F1 | Flashback: GP Malesia, il "festival" delle prime volte
PARRUCCHE ROSSE. In una stagione magica come quella del 2000, la Ferrari torna a dettare legge nel Mondiale piloti, vincendo l’iride con Michael Schumacher 21 dopo l’ultimo trionfo targato Jody Scheckter. Dopo la gioia del titolo “individuale” arrivata a Suzuka, in Malesia il Cavallino si conferma il team più forte conquistando il secondo titoli costruttori di fila. Così per la prima (e finora unica) volta volta una scuderia di Formula Uno vince l’iride sulla pista malese. Sul tracciato di Sepang il team di Maranello s’impone sia in qualifica che in gara con il campionissimo tedesco. Al termine di una stagione tiratissima, condita da entrambi le corone iridate, tutti gli uomini della Rossa (compresi anche Jean Todt e il presidente Montezemolo) festeggiano un doppio straordinario traguardo indossando parrucche rosse.
FERNANDO E KIMI. L’edizione 2003 della corsa malese vede protagonisti due giovani e promettenti piloti. Stiamo parlando di Fernando Alonso e Kimi Raikkonen. Nel sabato di qualifiche di Sepang, lo spagnolo realizza la migliore prestazione che gli vale la prima pole position in carriera, precedendo l’allora compagno di squadra in Renault, Jarno Trulli, di 173 millesimi. In gara però il pilota di Oviedo deve fare i conti con Raikkonen, autore di una prestazione maiuscola che gli consente di ottenere, al volante della McLaren, la prima vittoria nella classe regina del motorsport precedendo la Ferrari di Rubens Barrichello e proprio la Renault di Alonso. Un terzo posto che permette allo spagnolo di diventare allora il più giovane pilota a salire sul podio. Di lì a qualche mese, Alonso andrà ad aggiornare nuovamente le statistiche, diventando – grazie al successo dell’Hungaroring – il pilota più giovane vincitore di sempre. Successivamente superato in questa speciale classifica da Sebastian Vettel (2008) e Max Verstappen (2016).
CAVALLINO NUOVAMENTE RAMPANTE. Dopo un disastroso 2014, in Ferrari è tempo dell’ennesima rivoluzione. I cambiamenti principali riguardano l’assetto societario (Luca Cordero di Montezemolo cede il timone della presidenza a Sergio Marchionne) e quello tecnico-sportivo (l’arrivo di Maurizio Arrivabene come team principal e quello al volante di Sebastian Vettel al posto di Fernando Alonso). Vettel realizza così il sogno di una vita: guidare quella monoposto tinta di rosso che aveva sognato fin dagli inizi sui kart. Seguendo inoltre le orme del suo idolo e connazionale Michael Schuamcher. Alla seconda gara in Ferrari, disputata proprio a Sepang, Vettel (archiviato l’ultima difficile annata in Red Bull) torna a riassaporare la gioia della vittoria, la prima con la scuderia di Maranello, permettendo al Cavallino di tornare al vertice dopo quasi due anni di digiuno (GP Spagna 2013). In una qualifica, caratterizzata da condizioni meteo variabili, il tedesco ottiene la prima fila centrando il secondo tempo alle spalle di Lewis Hamilton. In gara il pilota di Heppenheim è pressoché perfetto, tagliando il traguardo in prima posizione con 8”5 di vantaggio su Hamilton e 12”3 su Rosberg. Durante il giro di rientro ai box, Vettel dà sfogo a tutta la sua gioia nella comunicazione audio con il proprio ingegnere di pista Riccardo Adami (“Numero uno is back, Ferrari is back” il commento di Adami; “Si ragazzi! Mi senti, mi senti, mi senti: forza Ferrari” la risposta euforica del pilota tedesco). Un successo che permette a Vettel di portare la first flag del nuovo corso Ferrari a Maranello.
Piero Ladisa
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