F1 | GP Ungheria: un'anonima Ferrari sprofonda (anche) all'Hungaroring
Il GP d'Ungheria vinto da Max Verstappen ha segnato anche un'altra, ennesima deludente prestazione da parte della Ferrari. Pochi punti collezionati dalla Scuderia a Budapest questa domenica con un settimo posto di Charles Leclerc ed un ottavo conquistato da Carlos Sainz, ma soprattutto un distacco di oltre un minuto dal vincitore su una pista sulla carta favorevole.
DELUDENTE IN QUALIFICA ED IN GARA
Dopo la deludente sessione di qualifiche di ieri la speranza era quella di poter vedere la SF-23 lottare almeno per la top 5. Invece la Rossa si è confermata ancora una volta quarta forza di questo mondiale. Se fino ad ora il livello alle spalle della Red Bull è sempre apparso molto equilibrato ora non si può dire di certo lo stesso, con la Ferrari che ha pagato un distacco di ben 40 secondi dalla McLaren di Lando Norris.
Se la prestazione di Silverstone avesse avuto bisogno di conferma quella di oggi lo è sicuramente per il team di Woking, come lo è in negativo per la Ferrari. Nonostante qualche tratto di gara in cui le Rosse hanno mostrato un passo gara dignitoso, la maggior parte della corsa è stata un calvario.
Chi ha più da recriminare è sicuramente Leclerc, protagonista di un primo pit stop lungo a causa di un problema ad una pistola ed una penalità di 5 secondi per eccesso di velocità in pit-lane. Errori che tuttavia non hanno influenzato più di tanto il risultato finale. Impossibile infatti pensare ad una gara in lotta con Mercedes e McLaren, l'unica posizione guadagnata sarebbe stata quella sul rimontante George Russell.
Gara invece più tranquilla per Sainz, bravissimo in partenza a sfruttare la gomma soft nuova per portarsi immediatamente alle spalle del compagno di squadra. L'andamento della corsa dei due è stato poi simile per tutto il tempo, a conferma che le posizioni finali rispecchino effettivamente il valore di questa monoposto.
C'È ANCORA DA CAPIRE
Alla vigilia di questo appuntamento ungherese in Ferrari dominava un cauto ottimismo. I dati al simulatore evidentemente erano incoraggianti ma la pista ha dato poi un altro responso. La buona prestazione del Red Bull Ring aveva ridato speranze alla Rossa di aver imboccato finalmente la strada giusta, ma la sensazione adesso è che quello sia stato soltanto un caso isolato.
La musica è sempre la stessa ormai da anni, l'iconico "dobbiamo capire" di Mattia Binotto sembra valere ancora oggi. Nelle interviste post gara Leclerc ha dichiarato di non essere demoralizzato, un elemento fondamentale da cui cercare di ripartire in attesa che il lavoro svolto dalla squadra possa dare frutti.
Carlo Luciani
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