F1 | Lutto in Red Bull: morto Dietrich Mateschitz
Il co-fondatore della Red Bull e proprietario della scuderia di F1, Dietrich Mateschitz è morto a 78 anni: era malato da tempo. Un lutto che colpisce la Red Bull in un momento delicato in cui la scuderia risulta nell'occhio del ciclone per l'affaire relativo al budget cap.
Mateschitz lavorava come venditore per l'azienda di beni di consumo Procter & Gamble. Durante i viaggi in Thailandia ha scoperto la Krating Daeng, bevanda che sarebbe poi diventata Red Bull. Nel 1984 ha fondato la Red Bull con l'inventore della bevanda, Chaleo Yoovidhya, lanciandone il marchio nel 1987. Da lì in poi Red Bull ha guadagnato il ruolo di bevanda energetica più consumata al mondo, facendo accumulare all'austriaco una fortuna stimata in 25 miliardi di dollari.
Con una campagna di marketing innovativa, ha associato il marchio a sport estremi come surf, cliff diving, sport invernali e mountain bike. In questi sport, Red Bull ha sponsorizzato numerosi atleti. Il coinvolgimento in F1 inizia sul finire degli Anni Novanta con il team svizzero Sauber. Nel 2004 Red Bull acquista il team Jaguar, assumendo l'ex pilota di Formula 2 Christian Horner come team principal e poi il progettista Adrian Newey. Le acquisizioni non si fermano qui: basti pensare al tracciato di Zeltweg o al progetto Toro Rosso / AlphaTauri sorto sulla base di quella che fu la Minardi.
Dietrich Mateschitz ha creato una squadra di F1 diventata una delle forze trainanti di questo sport. Christian Horner ha dichiarato: "è molto, molto triste, che grande uomo. Quanto ha ottenuto e quello che ha fatto per così tante persone, in tutto il mondo in diversi sport, non ha paragone. Molti di noi devono essergli così grati per le opportunità che ha fornito e la visione che aveva, la forza del carattere e per non aver mai avuto paura di inseguire i propri sogni. Questo è quello che ha fatto qui in F1, dimostrando che possiamo fare la differenza. Siamo semplicemente incredibilmente grati".
La morte di Mateschitz non dovrebbe minacciare il futuro della Red Bull e dell'AlphaTauri.
La Redazione