MotoGP | Il circus vola ad Austin...in piena emergenza Covid-19
Il circus della MotoGP sta per imbarcarsi in direzione Austin, Texas, dove si tornerà a correre sul Circuit of The Americas. Lo stato più grande d'America è però nel pieno della terza ondata di casi, con gli ospedali nuovamente al collasso: nella città texana oggi ci sono solo cinque posti di terapia intensiva liberi. La MotoGP correrà ad Austin il prossimo 3 ottobre, il Circus della F1 ci arriverà tre settimane più tardi. Sappiamo bene quanto il nostro sport sia pericoloso: cosa accadrebbe se un pilota dovesse subire un grave infortunio? Dorna è disposta a mettere a rischio la vita dei suoi piloti?
[su_button url="https://www.buymeacoffee.com/livegp" target="blank" style="bubbles" background="#efe02d" color="#120f0f" size="4" center="yes" radius="round"]Apprezzi il lavoro di LiveGP.it? Sentiti libero di offrirci un caffè! ☕[/su_button]IL RITORNO DEL MOTOMONDIALE IN AMERICA
La pandemia di Covid19 ha obbligato Dorna a far disputare il mondiale 2020 interamente sul suolo europeo, con addirittura sette gare su quattordici in Spagna. Abbiamo quindi dovuto rinunciare sia alle trasferte asiatiche con Motegi, Sepang, Buriram e Australia, rinviate addirittura al 2022. Mentre le trasferte nel continente americano sono state in dubbio fino allo scorso weekend, quando è arrivata l'ufficialità del round americano al COTA e la cancellazione di quello argentino di Termas de Rio Hondo. Sull'assenza del circuito argentino, oltre alla situazione legata alla pandemia, pesa anche l'incendio dello scorso febbraio che ha completamente distrutto la sala stampa e buona parte della struttura dei box.
Confermato invece il GP americano che si correrà al Circuit of The Americas a pochi chilometri (o meglio, miglia) dal centro di Austin in Texas. Sul circuito americano arrivato nel motomondiale nel 2013 si sono corse sette edizioni del "GP of The Americas", sei di queste vinte da Marc Marquez. Il fenomeno spagnolo ha conquistato qui la sua prima vittoria in MotoGP nella stagione da rookie, vincendo le successive cinque edizioni controllando agilmente gli avversari. Solo nel 2019, l'ultima edizione disputata ad oggi si è dovuto arrendere ad un problema dell'elettronica della sua RC213V.
Una lettura errata della gestione del freno motore che ha causato la sua caduta quando si trovava al comando con quasi quattro secondi di margine su Valentino Rossi e Alex Rins. Quest'ultimo avrebbe vinto la gara ponendo fine all'imbattibilità di Marquez negli States che durava dal 2011, quando conquistò in Moto2 ad Indianapolis. Per Marc, da lì in poi, la trasferta in America è sempre stata festeggiata con la vittoria: sono in totale dodici i trionfi oltre oceano. Sei di questi arrivati al COTA, cinque ad Indianapolis e una a Laguna Seca.
PADDOCK COVID FREE, TEXAS NO
Sappiamo quanto duramente Dorna abbia lavorato per permettere la ripresa della MotoGP e del WorldSBK. Un lavoro che prevede meticolose scelte nella scelta dei circuiti, negli accordi coi Paesi ospitanti e nella scelta di un protocollo da rispettare all'interno del paddock. Lo scorso anno la pandemia ha costretto Dorna ad un campionato "breve" e prevalentemente spagnolo; quest'anno, anche grazie all'immunizzazione di buona parte della popolazione europea, il calendario è tornato a 18 Gran Premi e con il pubblico sugli spalti.
L'Europa è oggi il continente con la percentuale più alta di copertura vaccinale ed i Paesi dove la MotoGP ha corso hanno tra il 60% e il 75% di popolazione vaccinata. Questo ha permesso all'Europa di reggere la terza ondata della pandemia e soprattutto ha permesso a tutti noi di tornare ad una vita quasi normale. Negli Stati Uniti, invece, la popolazione vaccinata è di poco superiore al 60%, ma con grosse differenze tra i vari Stati federali. Il Texas, a forte tradizione repubblicana, è uno dei più lenti ed a oggi solo il 50% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale. E' texana anche l'azione legale contro il Presidente Biden sull'obbligo vaccinale, ma questa è una storia che a noi interessa poco.
