F1 | Test Ungheria, l’analisi tecnica delle novità viste nei test dell’Hungaroring
Tutti i team hanno cercato di raccogliere dati utili ai fini della correlazione con i dati della galleria del vento: basti pensare alle rastrelliere ed ai sensori che sono stati montati sulle monoposto per misurare la quantità d’aria in specifici punti e la flessione di componenti come alettoni o fondo piatto.
Visti i dati raccolti nel GP appena trascorso, molti team hanno provato a differenziare il setup per capire meglio le reazioni delle monoposto per i prossimi appuntamenti del Mondiale, o per comprendere il funzionamento delle ultime novità introdotte (nel caso della Sauber). Ma alcuni team hanno portato anche degli aggiornamenti, andiamo a scoprirli nel dettaglio:
Mercedes
La casa di Stoccarda si è proiettata già nel 2018 con la nuova versione dell’Halo (il sistema di protezione per la testa del pilota): in particolare, la versione usata (riquadro verde) aveva il diametro del profilo verticale ridotta a 20mm (cerchio giallo) per migliorare la visibilità del pilota; inoltre i tecnici hanno cercato di capire se la nuova soluzione riduca l’efficacia dell’airscope (la presa dinamica del motore).
Ricordiamo che il sistema Halo sarà in continua evoluzione: infatti, come affermato da Laurent Mekies (responsabile per la sicurezza della FIA) verranno provate altre soluzioni con il pilone verticale da 16mm, per ridurre ulteriormente l’ingombro visivo, e verrà lasciata libertà ai team di poter modificare leggermente la struttura con appendici e flap. (Foto @GeorgeRussell63)
Red Bull
Il team di Milton Keynes ha cercato di trovare il giusto setup per le nuove soluzioni introdotte durante il weekend del Gran Premio, soprattutto per quanto concerne il fondo piatto e le pance laterali.
Inoltre è stato provato un nuovo diffusore che presenta i flap Gourney all’estremità per meglio indirizzare i flussi in uscita dal fondo piatto e non essere disturbati dalle turbolenze nocive del rotolamento degli pneumatici.
Ferrari
Il team di Maranello, nonostante la doppietta in terra ungherese, ha portato altre novità in vista dei prossimi tracciati Spa e Monza, entrambi da basso carico. In particolare, con un nuovo fondo piatto si è cercato di ricreare l’effetto sigillo che veniva generato dalla flessione delle lame ai lati delle pance.
Il nuovo fondo piatto prevede una lama che si flette meno ma, allo stesso tempo, l’aria viene incanalata da un’altra parte, grazie ai nuovi bargeboard.
Il nuovo estrattore, appositamente studiato per le piste veloci, è privo di soffiaggi (cerchio azzurro) e, nella zona centrale, è meno gonfio (cerchio rosso) per aumentare la velocità dei flussi e creare maggior carico deportante.
L’obiettivo degli uomini in rosso è quello di generare più deportanza possibile con il fondo piatto e con il corpo vettura, in modo da poter scaricare le ali a tutto vantaggio della maggiore velocità di punta. (Foto @Berrageiz)
Williams
Il team di Grove ha portato un’interessante novità: il cambio inscatolato in carbonio (già usato da Mercedes e prima ancora introdotto dalla Ferrari).
Questa soluzione permette di avere un retrotreno più rigido, inoltre è stata introdotta una nuova sospensione posteriore (sempre con schema pull rod) con l’obiettivo di rendere più gestibile la vettura soprattutto nelle curve lente e nei tratti più guidati aumentando il grip, una carenza cronica della monoposto inglese.
Toro Rosso
Il team di Faenza ha portato una novità che potrebbe fare scuola: la doppia T-Wing (cerchio giallo) posizionata a metà altezza e sorretta da un piloncino arcuato che parte proprio dal cofano motore.
L’idea è una fusione delle soluzioni usate dalla Mercedes e dalla Williams e ha il preciso scopo di indirizzare i flussi direttamente verso l’alettone posteriore accrescendo l’efficienza e, contemporaneamente, aumentando il carico sull’asse posteriore. (Foto @ScarbsTech)
Si chiude così la prima parte di campionato con i team obbligati a chiudere le fabbriche e rispettare il periodo di riposo. Ma la seconda parte di stagione si presenta come la fase più dura per tutti i team che, oltre a continuare lo sviluppo delle monoposto attuali, dovranno iniziare a lavorare sulle monoposto per la prossima stagione.
Articolo e grafiche a cura di Michele Montesano
{jcomments on}