Credits: Pirelli Media Library
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Continua a far parlare il problema sulla Red Bull di Verstappen che ha messo fine al GP Australia e alla striscia vincente (vittorie e di arrivi a punti) di Max. L'olandese, partito dalla pole nella gara di Melbourne, era stato sorpassato da Carlos Sainz al giro 2 dopo una correzione improvvisa della macchina in curva 3 e ha visto il condotto della ruota posteriore destra cominciare a fumare. Dal giro 4 la zona ha preso fuoco, costringendo Verstappen al rientro ai box e al ritiro dal Gran Premio dopo che Max aveva guidato “come con il freno a mano tirato”.

Brembo: “Non è nostra responsabilità”

Il suo ritiro, evento che non avveniva da Melbourne 2022, ha acceso un campanello d'allarme in casa Red Bull e Brembo, l'azienda italiana che da quest'anno fornisce l'intero pacchetto frenante anche alla scuderia di Milton Keynes. Le voci dal paddock sembravano affidare a Brembo le responsabilità del guasto sulla vettura di Max, ma l'azienda di Stezzano, che deve ancora finire le indagini interne che coinvolgono anche i freni di Leclerc in Bahrain, ha affermato a PlanetF1.com che i problemi incontrati da Verstappen “non sono attribuibili” ai loro materiali e componenti.

Per Verstappen è stato il primo DNF dopo 44 gare, tutte finite dalla zona punti in su.
Credits: Honda Racing / Twitter X

Non c’è alcuna responsabilità diretta da parte nostra. Dopo un’indagine condotta presso Red Bull e Ferrari, abbiamo verificato che i problemi riscontrati da Max Verstappen e Charles Leclerc non sono legati ad anomalie dei componenti Brembo o a malfunzionamenti dei materiali.

In entrambi i casi il problema è derivato da un’errata scelta del team riguardo alla configurazione dell’auto, quindi non c’è una responsabilità diretta di Brembo in nessuno dei casi.

Problemi di “gioventù”?

Ricordiamo che la Red Bull è stata l'ultima scuderia del Mondiale di Formula 1 a passare interamente ai freni Brembo: la scuderia di Milton Keynes, che negli anni passati usava comunque le pinze fabbricate dall'azienda italiana, prendeva i dischi dall'azienda inglese Carbon Industries. A convincere i vertici del team al cambio dei dischi è stato Max Verstappen, che li aveva provati per la prima volta ad ottobre dello scorso anno in una sessione privata e poi nella tre giorni di test pre-season di quest'anno in Bahrain, dando poi esito positivo e il “via libera” per il passaggio ai freni Brembo.

Il problema che è accaduto sulla sua monoposto a Melbourne non lascerà di certo tranquillo lo staff di Milton Keynes che, con il freno posteriore destro esploso, dovrà concentrare gran parte dei loro sforzi in questa investigazione per evitare che succeda di nuovo. Le ultime indicazioni che arrivano dal paddock sembrano indicare la causa del guasto nel montaggio errato della pinza, ma prendiamo queste voci con le pinze mentre aspettiamo l'esito finale delle indagini di Red Bull e Brembo.

Andrea Mattavelli