Ciò che preme ad appassionati e addetti ai lavori è che il Texas sia nel pieno della terza ondata di casi di Covid19, con oltre 88mila nuovi positivi negli ultimi sette giorni. Come in Europa la variante Delta è predominante nello stato americano e ha causato un innalzamento dei ricoveri ospedalieri. Oggi nell'intero Texas sono disponibili solo il 14% di posti letto ordinari su 61.056. Percentuale che scende drasticamente al 4% per quanto concerne i posti letto di terapia intensiva, con soli 357 letti liberi in tutto lo Stato. Questa emergenza ha costretto diversi medici a chiedere aiuto sui social affinché si trovassero posti per pazienti con particolari criticità.
https://twitter.com/rvasteminist/status/1438690338072317955AD AUSTIN LA SITUAZIONE E' ANCORA PIU' GRAVE
Già, perché se a livello statale il Texas non è messo bene, proprio Austin (dove il Circus della MotoGP è diretto) risulta essere la città più in difficoltà. Al 21 settembre in terapia intensiva sono ricoverate 495 persone, su 500 posti disponibili. Sono quindi liberi solo cinque posti in terapia intensiva in tutti gli ospedali della città americana, quasi la metà (214, ndr) ricoverati per Covid19. La situazione non è tanto migliore per quanto riguarda le ospedalizzazioni normali con l'87% dei 3.952 posti occupati, il 15% dei quali da malati Covid.
IL MOTOCICLISMO E' UNO SPORT BELLO MA PERICOLOSO
Nell'ultimo weekend abbiamo assistito a diversi incidenti gravi tra Misano con la MotoGP e a Barcellona per il WorldSBK. Sul circuito romagnolo Alessandro Zaccone è stato investito in gara1 da Hikari Ōkubo. Fortunatamente per il pilota riminese, dopo che le immagini avevano fatto temere il paggio, i controlli effettuati al "Bufalini" di Cesena hanno evidenziato "solo" tre fratture all'altezza del bacino. Un vero lusso visto che è stato centrato a velocità sostenuta da oltre 270 chili, come lui stesso ha scritto su Instagram.
A Barcellona si è rischiato molto di più fin dal venerdì, quando una Marshall è stata colpita dalla moto di Ondrej Vostatek, scivolato su una chiazza d'olio lasciata dalla moto di Marc Alcoba. Per Cristina, questo il nome della Marshall coinvolta, anche qui solo diverse fratture e fortunatamente non è in pericolo di vita. Cogliamo l'occasione per augurarle pronta guarigione e che possa tornare presto in pista.
https://twitter.com/yamaharacingcom/status/1438919497231048704Nelle gare della domenica poi nuovi incidenti che hanno portato Chaz Davies e Tom Sykes in ospedale. Il primo con la frattura di due costole dopo il contatto con Lucas Mahias nella Superpole Race. Mentre il secondo ha rimediato un brutto trauma cranico, rimediato in gara2. Ancora una volta il pilota coinvolto è stato Mahias che questa volta però non ha colpe. Sykes gli è infatti scivolato davanti e lui non ha potuto evitarlo colpendolo tra casco e torace. Dinamica che purtroppo quest'anno ha tolto la vita a Jason Dupasquier nelle qualifiche della Moto3 al Mugello. Per Sykes che dovrebbe fortunatamente essere dimesso nella giornata di oggi: solo un grosso spavento, ma il dramma è stato davvero vicino.
QUANTO VALE LA VITA DEI PILOTI?
E' la domanda che ci poniamo difronte a questi eventi, visto che abbiamo recentemente parlato della necessità di fermarsi in determinati casi. Quest'anno al Mugello abbiamo perso Stelvio Boaretto, pilota amatore che correva in Coppa Italia, solo due mesi prima di Jason. Qualche settimana fa, invece, ad Aragon l'incidente fatale al quattordicenne Hugo Millan ed il terribile incidente di Brad Jones. Per l'inglese fortunatamente c'è stata la prontezza dei medici in pista e l'ottimo lavoro dell'equipe in ospedale: ora quello è solo un brutto ricordo e potrà tornare a sorridere dopo esser stato dimesso lo scorso 31 agosto.
La domanda è semplice: come può Dorna (ma tra qualche settimana sarà il turno della F1) permettersi di portare 80 piloti divisi in tre classi a correre in una città che non dispone di posti di terapia intensiva? Tutti noi speriamo che non servano mai, ma il motorsport è pericoloso e le moto ancor di più delle auto. Cosa succederebbe se un pilota venisse coinvolto in un incidente grave da costringerlo all'ospedalizzazione o ancor peggio al ricovero in terapia intensiva? Ovviamente nessuno di noi si augura succeda. Anzi, speriamo che oltre ad un weekend divertente e senza cadute, la situazione ospedaliera in Texas nei prossimi giorni migliori. Ma è nostro dovere raccontarvi anche questo lato del motociclismo. Se volete restare informati sull'evolvere della situazione in Texas vi lasciamo questo sito per monitorare la situazione sanitaria nel "Lone Star State".
Mathias Cantarini