F1 | Analisi di metà stagione: Alfa Romeo, vettura e prestazioni al di sotto delle attese
La prima parte di stagione per il team Alfa Romeo è altamente deludente. Partita con l'obiettivo di confermare il sesto posto della stagione 2022, la scuderia di Hinwill si è ritrovata a lottare per le posizioni di fondo gruppo racimolando solamente nove punti nei primi dodici appuntamenti.
TREND NEGATIVO
L'ottavo posto del GP Bahrain aveva forse illuso gli uomini guidati da Alessandro Alunni Bravi. La C43, totalmente rivoluzionata rispetto alla C42 che l'ha preceduta, con delle soluzioni interessantissimi soprattutto al retrotreno sembrava potesse far compiere al team quello step tale dal farla competere stabilmente per la zona punti. Ma eccetto la già menzionata gara di Sakhir e i GP di Melbourne, Montmelò e Montreal, per la scuderia ex Sauber i dolori sono stati superiori alle gioie con tantissimi problemi alla power unit Ferrari e una competitività decisamente inferiore alle vetture di centro gruppo.
Pochissimi i risultati di rilievo per l'Alfa Romeo, che partita dopo un 2022 con il sesto posto ottenuto nel Campionato Costruttori e con ambizioni rinnovate, si è ritrovata a dover fare i conti con una concorrenza decisamente cresciuta in termini di prestazioni. Come detto, eccetto la prima prova in Bahrain (con giro veloce di Zhou), la stagione fin qui disputata dalla scuderia è altamente insufficiente.
PILOTI
Una delle lineup meglio assortite del paddock nonn è riuscita a compensare i deficit prestazionali di una vettura nata decisamente male. L' esperienza di Valtteri Bottas e l'esuberanza giovanile di Guanyu Zhou non sono serviti finora a far uscire dal limbo l'Alfa Romeo. Per il finlandese, confermato anche per il prossimo anno, il miglior piazzamento resta quello ottenuto grazie alla P8 di Sakhir a cui si è aggiunto il 10° posto di Montreal. Davanti a Zhou in classifica, seppur di un solo punto, il buon Valtteri è sembrato piuttosto sconfortato per le prestazioni della vettura riuscendo comunque a precedere il compagno di squadra per 8 volte sia in qualifica che in gara.
Anche a Guanyu Zhou sono poche le cose da appuntare. Dopo il primo anno di apprendistato, il pilota cinese è apparso più solido e consistente portando quasi sempre al traguardo la propria vettura, con due noni posti (Melbouurne e Montmelò) come miglior risultato, dimostrando una certa solidità e continuità e risultando molto vicino come prestazione a Bottas. Obiettivo? Cercare di migliorare i sei punti della scorsa stagione e cercare di strappare la riconferma per il 2024 anche grazie a sporadici exploit come la miglior prestazione nella Q1 di Budapest.
VETTURA
Come già detto le ambizioni che erano riposte sulla C43 erano davvero altissime. Reduce dalla P6 dell'anno precedente e orfana di Fréderic Vassuer passato in Ferrari, per l'Alfa Romeo il 2023 doveva rappresentare il salto di qualità definitivo anche per "preparare il terreno" all'Audi che nel 2026 entrerà in Formula 1 proprio in partnership con il team elvetico. Ma sia dai primi test, sia dai primi GP stagionali si è capito che la situazione sarebbe stata tut'altro che rose e fiori. Dopo una discreta partenza, nemmeno i previsti aggiornamenti hanno migliorato una situazione, con la scuderia scavalcata nella classifica iridata da Williams e Haas e precipitata in P9 con alle spalle la sola Alpha Tauri.
PROSPETTIVE FUTURE
Con una distanza così ridotta in classifica l'obiettivo minimo non può che essere il settimo posto Costruttori che, se raggiunto, raddrizzerebbe di molto una stagione partita discretamente e proseguita poi malissimo. Le ambizioni di inizio stagione di migliorare il quinto posto della stagione precedente si sono scontrate duramente con la realtà della pista, e non solo per la scarsa competitività della C43. Ad inizio anno, infatti, la scuderia ha dovuto affrontare l'addio di Vassuer passato in Ferrari e sostituito da Alessandro Alunni Bravi e l'insediamento del nuovo CEO Andreas Seidl approdato nella famiglia Sauber con il compito di "traghettare" la scuderia nel nuovo corso targato Audi. Cambi che, inevitabilmente, si sono ripercossi anche sull'attività in pista.
Vincenzo Buonpane