Guardare al futuro con fiducia, serenità e ottimismo, per riscattare e rilanciare una stagione sin qui ricca di alti e bassi. E' con questo spirito che Raffaele Marciello si prepara ad affrontare le ultime tappe della stagione in GP2, deciso a voler cogliere un risultato di prestigio capace di fargli dimenticare in fretta qualche delusione e sfortuna di troppo patita nelle gare precedenti. Ottavo posto in classifica per il talentuoso pilota del Trident Team, in una stagione sin qui dominata da Stoffel Vandoorne che ha visto il 20enne esponente della Ferrari Driver Academy capace di salire due volte sul podio, con la piazza d'onore conquistata prima a Monaco e poi a Silverstone.

Eppure dallo sguardo di Lello traspare una grande tranquillità, unita ad una fiducia nei propri mezzi che senza dubbio rappresenta un punto di forza non indifferente per l'unico pilota italiano attualmente con un "piede" in Formula 1, ricoprendo il ruolo di reserve driver del team Sauber ed avendo avuto occasione di provare la monoposto elvetica in diverse occasioni durante l'anno. Ma l'attenzione, per il momento, è tutta concentrata sulla volontà di cogliere un altro risultato di prestigio, anche se è lo stesso Marciello a tracciare un bilancio della sua stagione sino a questo punto: "Sicuramente non posso ritenermi soddisfatto, abbiamo avuto diversi problemi in svariate occasioni che ci hanno impedito di essere sempre al top. Per quanto mi riguarda, ho sempre cercato di dare il massimo: sento di essere cresciuto come pilota, anche evitando di incappare in partenze difficili come invece mi era successo lo scorso anno".

Quest'anno hai avuto l'opportunità di respirare con una certa continuità l'atmosfera del paddock di Formula 1: ma qualora avessi la possibilità di scegliere tra un altro anno in "panchina", magari in un team di punta, ed un ruolo da titolare in una scuderia di seconda fascia, che cosa sceglieresti? "Se avessi la chance di debuttare in Formula 1 non ci penserei due volte: cercherei di cogliere al volo l'opportunità provando a fare del mio meglio".

Quali differenze hai riscontrato nel passaggio dalla GP2 alla Formula 1? Hai avuto difficoltà nel "saltare" rapidamente da una vettura e l'altra, ad esempio in occasione delle sessioni di prove libere? "Sicuramente su una Formula 1 impressiona innanzitutto la potenza del motore, dopodichè le Pirelli comunque condizionano molto il bilanciamento della vettura. In ogni caso, ormai la differenza di prestazioni tra le due categorie non è così elevata, pertanto questo mi ha senza dubbio agevolato".

Come valuti la metodologia di lavoro del team Sauber? Pensi di essere riuscito a fornire dei feedback positivi al team? "Sono molto professionali, ho avuto l'opportunità di lavorare con entrambi gli ingegneri di pista e ciò mi aiutato ad ambientarmi nel migliore dei modi. Avendo lavorato in precedenza solo con Ferrari, sono rimasto comunque sorpreso positivamente dalla qualità e dall'organizzazione presente in un team come la Sauber".

Insieme a Luca Ghiotto fai parte dell'ACI Team Italia, un progetto lanciato da ACI Sport con il contributo del team Trident: pensi che si sia imboccata la strada giusta per valorizzare il talento dei giovani piloti italiani? "Sappiamo tutti che l'automobilismo richiede un budget molto elevato, pertanto fa piacere ed è positivo il fatto che la Federazione voglia aiutare e supportare la carriera dei propri piloti". L'auspicio di tutti i tifosi italiani è che presto un nostro portacolori possa interrompere il lungo periodo di assenza dalla griglia di un Gran Premio. E se quel qualcuno dovesse chiamarsi Raffaele Marciello, velocità, qualità e determinazione "made in Italy" sarebbero senza ombra di dubbio garantite.

Marco Privitera

 

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