L'incidente nel corso del primo giro del Gran Premio d'Austria, che ha visto coinvolte la Ferrari di Kimi Raikkonen e la McLaren di Fernando Alonso, è stato catalogato dai Commissari della Direzione Gara come un normale incidente di corsa.

E se ci fosse dell'altro? E se qualcuno volesse nascondere qualcosa? Senza necessariamente andare nel campo del sospetto e della malafede, appare alquanto strana l'assenza del camera car del pilota spagnolo che, in ogni caso, avrebbe reso sicuramente più chiara la dinamica dell'accaduto, rimasta sia per addetti ai lavori che per gli spettatori un vero e proprio mistero.

In effetti quanto accaduto è decisamente anomalo: si vede che la Rossa pattina vistosamente in uscita dal tornantino, sbandando verso destra e poi innescando un effetto-pendolo stile rally, finendo per entrare in collisione con la McLaren che, schiacciata contro il guardrail, finisce per sormontare pericolosamente la Ferrari sulla fiancata. Dalle immagini diffuse è impossibile capire se Raikkonen sia stato toccato da dietro, dallo stesso Alonso o da una Red Bull, o se piuttosto abbia sbandato da solo nella scodata che ha innescato l'incidente.

A suffragare quest'ultima ipotesi, che dovrebbe poi essere quella definitiva, ci sono le dichiarazioni di entrambi i piloti coinvolti nella spettacolare carambola, dovuta ad un pattinamento improvviso della Ferrari del finlandese dovuto alla tipologia di mappatura elettronica e da una regola della FIA: "Non so esattamente cosa sia accaduto prima dell’incidente, le gomme hanno pattinato in un punto strano. Ero in un tratto piuttosto veloce e improvvisamente ho sbandato sulla sinistra. Non mi sono accorto di nulla, è successo tutto molto in fretta. Ci sono alcune regole quando si fanno le partenze, e dopo i pit-stop: c’è un blocco della FIA che dura un certo periodo di tempo. Non importa quando cambi la mappatura del motore, ci vorranno comunque 90 secondi prima che ciò avvenga", sono state le dichiarazioni di Raikkonen, identiche a quelle rilasciate dalla stessa Ferrari nell'immediato dopogara.

Sulle stessa lunghezza d'onda sia Fernando Alonso che Jenson Button (che seguiva da vicino i due): "Non l’ho toccato, io ero 5-6 metri dietro. Lui era con le gomme Soft e aveva molto wheel spin alla curva 2, è uscito pattinando le gomme, andando a sinistra e a destra, sinistra e destra, tutti lo stavano sorpassando con il wheel spin, e ha perso la macchina a sinistra. In quel momento ero alla sua altezza e siamo andati contro il muro, purtroppo; è stato un incidente molto strano perché ha perso la macchina in quinta marcia o qualcosa di simile; è strano, il grip era molto basso", sono statele dichiarazioni dello spagnolo, non molto difformi da quelle del Campione del Mondo 2009: "Lì c’era davvero poco grip, sembra che Kimi abbia cercato di aprire il gas, ha perso il posteriore ed è andato da una parte, ha cercato di correggere ed è andato dall’altra. Un incidente orribile. Non vuoi mai vedere due macchine una sopra l’altra, quindi sono felice che entrambi stiano bene e che siano usciti sulle loro gambe".

L'incidente ha messo anche fine alle fantasiose voci che ipotizzavano un ritiro volontario da parte di Alonso, il quale poco prima della partenza aveva dichiarato: "Con queste regole e queste penalità, c’è la tentazione di finire la gara al primo giro e risparmiare il motore per la prossima gara". Ma solamente pensare che lo spagnolo possa aver pensato di innescare un incidente, mettendo a repentaglio la propria incolumità e quella dei colleghi esclusivamente per un'insoddisfazione personale, è offensivo oltre che nei suoi confronti anche verso milioni di appassionati.

Vincenzo Buonpane

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