Bautista Jerez
Credits: Aruba Racing

Alvaro Bautista aveva immaginato un esito diverso per l’ultimo weekend della stagione WorldSBK, nella “sua” Jerez. Magari la vittoria non era alla sua portata, ma un podio ci poteva stare. Invece, nelle tre gare il due volte Campione del Mondo non ha raccolto nulla, se non cadute e piazzamenti lontani dalla top five. Il distacco cronometrico da Nicolò Bulega a parità di moto è stato pesante, e anche Toprak Razgatlioglu è apparso un miraggio. Le premesse per il 2025 non sembrano rosee.

Caduto nella stessa curva in due gare diverse

Già dal sabato il round di Bautista in terra spagnola non prometteva niente di buono. Il quindicesimo tempo in Superpole non era certamente l’inizio che Alvaro si aspettava. Sia in gara 1 che nella Superpole Race ha dovuto rimontare dal fondo per cercare un piazzamento d’onore. Ma mentre nella prima manche è scivolato due volte, chiudendo 19esimo e lontano dalla vetta, nella gara breve è riuscito a risalire fino alla nona posizione, conquistando un punticino. Questo risultato gli ha permesso di partire un po’ più avanti in gara 2, ma non ha cambiato le sorti più di tanto. Durante la manche è caduto ponendo fine anticipata alla sua corsa: un epilogo coerente con il resto dell’annata, decisamente da buttare.

Bautista Jerez
Credits: Aruba racing

L’aspetto curioso della vicenda è che tutte le sue scivolate sono avvenute nello stesso punto, ossia la curva 6. L’anteriore della sua Ducati lo ha tradito troppe volte nel corso di uno stesso fine settimana. Ma anche il passo non era dei migliori soprattutto nei primi giri, dove ha faticato con i sorpassi. Bautista ha girato anche un secondo più lento rispetto a Bulega, a parità di moto e di squadra. Peggio di così non poteva proprio andare.

Il futuro appare incerto

Ora che il 2024 è andato, è il momento di pensare al prossimo anno. Alvaro Bautista ha confermato la sua presenza nel WorldSBK, ma bisogna ricostruire quel feeling magico che ha avuto fino al 2023. Ma con un Razgatlioglu in forma smagliante, ed una Panigale V4 che non subirà aggiornamenti importanti (al contrario BMW omologherà una moto ampiamente modificata) le premesse non sembrano delle migliori. Per non parlare della ormai celebre zavorra, i cui effetti si sono fatti sentire. Esiste una sola via d’uscita: sbrogliare il bandolo della matassa già dai test di martedì prossimo, i quali inaugureranno la prossima stagione.

Riccardo Trullo