Il ritorno della Formula 1 in Europa coincide, ormai per tradizione, con il Gran Premio di Spagna. Il tracciato del Montmelo è quello più conosciuto da tutti team e piloti, e per la vicinanza a tutte le principali factory delle scuderie, è la scelta più naturale per presentare i primi grossi aggiornamenti e sviluppi della stagione. Secondo alcuni il vero campionato inizia proprio con il ritorno nel vecchio continente e, come recita un vecchio e sempre veritiero adagio del paddock, "macchina veloce a Barcellona, veloce ovunque". Una legge non scritta che si conferma di anno in anno. Anche lo scorso inverno infatti, su questo tracciato la Ferrari ha espresso subito il buon potenziale che l'ha portata a vincere due delle prime quattro gare e a conquistare la testa della classifica piloti. Tralasciando i tempi, le Rosse sono apparse da subito a loro agio, mostrandosi veloci e bilanciate, precise in inserimento di curva e soprattutto gentili sulle gomme. 

La Ferrari è in palla ed è nel suo momento migliore da anni a questa parte. E' la squadra che ha meno da dimostrare da questa gara, e per questo siamo convinti che non proporrà stravolgimenti ad un pacchetto macchina-gomme che si è già dimostrato affidabile e vincente. La sfida semmai è quella di mostrare continuità senza strafare, proponendo piccole novità localizzate. La mentalità di Mattia Binotto la conosciamo bene, e non sposa per nulla la filosofia fatta di grosse novità da presentarsi tutte insieme; semmai il contrario. E' lecito dunque attendersi novità importanti ma nessuna deviazione particolare dal progetto già messo in pista e che vanta un equilibrio invidiato da tutti gli altri. 

Da Mercedes invece si attendono novità importanti per raddrizzare questo avvio di stagione da bicchiere mezzo vuoto. Si è parlato di novità alle sospensioni, e persino di una cura dimagrante per avvicinarsi al peso minimo consentito. Nessun dubbio su quale sia l'area più critica che i tecnici inglesi proveranno a migliorare. Il consumo delle gomme, anomalo, non permette infatti alla W08 di adattarsi alle nuove Pirelli, e l'entrata in temperatura delle coperture ha rappresentato un problema tanto in gara, quanto in qualifica, consegnando ai piloti una macchina scivolosa e imprecisa. Sia Hamilton che Bottas non hanno infatti ancora mostrato quel feeling con la monoposto che invece è riuscito a trovare Sebastian Vettel con la Ferrari e che finora ha fatto la differenza per la classifica. Per di più i due Mercedes dovranno ora affrontare l'attrito interno dopo la bellissima vittoria di Bottas in Russia, coincisa proprio con il weekend nero di Hamilton.  

Finora fuori dalle posizioni che contano, per la Red Bull a Barcellona c'è aria di rivoluzione.  Per il team austriaco si parla di un cambiamento radicale della monoposto, che dovrebbe coinvolgere tutti gli aspetti della macchina: dalle sospensioni all'aerodinamica, fino al retrotreno. La vettura dovrebbe addirittura cambiare sigla, diventando RB14 come segno di discontinuità dal progetto precedente in cui la mano del maestro Newey non si è espressa al meglio. Secondo motorsport.com addirittura il capo aerodinamico del team sarebbe stato costretto da ragioni industriali a concentrarsi sul progetto della hypercar Aston Martin che gli avrebbe rubato tempo e attenzione dalla Formula 1. 

Un quadro complesso e con molte variabili in gioco quello che si presenta per il weekend catalano. Ferrari in controllo, Mercedes in rincorsa e Red Bull alla ricerca del jolly; il Gran Premio di Spagna si preannuncia dunque interessante e incerto, non solo dal punto di vista tecnico ma anche statistico: nelle ultime 10 edizioni ben 10 vincitori diversi.

Stefano De Nicolo' @stefanodenicolo