IndyCar | Saint Petersburg: trionfa Bourdais, che beffa per Wickens!
La cronaca. Al via Wickens mantiene il comando delle operazioni, ma Power tenta subito di attaccarlo all'esterno della prima curva: le due vetture si sfiorano e quella dell'australiano finisce in testacoda. Il pilota del team Penske è comunque abile a mantenere il motore acceso e a ripartire a metà gruppo. Ma i problemi non sono finiti qui, poiché dopo poche curve Zach Veach sperona la vettura di Tony Kanaan, il quale finisce a sua volta in testacoda ed è costretto a ripartire ultimo. Nel secondo giro problemi per Charlie Kimball, il quale si gira al tornantino per un probabile problema all'impianto frenante: la sua corsa finisce in anticipo provocando la prima caution della giornata. Si riparte con Jordan King che sorprende Wickens alla prima curva e prende il comando, ma passano solo pochi secondi e la bandiera gialla viene nuovamente esposta, con Pigot che dopo un contatto rimane fermo in curva 1. Ne approfittano diversi piloti per effettuare il pit-stop, tra cui Hunter-Reay e Bourdais. Grande bagarre al restart, con Wickens che si riprende la testa e Rossi che nel tentativo di attaccare King sfiora il muro, dovendo cedere la terza piazza a Leist. Quest'ultimo però poco dopo accusa dei problemi, dovendo rientrare ai box, mentre davanti Wickens mantiene autorevolmente il comando davanti a Rossi, King e Sato. Anche il gruppo di testa effettua la prima sosta, con Wickens che rientra al giro 25 mantenendo la posizione nei confronti di Rossi, e cedendo temporaneamente la leadership a Bourdais. Giro 28: Leist finisce violentemente a muro in uscita da curva 3: il rookie del team di AJ Foyt era rientrato in pista dopo alcuni problemi al cambio, ma finisce per innescare la terza caution della giornata. Dopo il recupero della vettura la gara può ripartire, ma il via libera dura poco: Dixon arriva lunghissimo alla frenata di curva 1 e finisce per centrare l'incolpevole Sato, causando una nuova Full Course Yellow. Al restart, Wickens compie una bella manovra nei confronti di Bourdais riportandosi in testa, ma poco dietro Jack Harvey finisce a muro prima del tornantino causando la quinta neutralizzazione della giornata. Nuova ripartenza al giro 46, con la situazione di classifica che rimane invariata sino alla seconda tornata di pit stop: Wickens si ferma al 61° passaggio, imitato nella tornata seguente da Rossi, con entrambi che si ritrovano nuovamente alle spalle di Bourdais, autore di una strategia indovinata. Il pilota del team Schmidt Peterson si riporta a ridosso del francese, prima che quest'ultimo effettui la sosta al giro 78, effettuando il rifornimento e montando gomme black per l'ultima parte di gara. Poco dopo tocca anche a Wickens e Rossi, i quali riescono a rientrare in pista con un buon margine nei confronti di Bourdais. Dopo la sosta di Hunter-Reay, Wickens si riporta nuovamente al comando, seppur incalzato da un arrembante Rossi, almeno fino a quando quest'ultimo a 11 dalla fine finisce lungo in frenata, perdendo contatto con il rivale. Ma non è finita: a 8 giri dal termine Binder finisce contro le barriere causando una nuova neutralizzazione. Il gruppo si ricompatta preparandosi per lo sprint finale, ma subito dopo il restart tocca a Chilton urtare le protezioni e causare un'altra, stavolta brevissima, Full Course Yellow. Ma i fuochi artificiali devono ancora arrivare: alla ripartenza Rossi prova l'attacco all'interno di Wickens in curva 1, l'americano si scompone leggermente e finisce per urtare la vettura del rivale, spedendolo a muro. Bourdais ne approfitta andando a vincere una gara incredibile davanti a Rahal, Hinchcliffe, Hunter-Reay, Dixon, Newgarden, Jones, Andretti e Power.
Da Saint Petersburg (Florida) - Marco Privitera