F1 | Gp Gran Bretagna, le pagelle ai protagonisti
Sebastian Vettel 10. Nemmeno i problemi al collo accusati nella mattinata di sabato riescono a fermarlo. In qualifica va ad un passo dalla pole position ma conquista un'ottima prima fila come base di partenza per il giorno dopo. Allo spegnimento dei semafori si ritrova in prima posizione e si deve preoccupare di gestire il ritorno di uno scatenato Bottas. Riconquista la vetta della gara, a 5 giri dal termine, con una manovra che va a termine nonostante la strenua difesa del finlandese.
Lewis Hamilton 9. Meriterebbe 10... Ma dopo aver conquistato una pole position straordinaria (e tutta per merito suo a sentire Niki Lauda), la vanifica con una partenza dove pattina come se fosse su una pista di pattinaggio. Poi, una volta colpito da Raikkonen, dal fondo ricostruisce la sua gara arrivando fino in seconda posizione, ma senza mai poter impensierire il rivale nella corsa al titolo. Rifiuta per ben due volte la stretta di mano "conciliatoria" di Raikkonen, e non è un gesto da Campione del Mondo.
Kimi Raikkonen 9. In qualifica è ad un soffio dalla pole position e dalla prima fila mentre in gara parte bene ma è stretto dalle due Mercedes. Cerca l'attacco su Hamilton ma sbaglia punto di frenata, colpendo l'inglese e mandandolo in testacoda. Penalizzato, non si perde d'animo e cerca di conquistare un meritatissimo podio, che ottiene dopo due sorpassi da urlo, prima su Verstappen, poi su Bottas. Con la sua proverbiale onestà intellettuale ammette le sue colpe nell'incidente con Hamilton, non venendo, però, contraccambiato dal collega inglese.
Valtteri Bottas 7,5. Il quarto posto, per come si erano messe le cose, è il classico cerino che gli rimane in mano. In qualifica non riesce a trovare il giro buono per ottenere qualcosa in più della seconda fila, in gara si mette immediatamente ad inseguire Vettel dopo un'ottima partenza. Poi non viene richiamato dal muretto in occasione della Safety Car e non può difendersi, nel finale, con gomme ormai finite, dai sorpassi delle due Ferrari.
Daniel Ricciardo 6,5. Che fosse una gara difficile per la Red Bull era cosa ormai risaputa e nota ai più, anche se un così simile divario era davvero difficile da ipotizzare. Come sempre nei momenti di difficoltà il buon Daniel fa di necessità virtù e porta a casa punti preziosi in attesa di tempi (alias circuiti) migliori.
Nico Hulkenberg 7,5. Ancora una volta tocca a lui salvare l'onore di una vettura dalla velocità (?) a dir poco imbarazzante. Senza ombra di dubbio la punta di diamante di un progetto partito con aspettative roboanti, ma che gara dopo gara stenta decisamente a decollare.
Esteban Ocon 7. Arriva davanti al compagno di squadra in una pista dove può far valere la potenza della power unit Mercedes. Sicuro prossimo uomo mercato...
Fernando Alonso 7,5. Con una McLaren in piena crisi societaria è lui l'unica certezza. Conquista una zona punti (non senza polemiche con la Haas) che, però, non basterà ad evitare il suo esodo negli States in assenza di un progetto realmente competitivo.
Kevin Magnussen 7. Parte davvero male, non trovando poi il giusto ritmo per risalire la classifica. Ma conquista comunque una zona punti, anche se il potenziale mostrato faceva presagire ben altro piazzamento.
Sergio Perez 5. Si gira in partenza ed è stranamente lento e senza il passo giusto. Viene infilato nel finale da una manovra decisa di Gasly perdendo l'ultima posizione a punti utile, che gli verrà poi restituita dalla sanzione al pilota francese.
Stoffel Vandoorne 5. Va bene che la McLaren non è la vettura adatta per far emergere il talento ma arriva nuovamente ad una distanza siderale da Alonso. Anche se l'ingaggio di Gil de Ferran potrebbe aiutarlo e non poco visto il rapporto di parentela tra i due...
Lance Stroll 5. Finisce nella ghiaia (anche se senza colpe) nel corso del Q1 racimolando l'ultima fila dello schieramento. Parte dalla pitlane ma la sua è tutt'altro che una gara da ricordare. E quasi totalmente per colpe non sue...
Pierre Gasly 6. Porta a casa un piazzamento d'oro in un weekend davvero duro per la Toro Rosso. Ma nel dopo gara arriva la doccia gelata sottoforma di penalità....
Sergey Sirotkin 5. Come Stroll è davvero poco giudicabile per le prestazioni in pista visto che sia in qualifica che in gara è in balia di una vettura totalmente alla deriva, come il glorioso team di Groove.
Max Verstappen 5,5. L'Austria sembra lontana anni luce. Consapevole delle difficoltà della Red Bull, si mostra guascone nelle conferenza stampa del giovedì ma poi nei giorni seguenti non fa corrispondere le parole ai fatti, ritirandosi in gara dopo essere andato anche in testacoda nel finale.
Romain Grosjean 5. La sua gara finisce nel momento in cui viene a contatto con Sainz. Risultato? Ennesimi punti gettati al vento e pubblica reprimenda da parte di Gunther Steiner.
Carlos Sainz 5. Nel contatto con Grosjean è quello che pare avere più colpe. Fatto sta che l'incidente è la ciliegina sulla torta di un weekend in cui è apparso davvero sottotono. Colpa del mancato rinnovo di contratto?
Marcus Ericsson 5. La sua discreta gara si chiude con un botto tanto violento quanto spettacolare. Per il pilota svedese solo un grande spavento
Charles Leclerc 7. Altra prova maiuscola del pilota monegasco che sta crescendo di gara in gara. Peccato per l'errore ai box che lo priva dell'ennesimo e meritato piazzamento a punti.
Brendon Hartley s.v. Ingiudicabile. Rischia seriamente il sabato con il cedimento della sospensione sulla sua Toro Rosso, poi in gara si ferma dopo un solo giro. Al di là delle sue colpe è davvero sfortunato..
Vincenzo Buonpane