Storie d'estate | Il clamoroso "non" ritorno di Michael Schumacher in Ferrari nel 2009
A valle dell'incidente di Felipe Massa a Budapest, nell'estate 2009 prende forma un'idea...impensabile: il ritorno di Michael Schumacher in un GP
Agosto 2009: la canicola picchia forte sull'Italia, ma il clima dalle parti di Maranello diventa ancora più rovente per il pensiero stupendo di rivedere Michael Schumacher in gara a bordo di una Ferrari in F1, seppure in sostituzione dell'infortunato Felipe Massa. Un sogno di una notte di mezza estate che rimarrà tale, una storia accompagnata da una buona dose di dettagli detti e non detti che ha tenuto banco un paio di settimane, come un soggiorno in villeggiatura. Una storia che rivivremo facendo scorrere avanti e indietro il nastro del tempo come fosse una casetta in un walkman.
Il ritiro di Schumi
Nel 2006 Michael Schumacher chiude la sua carriera in F1, alla guida di una Ferrari. La pensione sportiva del tedesco, una volta chiuso l'anno solare, rappresenta un concetto quantomeno stravagante, perché Schumi mantiene il fisico sempre allenato e conserva intatta l'attenzione per il mondo delle competizioni.
Dal 2007 in poi la Ferrari ha pronto per lui un ruolo non meglio precisato di consulente. Per quanto riguarda l'ambito F1, Michael fornisce il proprio contributo dal muretto box (spesso apparirà in pista con la casacca di ordinanza della scuderia di Maranello) e, se necessario, anche dalla pista, in qualità di collaudatore. Nel frattempo Schumacher può sfogare la sua passione per le moto, attività proibita negli anni del Circus che ora può trovare tempo e dedizione.
Una seconda carriera con le moto?
Proprio con le moto, il 12 febbraio 2009, durante una sessione di test in Spagna con una delle tante categorie europee semi-professionistiche delle derivate di serie, Schumacher ha un incidente. Non il primo, nella nuova avventura con le due ruote. Portato all'ospedale Virgen de Arrixaca, una volta dimesso dichiarerà:
"Stavo percorrendo il rettilineo di partenza e poi in frenata alla prima curva ho preso dei dossi che mi hanno fatto cadere. I controlli in ospedale non hanno mostrato nulla e sto bene".
Il tedesco e il suo entourage minimizzano l'accaduto, tuttavia la stampa spagnola riporta voci che parlano di un quadro differente. Schumi avrebbe perso i sensi e all'arrivo in ospedale si sospettano costole rotte e forse lesioni al collo e al polso. Effettivamente c'è un po' di corto-circuito tra quello che lascia intendere il pilota e quello che riportano queste voci. In ogni caso, Schumi dice di stare bene, quindi l'evento rimane circoscritto ai giorni in cui ha luogo e si esaurisce lì.
L'incidente di Massa
Nel frattempo il campionato 2009 di F1 prende il via e va avanti. Il 25 luglio 2009 all'Hungaroring, durante il Q2, approcciando Curva 4, Felipe Massa urta con il casco una molla, perduta dalla BrawnGP di Rubens Barrichello, che rimbalza in pista. Il brasiliano perde i sensi e va a finire contro le barriere di gomme all'esterno della velocissima curva. Lo schianto è violento e Felipe dovrà rimanere fuori dalla F1 almeno fino a fine stagione.
In Ferrari hanno necessità di trovare un sostituto che nel giro di un mese possa salire a bordo della F60. Il sostituto dovrà guidare una monoposto non proprio competitiva, con un difficile bilanciamento, e dovrà entrare in un contesto, quello della Rossa, che dopo l'avvicendamento tra Jean Todt e Stefano Domenicali sembra essere tornato quello incomprensibile dei primi Anni Novanta.
Luca Cordero di Montezemolo dichiarerà:
"Ero molto triste quando Felipe ha avuto il suo terribile incidente a Budapest, così ho chiamato Michael e gli ho chiesto di venire nel mio ufficio. (...) Gli ho detto: 'Michael devi farlo per me e per la Ferrari, devi tornare indietro'. Per mezz’ora non si convinse ad accettare, ma dopo un’ora disse: 'OK, non posso rifiutare'."
