Lo scenario dipinto avrebbe del clamoroso. Anche se, come spesso avviene in casi del genere, ben difficilmente tutta la verità verrà a galla. Sembrava infatti che il GP del Belgio avesse rappresentato il canto del cigno in Red Bull per Sergio Perez, reduce dall'ennesima prestazione sottotono di un'annata a dir poco deludente. E invece, dopo il vertice svoltosi l'indomani nella sede di Milton Keynes, il messicano è stato confermato sino al termine della stagione. Ma Liberty Media cosa c'entra in tutto ciò?

La Red Bull fa dietrofront sull'appiedamento di Perez

Secondo quanto appreso dalla testata tedesca F1-Insider, a ricoprire un ruolo fondamentale nel mancato licenziamento del messicano sarebbe stata proprio la società che detiene i diritti del Mondiale di Formula 1. La quale avrebbe esercitato “pressioni” sui vertici del team per evitare un possibile tracollo delle vendite dei biglietti in vista del prossimo Gran Premio del Messico, in programma il 27 Ottobre sul circuito intitolato ai fratelli Rodriguez. Lo scorso anno, infatti, per la prima volta è stata superata quota 400mila presenze nell'arco del weekend di gara, da sempre caratterizzato dalla fortissima passione degli appassionati locali per il Circus ed in particolar modo per il proprio idolo Sergio Perez. Appare evidente come, qualora il 34enne di Guadalajara fosse stato appiedato, l'intera fine settimana di Città del Messico avrebbe subito pesantissime ripercussioni, senza contare le possibili contestazioni che avrebbero con ogni probabilità preso di mira il team Red Bull.

Sergio Perez in azione a Spa Francorchamps
Sergio Perez in azione a Spa Francorchamps. Credits: Pirelli Media Area

Il “peso” del mercato sudamericano 

Oltre a tutto ciò, occorre considerare come il Sud America rappresenti un mercato estremamente proficuo per il colosso austriaco. L'eventuale appiedamento di Perez a metà stagione avrebbe infatti sottoposto l'azienda produttrice di bevande energetiche ad un ritorno d'immagine estremamente negativo, quando ormai gran parte dei biglietti per l'evento messicano (e non solo) sono già stati venduti. Un effetto sicuramente più attenuato potrebbe invece derivare da una decisione presa a fine anno, come lo stesso Marko ha lasciato intendere proprio alla testata tedesca. Nulla da fare, quindi, per Daniel Ricciardo che (complice il supporto fornitogli soprattutto da Christian Horner) sembrava ormai sul passo di poter fare ritorno nel team in cui aveva militato per cinque stagioni.

Lawson rimane…in panchina

Proprio il pilota australiano (in pista questa settimana con Liam Lawson per un filming day a Imola) sarà chiamato a giocarsi con Tsunoda e con lo stesso neozelandese le proprie chance di rimpiazzare Perez a partire dalla prossima stagione. Lo stesso Lawson, rimasto anch'egli beffato da questo dietrofront dell'ultim'ora quando sembrava ormai tutto fatto per il suo ritorno in Racing Bulls, avrà la possibilità di guardarsi attorno qualora nessuno dei quattro sedili disponibili tra Red Bull ed il team di Faenza dovesse liberarsi per il 2025. Più remote sembrano invece le chance di Isack Hadjar, il pilota franco-algerino che sta attualmente dominando il campionato di Formula 2: per lui l'ipotesi più probabile sembra essere quella di rimanere in “panchina” per una stagione con un ruolo da terzo pilota, in attesa che le evoluzioni del mercato piloti possano offrire anche per lui qualche opportunità.

Marco Privitera