COME VALENTINO, MEGLIO (O NO) DI VALENTINO. L’avventura di Jorge Lorenzo in Ducati sta volgendo al termine. Non tanto per volontà del maiorchino, suo malgrado messo sull’uscio dalle parole di Domenicali, ma per desiderio di una Ducati che si è resa conto di aver investito eccessivamente nella punta di diamante sbagliata. Con Bagnaia entrante in Pramac e l’ennesimo podio di Petrucci, l’idea di un duo tutto italiano sulla rossa bolognese nel 2019 è lungi dall’essere una mera fantasia. Guardando i risultati, al momento Lorenzo non ha fatto meglio di Valentino nell’era Ducati: 3 podi a testa, anche se Jorge li ha ottenuti tutti durante la sua prima stagione, e solo due punti di distacco a fine anno a favore del Dottore nella generale del primo anno. Troppo poco per soddisfare il gruppo Audi, che vuole risultati decisamente migliori.

PORTE CHIUSE? BASTA BUTTARLE GIÙ. Adesso per Jorge la situazione si è fatta spinosa, ma questa reazione di Ducati lo ha messo sul piede di guerra. La stampa internazionale si è ovviamente scatenata, dando vita agli scenari più impensabili in attesa di un segno di luce: C’è chi lo vede al posto di Iannone in Suzuki, chi al fianco di Viñales dopo il ritiro di Rossi, chi a fianco di Marquez per lo spostamento di Pedrosa. Addirittura nel recente si è parlato di un suo team supportato da un’azienda petrolifera con cui avrebbe avuto contatti durante il GP di Formula 1 nel Principato di Monaco. Considerando che l’idea di rinnovare con Ducati sembra sempre più complicata, sicuramente l’opzione di Lorenzo fuori da Borgo Panigale resta la più plausibile, ma potrebbe anche essere semplice gioco al rialzo.

LO SAPREMO DOPO L’OLANDA. Con l’aumento del contratto di Dovizioso, bisognerà vedere di quanto l’offerta Ducati scenderà e quanto sarà disposto a cedere Jorge. I più munifici del paddock (KTM) hanno già selezionato in Johann Zarco il loro top rider, Honda si trova bene con Marquez così come Yamaha punta in primis su Maverick per il suo futuro. Suzuki è vicinissima ad affiancare Joan Mir ad Alex Rins (appena rinnovato), il che rende anche Andrea Iannone una pedina di mercato. Le selle "buone" stanno terminando, quindi l’attesa per annunci di piloti di questo calibro non sarà lunga. Intorno al GP di Assen le idee saranno sicuramente più chiare.

Alex Dibisceglia