F1 | GP Russia, l'analisi tecnica: a Sochi si cerca il carico
La F1 torna sul circuito di Sochi per il GP della Russia, finora il tracciato semi-cittadino si è rivelato un feudo Mercedes. Il team della Stella a tre punte vanta dei successi su altrettante edizioni disputate. Anche Sochi, come tutti i circuiti dell’era moderna della F1, è stato disegnato da Hermann Tilke; lo si può notare dalla conformazione del tracciato stesso.
Il circuito consta di un primo settore molto veloce, con la famosa curva tre da affrontare in pieno con ben 3G di forza laterale, e due settori più lenti e guidati caratterizzati da curve ad angolo retto come se fosse un norma cittadino.
Per quanto riguarda il set-up può essere paragonato a quello del Bahrain, ovvero da medio alto carico per avere una buona trazione in uscita dalle curve. Proprio per via dell’aerodinamica più “frenata” la Power Unit sarà più sollecita: ogni giro la farfalla del gas sarà aperta per il 70% della percorrenza. Sarà quindi fondamentale il corretto utilizzo delle MGU-H e MGU-K per aiutare il motore termico, oltre all’utilizzo del DRS che sul lungo rettilineo fa guadagnare circa 20 Km/h.
Anche gli pneumatici rivestono un ruolo chiave: i più sollecitati sono i posteriori e l’anteriore sinistro (che lavora in appoggio nella curva 3). La Pirelli, a differenza dello scorso anno, ha portato le tre mescole più morbide per creare qualche variabile in più. Andiamo a vedere cos’hanno portato i vari team in pista:
Ferrari
Fumata bianca in casa Ferrari, finalmente il team di Maranello ha portato delle novità tecniche sulla SF1000. Il circuito di Sochi con i suoi due rettilinei può essere indigesto per la rossa, considerando la sua carenza in termini di velocità di punta. In Ferrari hanno portato una prima novità che, a quanto pare, preannuncerà il pacchetto “correttivo” per cercare di rendere più competitiva la monoposto. Si tratta dell’alettone posteriore e, nello specifico, le paratie verticali ora di scuola Mercedes. La parte superiore posta subito dietro il flap presenta una forma a scalini per cercare di pulire il flusso in coda della monoposto. Modifiche anche sulle tre nervature poste sul piano verticale che hanno il compito di modificare l’andamento delle turbolenze che si generano fra il corpo vettura e gli pneumatici. Anche le frange sono state riviste: ora presentano due sole feritoie, anziché le sei precedenti, che hanno un’angolazione maggiore per portare un quantitativo d’aria maggiore dalla parte esterna all’interno della monoposto. Il tutto per incrementare l’effetto di espansione del diffusore. Per quanto concerne l’anteriore in Russia i tecnici del Cavallino hanno portato due specifiche di alettone anteriore, già viste in precedenza, in modo da trovare il giusto set up aerodinamico. (Foto: @SomersF1)
Red Bull
In casa Red Bull le modifiche riguardano soprattutto la Power Unit. Honda ha portato la terza e ultima specifica. A cambiare sarà il software che gestisce la parte elettrica. Proprio la componente che al Mugello ha fatto le bizze facendo perdere terreno già nei primi metri di gara a Max Verstappen. Modifiche minime per quanto riguarda la parte endotermica perché, come da regolamento, saranno solo in funzione dell’affidabilità. A discapito di quanto pronosticato dalla FIA, finora è proprio il team austro inglese ad aver subito il divieto di utilizzare più mappature.
McLaren
Continuato gli studi sul nuovo musetto in casa McLaren. La MCL35 anche in Russia, dopo il debutto nelle prove libere del Mugello, ha portato in pista la soluzione ispirata alla Mercedes. Ricordiamo che questo musetto presenta una sezione frontale più rastremata in modo da ridurre il blocco aerodinamico in punta. Inoltre presenta il classico Cape per incanalare l’aria nel sotto scocca per portarla verso i bargeboard e nel fondo vettura. L’obiettivo è di raccogliere quanti più dati, con annessi riscontri, in pista per poi decidere se far debuttare questa soluzione già in questa stagione. Novità anche per quanto riguarda l’alettone anteriore che presente degli upper flap rivisti. Nello specifico quello posto più in alto presenta una svergolatura più accentuata per pulire il flusso che andrà a lambire l’esterno degli pneumatici anteriori, rimanendo fedele al concerto dell’Outwash. (Foto: @SomersF1)
Racing Point
Anche in Russia sarà solamente Stroll a portare in pista le novità sulla RP20. Il canadese avrà una monoposto con le nuove fiancate che hanno debuttato al Mugello e poi andate distrutte in seguito all’incidente. A tal proposito pare che il violento urto, avvenuto a oltre 280 Km/h, non sia dovuto ad una foratura lenta ma ad altre cause ancora in fase di accertamento. Oltre alle pance la Racing Point ha portato un piccolo aggiornamento sull’alettone anteriore. L’endplate presenta un marciapiede con una sezione arcuata, il tutto per cercare di sigillare al meglio l’ala al suolo. Inoltre sopra questa curva è presente un piccolo flap con una svergolatura verso l’esterno (freccia bianca): il tutto per spostare il flusso dalla sagoma della monoposto. In poche parole sono stati portati interventi di micro aerodinamica in grado di incrementare l’effetto Outwash dell’intero frontale. Interessante la vista dall’alto della nuova sospensione posteriore rivista che, neanche a dirlo, segue la filosofia della Mercedes W11. In casa Racing Point hanno deciso di anticipare la sua introduzione per evitare il congelamento di alcuni componenti delle monoposto. (Foto: @AMuS)
Alfa Romeo Racing
Il team di Hinwil dopo le buone prestazioni negli ultimi GP, soprattutto se confrontate con il team fornitore di Power Unit leggasi Ferrari, si presenta in Russia con una vettura da alto carico. Nello specifico si cerca la maggior trazione in uscita dalla curve. Ciò si può ottenere “caricando” aerodinamicamente il posteriore, ovvero con un alettone posteriore da alta incidenza. Oltre all’ala che presenta una corda generosa, le modifiche sono state apportate anche agli endplate. Nello specifico le frange presentano cinque slot con un incidenza maggiore, e tutte vincolate da un piccolo flap orizzontale, per cercare di convogliare quanta più aria possibile dal corpo vettura e dagli pneumatici per indirizzarli verso la zona superiore al fondo piatto. Questi flussi, accelerati dai gas di scarico della Power Unit, incrementano l’effetto deportante dell’estrattore. (Foto: @SomersF1)
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Articolo e grafiche a cura di Michele Montesano