IMSA | GTLM: la speranza è l'ultima a morire
Nonostante la possibilità, sempre più concreta, di avere tra le proprie fila quattro auto per la stagione 2021, il presidente dell'IMSA John Doonan è ottimista per il futuro della GTLM, la realtà che accoglie le vetture che GTE ammesse anche nel FIA World Endurance Championship.
Dopo la stagione in corso, l'IMSA WeatherTech SportsCar Championship, la principale serie americana riservata alle GT ed ai prototipi, subirà un grosso cambiamento. Ricordiamo infatti che il 2021 aprirà le porte alle LMP3, categoria di protipi che si unirà alle LMP2, alle DPi (la classe regina), alle GTD (GT3) ed alle GTLM.
Se le DPi e le GTD non hanno problemi in vista del 2021 e le LMP3 stanno riscuotendo un notevole successo, la GT Le Mans è in difficoltà. Porsche Motorsport saluterà infatti il gruppo al termine del campionato e lascerà Corvette e BMW sole al proprio destino. Doonan resta ottimista e si augura che Aston Martin e Ferrari possano entrare in gioco al fine comporre una griglia con sei auto, equivalente al numero attuale. Non ci sono indiscrezioni a riguardo con Ferrari che si dovrebbe appoggiare su Risi Competizione, squadra che fino a qualche anno fa era una presenza fissa in GTLM. Aston, invece, parlò in passato di un ipotetico impegno, ma nulla si è mai concretizzato.
GTLM come le vecchie GT1: conviene andare avanti con quattro vetture iscritti?
La risposta la conoscono solo i responsabili di IMSA, ma ci sono dei precedenti nella storia delle corse americane. Per riavere un campionato con quattro iscritti nella principale classe GT dobbiamo tornare al 2008 quando, nell'American Le Mans Series (ALMS), erano 3 i partecipanti nella categoria GT1.
L'ALMS, che dal 2014 si è unita con la Grand-Am ed ha creato l'attuale IMSA WeatherTech, insegna dunque che si può correre con quattro auto iscritte. La storia insegna anche altro. La stessa ALMS che accettò nel 2008 di mantenere in pista le GT1 con quattro iscritti, modificò l'anno seguente con l'abolizione della classe a favore della GT2.
Questo procedimento, già utilizzato in passato, appare l'unica via per risolvere il problema. L'abolizione della GTLM rinforzerebbe la GTD, una realtà che si arricchirebbe con i piloti professionisti. Ricordiamo infatti che attualmente la classe GT Le Mans è riservata ai PRO, mentre in GT Daytona uno dei membri dell'equipaggio deve essere un amatore o semi-professionista.
Un nuovo regolamento comune con ACO è la soluzione?
La scelta di passare dalle GTLM ad un unica classe per quanto riguarda le GT3 appare la via ideale per tutti. Gli unici limitati da un ipotetico provvedimento a riguardo, sarebbero gli americani di Corvette. Ricordiamo infatti che la nuova C8. R non prevede al momento una versione GT3. Il problema potrebbe però essere aggirato permettendo alla compagine di Detroit di omologare l'attuale vettura per la categoria minore.
Anche in questo caso, come accaduto per l'ALMS, vi sono dei precedenti. BMW fu infatti ammessa nella classe GTLM con la Z4 e con la M6, due modelli appositamente omologati per le corse nordamericane, ma non nel FIA WEC.
Un ipotetico nuovo accordo regolamentare tra WEC ed IMSA gioverebbe a tutti visto che, nel Mondiale, la situazione è tragica come quella statunitense. Sei auto sono iscritte al campionato del mondo, quattro al momento negli USA per il 2021. Delle norme uniche come accaduto per le LMDh potrebbero regalare una nuova linfa alla classe GT che appare destinata alle GT3. Non conosciamo come finirà questa vicenda per IMSA ed in generale per le GTE che purtroppo sembrano vicino alla morte come ai tempi fu per le GT1. In ogni caso ci auguriamo di non rivedere uno spettacolo assurdo come accaduto a Mid-Ohio la scorsa settimana. La classe GTLM nell'ultima prova dell'IMSA è stata semplicemente ridicola con un evento che si è deciso già durante la prima sessione di prove libere.
Luca Pellegrini