MotoGP | Le pagelle di fine stagione, Ducati Factory: un 2024 quasi perfetto
Un altro anno da prima della classe per Ducati Factory, a cui è mancato solo il titolo piloti. Bagnaia penalizzato dalle troppe cadute, poco costante, invece, Bastianini
Le nostre pagelle di fine stagione della MotoGP non possono che chiudersi con la prima della classe, vale a dire con il Ducati Lenovo Team, autentico dominatore della classifica riservata alle squadre. Un 2024 ai limiti della perfezione per il team Factory di Borgo Panigale, a cui è mancato solo il titolo piloti per chiudere in bellezza una stagione pressoché a senso unico.
Ducati Factory, un 2024 quasi perfetto: voto 9
Dopo un 2023 a regime di fatto dimezzato per via dei vari infortuni (e sfortune) di Enea Bastianini, il 2024 del Ducati Lenovo Team ha avuto un prologo (e un epilogo) decisamente migliore. L'ambizione di confermarsi al top, così come la voglia di far bene da parte dei due piloti della Casa di Borgo Panigale hanno costituito un'ottima premessa per la stagione. Tuttavia, sebbene a livello di squadra i risultati siano stati pressoché ineccepibili, con un titolo di team conquistato con ben 203 punti di vantaggio sulla seconda, lo stesso non si può dire a livello di piloti. A “bruciare” nei dintorni di Bologna è senza dubbio il mancato titolo piloti, per il quale non è bastato un Bagnaia da record per riconquistare l'iride, finito nelle mani di un partente - ed eccellente - Jorge Martin.
E qui si apre un altro capitolo dolente di questo 2024, vale a dire quello della gestione dei piloti, presenti e soprattutto: tutti abbiamo in mente il “pasticcio” combinato dai vertici di Ducati tra Montmelò e Mugello, quando è stata - di fatto - decisa la lineup 2025, con Marc Marquez che affiancherà Bagnaia in sella alla Desmosedici. E se il talento dell'otto volte Campione del Mondo non è mai stato in discussione, resta il dubbio sulla scelta fatta da Ducati, che ha deciso di “sacrificare” Jorge Martin [già all'epoca leader del Campionato] per un ritrovato Marc. Con il primo che - furioso - non ci ha pensato due volte a firmare con Aprilia, anticipando l'annuncio di Ducati stessa.
Francesco Bagnaia, un record amaro: voto 8.5
Difficile dare meno di 9 a un pilota capace di vincere la bellezza di 11 Gran Premi in una sola stagione [gli unici a riuscirci prima di lui sono stati Agostini, Doohan, Rossi e Marquez, ndr], eppure è proprio questo il punto: non riconfermarsi Campione del Mondo con la moto migliore e 11 vittorie nelle gare lunghe deve far riflettere sulla quantità - eccessiva - di errori commessi. Le Sprint sono state un tallone d'Achille non indifferente, ma anche Pecco ci ha messo del suo, buttando via punti preziosi in più di un'occasione, anche nelle gare lunghe. E purtroppo i Mondiali si vincono anche - se non soprattutto - con i podi più che con le singole vittorie. Del resto, Martin docet.
A livello di pura matematica, il bilancio del 2024 parla chiaro: 498 punti, dieci in meno del leader iridato, e secondo posto finale. Oltre alle già citate 11 vittorie domenicali, non ci si deve dimenticare degli 8 “zeri” stagionali (sommando Sprint e gare), i veri artefici del mancato titoli iridato. E se si pensa che gli 11 trionfi nei GP rappresentano più del 50% dei punti finali (275 su 498), è facile capire perché il titolo sia andato a Martin…
Enea Bastianini, a mancare è la costanza: voto 7
Dall'altra parte del box, anche il 2024 di Enea Bastianini non è stato all'altezza delle aspettative, seppure in maniera diversa. Ripresosi completamente dopo un 2023 difficile, la prima parte di stagione della ‘Bestia’ è stata senza dubbio di “ambientamento” con la GP24, dove sono arrivati anche arrivati dei podi, con prestazioni che facevano ben sperare in vista della seconda metà dell'anno. E a Silverstone, alla ripresa dopo la pausa estiva, queste sensazioni si sono avverate, con Bastianini capace di dominare il weekend con una incredibile doppietta. Tuttavia, quel che è poi venuta a mancare è stata la costanza, con il riminese che ha alternato GP eccellenti (conditi da vittorie) ad altri più anonimi, quasi in ombra. Un vero peccato visto il suo talento e la sua ormai proverbiale capacità di gestire le gomme nel finale di gara. A ciò si aggiungono le difficoltà in qualifica, un punto su cui deve ancora lavorare molto se vuole ottenere di più in gara (e soprattutto nelle Sprint).
Ed eccoci, dunque, a tirare le somme anche a livello puramente numerico. Il bilancio del suo 2024 rende bene l'idea della sua stagione altalenante: nonostante quattro vittorie (equamente divise tra Sprint e gare lunghe), Bastianini ha totalizzato 386 punti (-122 dal vincitore e -112 dal compagno di squadra), chiudendo addirittura al quarto posto finale, alle spalle di un sorprendente (ma neanche troppo) Marc Marquez, in sella a una GP23. Di certo non il miglior modo per lasciare Ducati dopo due - difficili - stagioni.
Un 2025 a rischio “esplosione"
Archiviato definitivamente il 2024, la testa è già al 2025, dove la Casa di Borgo Panigale schiererà un'inedita - e bollente - lineup. Come detto, ad affiancare Francesco Bagnaia [pressoché blindato da Ducati già ad inizio 2024 fino al 2026, ndr] ci sarà Marc Marquez, di nuovo competitivo dopo quattro anni di sofferenza (fisica e tecnica) in Honda e pronto a tornare in un team ufficiale dopo una stagione di ‘Purgatorio’ in Gresini.
E se a parole i due promettono che la battaglia sarà solo in pista, è quantomeno lecito domandarsi quali saranno le conseguenze all'interno dell'ecosistema Ducati. Difficile - se non impossibile - pensare che Marquez possa farsi da parte, così come Bagnaia, pilota di riferimento della Casa di Borgo Panigale delle ultime 3 stagioni. Non sappiamo se la coppia è destinata ad esplodere (come successo al duo Yamaha Rossi-Lorenzo); quel che è certo, è che Ducati non può fallire - ancora - l'appuntamento col titolo piloti…
Giorgia Guarnieri
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