondo lui continua a perseguitarlo, ma precisa e ribadisce la sua interpretazione della gara: "Durante tutto il weekend tantissimi piloti hanno tagliato sistematicamente le curve, la 9, la 8, la 6 e la 19, ma solo io sono stato punito. L'unico lato positivo è che ho fatto una gran gara, ormai sono tre gare consecutive che abbiamo trovato un gran passo".
Nella discussione si inserisce anche l'idolo di casa Sergio Perez, che conferma: "Prima della gara non c'è stata nessuna indicazione particolare in merito, ci sarebbero volute delle direttive più precise". E il focus passa subito ai circuiti, cosa fare per evitare questi episodi? "Ad Austin c'è lo spazio per passare" prosegue Verstappen, "anche se Kimi mi ha chiuso un po' potevo passare lo stesso. Certo a Suzuka, per esempio, visto che c'è subito l'erba non avrei potuto farlo". L'olandese ha poi proseguito: "Le piste sono diventate tutte uguali ormai, meglio avere un po' di ghiaia, i circuiti sono un po' monotoni", ed a fargli eco ci hanno pensato Perez e Wehrlein, seduti al suo fianco. "Non è una questione di autodisciplina dei piloti, dipende solo da come sono fatte le vie di fuga".
Proprio il passo della Red Bull nelle ultime gare manifesta il miglior momento di forma della vettura in questa stagione, e questa è la migliore notizia per Verstappen ed il suo nuovo contratto con cui si è legato alla squadra al 2020: "Qui mi sento bene e c'è un'ottima atmosfera, anche con Daniel, sarebbe bello rimanesse, c'è un bello spirito di squadra tra noi. Le ultime gare sono state ottime, e abbiamo mostrato i migliori sviluppi nel corso della stagione, l'anno prossimo inizieremo la stagione senz'altro meglio".
Il 2018 è peraltro il periodo dove già in parte viaggia il pensiero di Sebastian Vettel. Con il titolo a un passo dalle braccia di Hamilton, il destino ormai non è che nelle mani del pilota inglese. "Anche se non è ancora finita non dipende più da me ormai, ma quest'anno è stato incredibilmente positivo per noi, nessuno infatti pensava che fossimo così forti". In effetti la Ferrari ha sorpreso tutti, a partire dalla Mercedes conquistando la vittoria già in Australia. "Della Ferrari si parlava poco in inverno, ma abbiamo spiazzato tutti. Peccato solo non avere avuto la possibilità di lottare fino in fondo, ma ci sono ancora tre gare da vincere, e per l'anno prossimo sappiamo dove lavorare, renderemo la macchina ancora più forte". Anche Vettel parla poi di Ricciardo, come suo possibile compagno per il dopo Raikkonen: "Daniel mi piace, non avrei problemi con lui, se non sei disposto ad accettare qualunque compagno, che senso c'è a gareggiare?"
Stefano De Nicolo'