D: Michele, allora com’è andata a Misano?

MP: "Sicuramente per noi piloti Ducati poteva andare meglio. Non possiamo comunque lamentarci: personalmente ho fatto una buona gara in rimonta dopo l’incidente che ho avuto in qualifica, dove sono caduto mentre facevo il mio giro migliore. Era molto che non giravo con il bagnato, quindi può succedere, ma sono contento del risultato finale”.

D: Gli italiani sono comunque stati molto competitivi.

MP: L’aria di casa ci fa bene evidentemente. Peccato per Jorge, che ha evidentemente esagerato un po’ mentre si trovava in testa alla gara, non ha potuto raccogliere quanto si sperava. Certo, tutti questi piloti italiani e moto Ducati nelle posizioni alte della classifica ci fanno capire che stiamo lavorando nel modo giusto, e questo fa sempre piacere.”

D: Se non fossi scivolato in qualifica, da dove saresti partito?

MP:Sicuramente il potenziale per fare la seconda fila c’era tutto. Ti dirò di più, potevo ambire anche a fare la prima fila, anche se erano tutti e tre in due decimi. Ad ogni modo io qui sono sempre partito nei primi 5 e avrei potuto confermare questo standard, un po’ come al Mugello dove sono partito quarto. Mi dispiace molto perché poi, vedendo com’è andata la gara, mi sarei potuto giocare qualche posizione davvero importante. Però sul bagnato partire indietro è sempre penalizzante, a metà gara il mio ritmo era simile a quello dei primi e forse avrei potuto rimanere con loro. Pesa anche il fatto di fare poche gare all’anno: il fatto di correre poco non ti permette, o almeno non ti fa venire voglia, di osare di più in partenza e rischiare la caduta.

D: Hai svolto alcuni test con la nuova V4 stradale, come ti è sembrata?

MP: ”Si, sono riuscito a fare due test con la nuova Ducati Superbike e posso onestamente dire che sarà una moto che ci farà divertire molto. Non vedo l’ora che sia completa per poterla portare ufficialmente in pista

D: Capita spesso di vedere i piloti ducatisti festeggiare i compagni sotto al podio. Com’è l’ambiente in Ducati?

MP: Si respira una splendida aria, e quest’anno forse è il migliore in assoluto. Stiamo ottenendo grandi risultati, i ragazzi a casa si impegnano tanto nonostante giungiamo da anni difficile. C’è molta serenità ed entusiasmo, fanno tutto col cuore e i risultati di Dovi, che è in gran forma, aiutano tanto. Sarebbe bello coronare questa impresa con il titolo.”

D: Hai progetti per correre nel Mondiale SBK?

MP: In questo momento io sono un pilota e un uomo Ducati, devo cercare di fare il meglio per l’azienda e portare a termine gli obbiettivi che ci siamo preposti, ossia vincere il mondiale MotoGP. Stiamo andando nella direzione giusta, ma questo compito richiede tutte le mie energie. Chiaramente corro nel CIV, che però richiede meno tempo e quindi resta compatibile con il mio ruolo di tester. La prima cosa che volevo fare era dimostrare che non faccio il tester solo perché non voglio correre o non sono competitivo, quando vado in pista do sempre il massimo e per il mio futuro sicuramente punto a fare una stagione mondiale a tempo pieno. Per ora purtroppo non è possibile, ma nel futuro secondo me qualcosa succederà. Non ora però.”

D: Che gara sarà quella della SBK di Portimão per il team ufficiale?

MP: Davies punta chiaramente a vincere tutte le gare rimanenti, soprattutto per confermare quanto di buono fatto ultimamente. Non sarà però affatto facile: Rea è estremamente in forma e batterlo è veramente complicato. Chaz dalla sua ha anche un po’ di sfortune che lo hanno condizionato dall’inizio dell’anno, spero che anche il team Barni e Xavi Fores possano fare un bel risultato.”

D: Tu e Lorenzo avete un buon rapporto?

MP: Assolutamente, io e Jorge abbiamo un ottimo rapporto. La sua stagione è iniziata in salita ma adesso sta dimostrando che sa essere veloce, anche se anche lui non è aiutato dalla fortuna. Però dalla ripresa del campionato lui si sta impegnando ancora di più, io cerco di dargli qualche consiglio visto il tempo che passo sulla moto e lui ascolta sempre con piacere ed interesse. Gli resta solo da concludere il percorso".

Alex Dibisceglia

 

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