F1 | Monaco: il Focus sul Gran Premio
Non sono bastate nemmeno le tortuose stradine del Principato per fermare l’avanzata tedesca: ancora una volta vince Hamilton, alle prese però con una corsa tutt’altro che rilassata per via dei tentativi di impallinata da parte di un arrembante Verstappen (quarto alla fine dopo penalità). Secondo posto per la Ferrari di Sebastian Vettel, il quale evita l’ennesima doppietta di Stoccarda solo grazie ad una foratura per il povero Bottas. Ritirato Leclerc. Cominciamo:
Start relativamente tranquillo: vista la location, c’era da aspettarsi di tutto nell’imbuto della Santa Devote. Invece tutto fila liscio: Hamilton tiene la posizione, mentre Bottas è costretto a rischiare la staccata per non farsi infilare all’interno dal figlio di Jos. Tutto ok anche per Vettel, con il povero Leclerc che invece, partito dal fondo dopo il disastro in qualifica, tenta in tutti i modi di guadagnare terreno.Leclerc…wow! Una volta consolidato il solito trenino monegasco, le uniche emozioni a inizio gara arrivano proprio da Charles Leclerc. Il beniamino di casa è decisamente più veloce delle auto che precedono, e conoscendo le stradine monegasche meglio delle proprie tasche, si inventa dei sorpassi che semplicemente in un tracciato simile non possono esistere. Aggredisce gli avversari nei posti più disperati, mettendo a segno delle manovre ai limiti dell’inverosimile. Tutto sembra andare per il meglio, ma il momento propizio finisce durante il tentativo di sopravanzare Hulkenberg: i due si toccano, con il ferrarista che rimedierà una foratura per la quale distruggerà completamente il fondo della monoposto nel tentativo di rientrare ai box. Peccato peccato peccato. Il rampollo di Maranello aveva dato prova di poter essere velocissimo, ma il danno era oramai già stato fatto il sabato. Cara Ferrari, se vuoi vincere il mondiale, certi errori non te li puoi permettere…
Safety car ed unsafe release: la chiave di volta della corsa arriva proprio dopo l’incidente di Leclerc. I detriti in pista rendono necessaria la safety car, e tutti vanno ai box per il cambio gomme. Il primo a fermarsi è ovviamente Hamilton, con Bottas che rallenta il gruppo per attendere che il compagno di team liberi la piazzola del box. Insieme al finlandese entrano anche tutti gli altri, e sono i meccanici Red Bull quelli più svelti: Max infatti effettua il cambio gomme in un lampo, e riparte immediatamente cercando di soffiare la posizione a Valtteri. I due si toccano in corsia, con la direzione gara che giudicherà poco sicura l’idea di Verstappen di stringere un po' troppo la Mercedes verso il muro. Nella manovra, Max rimedierà un penalty di 5 secondi, mentre Bottas sarà costretto a rifermarsi al giro successivo per un problema ad uno pneumatico. Tutto a vantaggio di Vettel che cosi facendo si ritroverà secondo al traguardo.
Hamilton e Verstappen, che gara! Diciamolo: nella solita e noiosissima Montecarlo, meno male che ci hanno pensato questi tipi qua a dare spettacolo. Hamilton a gomme distrutte ha dovuto sudare freddo per più di 40 giri, nel tentativo di non farsi passare dall’indemoniato olandesino Red Bull. I due sul finale finiscono anche per toccarsi, fortunatamente senza conseguenze per entrambi. Una faticata per il pilota Mercedes, che però alla fine porta a casa il risultato. Un’altra di quelle gare insomma, che ti fanno capire quanto l’inglese si meriti quel numero 1 che tiene cucito sulla casacca.
Ciao Niki. Non possiamo chiudere i Focus della settimana, senza rendere omaggio ad un’icona della Formula Uno che purtroppo ci ha lasciati: Niki Lauda. Un pilota immenso, una persona indescrivibile che ha dato lezioni di vita al mondo intero. Con quel suo fare peperino e senza peli sulla lingua, è stato sicuramente “il” personaggio anche fuori dalla competizione in prima persona. Un pilota da due vite, diventato leggenda non solo per i titoli conquistati, ma anche per come è riuscito a vivere una tragedia personale che avrebbe distrutto psicologicamente anche il più macho degli esseri umani. Ci mancherai Niki, e non è la solita frase fatta…
Daniel Limardi