Peter Collins, gentiluomo beffato dal destino
Sono trascorsi pochi giorni dal 56esimo anniversario della tragica scomparsa di Peter Collins, il pilota inglese passato alla storia soprattutto per il "beau geste" compiuto nel corso del Gran Premio d'Italia 1956 quando, seppur ancora in lotta per il titolo, decise di cedere il volante della propria vettura al compagno Juan-Manuel Fangio, in maniera tale da consentire a quest'ultimo di accumulare i punti necessari per la conquista del suo quarto titolo iridato. "E' giusto che vinca tu questo Mondiale - disse Collins all'argentino - io sono ancora giovane ed avrò altre opportunità in futuro". Purtroppo, il destino non si sarebbe rivelato così magnanimo per l'affascinante e talentuoso driver britannico, che infatti perse la vita il 3 agosto 1958 durante il Gran Premio di Germania al volante della Ferrari, schiantandosi sul circuito del Nurburgring all'altezza della curva di Pflanzgarten.
Il Drake ha così ricordato così il giovane gentlemen:
“La sua passione per le corse era pari alla passione e alla competenza meccanica. Peter era l’uomo che montava su una macchina e al primo giro di percorso sapeva individuare l’esatto regime di coppia massima del motore, il regime massimo al quale conveniva sfruttarlo e cambiare le marce per ottenere il miglior rendimento, e così via. Era un pilota, in una parola, che assimilava la macchina, ne intuiva le possibilità e sapeva indicarle ai tecnici con buona approssimazione, spesso con precisione assoluta. Un elemento prezioso per la messa a punto e lo sviluppo della vettura. In corsa era consistentemente veloce e, soprattutto, era irriducibile. E il mio ultimo ricordo è questo: stringendogli la mano, prima che partisse per il Nürburgring, lo guardai e mi sentii prendere da un senso di profonda tristezza. Rientrando nel mio ufficio mi domandai: un presentimento?”.
Peter Collins nasce a Kidderminster il 6 novembre 1931.
Suo padre possedeva un garage ed era un venditore autorizzato di macchine: in questa maniera, Peter comincia ad interessarsi alle auto fin dalla giovane età. A 16 anni viene espulso dallla scuola per essere stato scoperto su una giostra autoscontro durante l'orario scolastico.
Dopo aver lasciato la scuola, Collins diventa apprendista nel garage del padre e comincia a partecipare ad alcune gare locali.
Il giovane pilota ottiene la sua prima auto da corsa nel 1948, come regalo di compleanno da parte dei suo genitori: si tratta di una Cooper Mc Ills con la quale trascoree molto tempo a fare pratica; questo convince suo padre a regalargli una Mk II appartenuta in precedenza a Stirling Moss, con la quale fa il suo debutto nel 1949 nel Goodwood Easter Meeting.
La vettura viene presto sostituita da una MK III; durante la 100 miglia di Silverstone gli viene montato un motore Manx Norton messo a punto da Charlie Smith per ridurre i consumi del carburante e Collins vince la gara conquistando il successo anche nel September Goodwood Meeting, insieme ad altri buoni risultati che ottiene nel 1950 a bordo di una Cooper Mk IV. L'anno seguente, Collins si distingue a bordo di una JBS Norton, ma per lui si tratta di una stagione infelice a causa della morte di Bottons e dell’amico Curly Dryden.
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