La candidatura di Schumi
Quattro giorni dopo l'incidente di Budapest, il sito della BBC riporta queste dichiarazioni di Michael Schumacher:
"Questo pomeriggio ho incontrato il team principal Stefano Domenicali e il presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo e insieme abbiamo deciso che mi preparerò per prendere il posto di Felipe".
Schumacher ha guidato una F1 per l'ultima volta in un test ad Aprile e la sua ultima gara in F1 è datata ottobre 2006. Ha poco più di tre settimane a disposizione per prepararsi alla gara di Valencia, ma non potrà testare la F60 per il divieto dei test durante la stagione. E attenzione: le monoposto del 2009 hanno gomme e aerodinamica completamente diverse da quelle a cui Michael era abituato. Nonostante tutto, in Ferrari ci credono e la scuderia dirama il seguente comunicato: "La Ferrari intende affidare a Michael Schumacher la macchina di Felipe Massa fino a quando il pilota brasiliano non sarà in grado di correre".
Michael rappresenta il candidato perfetto per la sostituzione di Felipe. Francamente non esistono alternative all'altezza. Ha esperienza e talento necessario per comprendere una monoposto in tempi brevi, conosce l'ambiente Ferrari e...alla fine dell'anno può lasciare il posto libero, visto che il mercato Ferrari è ancora attivo e la lineup del 2010 (probabilmente con Fernando Alonso al posto di Kimi Raikkonen e Robert Kubica al posto di Felipe Massa) non è ancora stata formalizzata.
In ogni caso il mondo del Circus incomincia a pregustare un finale di stagione con una Ferrari in mano a Kimi e Michael, oltre alla sfida generazionale tra Schumacher e Hamilton.
I sogni finiscono a metà Agosto
Quando ormai anche la macchina del merchandising ha preso il via, l'11 agosto 2009 Michael Schumacher annulla il suo ritorno in F1. Schumacher dichiara:
"Ieri sera ho dovuto informare il presidente della Ferrari Luca di Montezemolo e il team principal Stefano Domenicali che purtroppo non sarò in grado di sostituire Felipe. Ho provato davvero di tutto per rendere possibile questo ritorno temporaneo; tuttavia, con mio grande dispiacere, le cose non sono andate così".
Schumacher aveva preparato il ritorno in pista in maniera meticolosa e la Ferrari aveva organizzato un test al Mugello con la F2007 di Raikkonen. Nella sessione pare avesse segnato tempi interessanti, ma era sopraggiunto un dolore al collo. Ed è proprio il dolore al collo che chiuderà le porte al sogno:
"Le conseguenze delle lesioni causate dall'incidente in moto di febbraio, fratture nella zona della testa e del collo, purtroppo si sono rivelate ancora troppo gravi. Ecco perché il mio collo non sopporta ancora le sollecitazioni estreme causate dalla F1".
Il sogno finisce qui. La Ferrari ora ha ancora meno tempo per trovare un sostituto, per cui il collaudatore Luca Badoer sostituirà Felipe Massa per il GP d'Europa.
Un repentino cambio di rotta
Tornando ai giorni nostri, nel 2023, il non ritorno di Schumi in F1 nel 2009 lascia ancora la porta spalancata a tante questioni irrisolte. Perché Schumi ha detto sì in prima istanza, sapendo che il collo avrebbe potuto creare qualche problema? Cos'ha portato al definitivo no, considerando che sei mesi dopo avrebbe intrapreso uno stint finale di carriera con Mercedes? E se Schumi non fosse mai stato richiamato da Montezemolo in persona, avrebbe intrapreso di nuovo una preparazione verso una nuova avventura in F1?
Al di la di tutte le interpretazioni fantasiose (e no, Schumi non ha mai provato una F60, per un veto imposto dalla Williams alla richiesta straordinaria da parte della Ferrari per fare un test con una monoposto dell'anno), molto probabilmente ci troviamo davanti ad una singolarità nella carriera del tedesco. Per una volta, in vent'anni di F1 passati ad analizzare e preparare le proprie azioni meticolosamente, il tedesco ha agito più secondo l'istinto, ha detto un sì trasportato da qualche debito di gratitudine ed una passione ancora accesa per il mondo delle corse, dovendo poi ritrattare tutto in fretta e furia. Forse questa storia d'estate ci consegna indietro un uomo meno calcolatore e risoluto nelle proprie scelte, dunque più "umano" nella propria fallibilità.
Luca Colombo
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