Abu Dhabi, l'analisi della gara
Se il Mondiale di Formula 1 avesse come protagonisti soltanto degli "umani", esso si rivelerebbe quantomai incerto e combattuto. Peccato che, almeno per i propri rivali, ci si metta sempre di mezzo Sebastian Vettel. Anche oggi imbattibile, dopo aver preso autorevolmente il comando alla prima curva e non averlo più mollato per tutti i restanti 55 giri della gara. Tanto da concedersi il lusso di replicare i famosi "donuts" giò messi in mostra in India a fine gara, anche se stavolta il fatto di aver riportato la vettura in parco chiuso dovrebbe risparmiargli una multa che risulterebbe, comunque, dolcissima. Il tedesco ha imposto un ritmo inavvicinabile per tutti i propri rivali che, almeno nella prima metà di gara, non sono mai riusciti a scendere sotto i suoi tempi, prima che SuperSeb decidesse di tirare un pò i remi in barca nel finale consentendo ad Alonso di prendersi la platonica soddisfazione del giro più veloce in gara. Già, la Ferrari: dopo qualifiche decisamente disastrose, il quinto posto conquistato dallo spagnolo sotto la bandiera a scacchi assomiglia ad un piccolo capolavoro. Se la Red Bull con Vettel è decisamente di un altro pianeta, ci si chiede infatti dove sarebbe la Ferrari senza Alonso, il quale ha compiuto una gara coraggiosa e caparbia, capace di tenere il Cavallino ancora in lotta per il secondo posto in classifica Costruttori. Il momento-simbolo della gara dell'asturiano sta tutta in quella manovra ai danni di Vergne, con un sorpasso oltre la linea bianca di bordo pista che farà senz'altro discutere. Massa, invece, dopo essersi difeso con grinta (forse troppa) dagli attacchi di Alonso nella prima metà di gara, è precipitato nel finale all'ottavo posto dopo la scelta della Scuderia di montargli le gomme Medium nello stint finale; per il brasiliano, è arrivata anche la beffa di vedersi superato in classifica da Grosjean, oggi ancora positivo dopo il quarto posto finale. Chi non sorride in casa Lotus è ancora Kimi Raikkonen, ritiratosi dopo poche centinaia di metri in seguito ad un contatto con una Caterham. Emblematico come il finlandese, dopo le veloci interviste di rito, sia fuggito dall'autodromo mettendosi personalmente alla guida dell'auto a nolo, senza partecipare al briefing del post-gara con i propri ingegneri: un altro segnale inequivocabile di come il rapporto tra Iceman e la Lotuis sia ormai ridotto ai minimi termini. Occasione sprecata, infine, per la Sauber: il drive-through per unsafe release inflitto a Hulkenberg ha privato il tedesco di un possibile quinto posto, consentendo alla Force India (oggi nuovamente a punti) di allungare in classifica Costruttori. Prossimo appuntamento tra due settimane ad Austin, in Texas: con l'auspicio che un pò d'Italia possa tornare a rivedersi in pista, magari al volante di una vettura nero-oro...
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